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Medicina rigenerativa: il futuro è già qui

Medicina rigenerativa: il futuro è già qui

Accanto ai risultati a volte eccezionali della chirurgia sostitutiva, si fa strada la chirurgia rigenerativa in alternativa alla protesi di ginocchio o anca.

Dott. Stefano Giaretta

Le cellule mesenchimali (MSC) contenute nel tessuto adiposo sembrano essere un promettente trattamento per la riparazione dei tessuti danneggiati, quali cartilagine, tendini ed ossa, per la loro capacità di ridurre l’infiammazione e secernere fattori di crescita che stimolano la risposta riparativa tissutale. Ad oggi, nuove tecnologie permettono di ottenere un prodotto costituito da tessuto adiposo poco manipolato, senza alterare le capacità rigenerative delle MSC.

In che modo la medicina rigenerativa rappresenta un passo avanti nel campo dell'ortopedia?

La chirurgia ortopedica ha visto, nel corso degli ultimi decenni, un miglioramento delle tecniche impiegate nella chirurgia protesica, che ha raggiunto standard di altissimo livello, tanto che nel 2007 la protesi dell’anca è stata definita da Lancet (nota rivista medico-scientifica) l’intervento del secolo. La protesi può però esporre il paziente ad alcuni rischi, come le fratture periprotesiche, le infezioni e l’usura della protesi stessa. La medicina rigenerativa ha la potenzialità di procrastinare il momento in cui sottoporre il paziente all’intervento sostitutivo, migliorando la funzionalità articolare e la qualità della vita.

L’uso delle cellule mesenchimali, inoltre, permette di iniettare a livello dei tessuti un complesso cellulare attivo che ne determinerebbe una riqualificazione strutturale, rallentando il processo degenerativo e favorendo la rigenerazione del tessuto danneggiato.

Quali sono gli ambiti di applicazione? 

Gli ambiti di applicazione sono molteplici: patologie infiammatorie o degenerative, spesso caratterizzate da dolore cronico e perdita di funzionalità articolare. L’alto potere riparativo è in grado di ridurre il dolore e migliorare la qualità tessutale, sia a livello articolare che tendineo. Ad esempio, un giovane sportivo con una tendinopatia può trovare beneficio dall’applicazione locale delle cellule mesenchimali, oppure un paziente che non si sente pronto a subire un intervento maggiore può optare per questo trattamento.

Come si svolge il trattamento?

La procedura avviene nella medesima seduta operatoria. In anestesia locale, si praticano due piccole incisioni e si procede alla lipoaspirazione attraverso una cannula sottile. Il lipoaspirato viene processato immediatamente sul campo operatorio e il prodotto così ottenuto viene subito inoculato nella sede di interesse; il tutto nei massimi riguardi della sterilità e della minima manipolazione.

Quali sono i risultati ottenuti sinora?

I risultati ad oggi sono sorprendenti. La riduzione del dolore è un effetto estremamente rapido, e con esso la possibilità di ritornare ad una vita attiva. Sono ormai più di 22.000 i pazienti trattati in tutto il mondo con questa tecnologia ed i risultati a breve e medio termine sono superiori, in termini di funzionalità, se confrontati con i trattamenti fino ad ora proposti.

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