Allergie ai pollini, bentornate
In Italia la stagione dei pollini comincia normalmente a marzo e si conclude all’inizio di settembre, raggiungendo il suo culmine in maggio e giugno, quando la concentrazione pollinica nell’aria è massima.
A causa dei cambiamenti climatici, tuttavia, il ciclo di vita delle piante sta subendo importanti variazioni, tra le quali l’aumento della produzioni dei pollini e l’allungamento dei tempi di pollinazione.
“I casi di pollinosi, prima circoscritti al periodo primaverile, oggi si presentano sovente da gennaio a ottobre. Responsabili delle allergie sono i pollini delle anemofile, le piante che utilizzano il vento per diffondere il loro polline perché questo raggiunga i fiori di piante anche molto distanti. – spiega il dottor Ferruccio Mazzanti, responsabile diagnostica di laboratorio del Centro di Medicina - Stando ai dati dell’OMS il numero di persone affette da reazioni allergiche ai pollini sarebbe raddoppiato negli ultimi 30 anni. In Italia ne risulterebbe colpito il 20% della popolazione”.
Cos'è un'allergia
L’allergia è una reazione anomala e specifica dell’organismo che avviene in caso di contatto con sostanze estranee (allergeniche)
che nella maggior parte delle persone di norma non generano disturbi. Perché si manifesti un’allergia deve avvenire un primo contatto tra allergene e organismo della persona (sensibilizzazione). È quasi sempre il secondo contatto con la sostanza allergizzante che scatena una reazione immunitaria. Parlando di allergeni respiratori, tra le sostanze volatili hanno un'importanza cospicua proprio i pollini delle piante.
La reazione immunitaria
Nei soggetti colpiti da questa patologia si innesca una reazione immunitaria mediata da immunoglobuline di classe E che viene
caratterizzata da sintomi che sfociano in riniti, congiuntiviti e, nei casi più gravi, in crisi asmatiche. La reazione immunitaria è provocata dagli antigeni contenuti nei pollini che reagiscono con i nostri anticorpi di classe E.
Le famiglie botaniche maggiormente coinvolte sono: le Composite (ambrosia) con fioritura estivo-autunnale, le Urticacee (Parietaria)
a fioritura estiva, Betulla, Nocciolo, Ontano (tra febbraio e aprile) e le Graminacee (fioritura tra fine marzo e settembre) con un picco massimo in maggio e giugno.
La diagnosi di allergia
La diagnosi di patologia allergica si basa sulla pratica di alcuni test fondamentali per individuare la sostanza che scatena la reazione dell’organismo. I Prick test o cutireazione prevedono che si pratichino delle scarificazioni cutanee sulla faccia interna del braccio e distanti tra loro almeno due centimetri. Su ognuna si depone una goccia di soluzione acquosa di
differenti allergeni. Se c’è reazione positiva a una o più sostanze
entro 10 o 20 minuti si forma un ponfo rosso e pruriginoso laddove l’allergene specifico è stato depositato.
Accertamenti aggiuntivi per la diagnosi di allergia
Per i casi dubbi ma anche per conferma occorre però effettuare il test RAST, effettuando un prelievo di sangue e ricercando cosi gli anticorpi specifici verso la sostanza o le sostanze da definire.
La diagnosi comunque è a carico del medico specialista in allergologia a cui pertanto è doveroso rivolgersi per una corretta diagnosi clinica.