Dati ufficiali della World Obesity Federation di Londra registrano un tasso, riferito al 2014, di bambini e adolescenti sovrappeso/obesi che si attesta a circa il 35% per le femmine e 37% per i maschi. I dati odierni, purtroppo, non si discostano di molto.
Dottore, qual è l’incidenza dei bambini sovrappeso o obesi in italia?
Circa un terzo dei bambini è sovrappeso o obeso.
Quali problemi possono causare nella fase di crescita?
È un fattore di rischio per l’insorgenza, ad esempio, della sindrome metabolica, caratterizzata da elevati livelli di trigliceridi nel sangue, alti livelli di LDL e bassi di HDL, accumulo adiposo a livello addominale, alterata tolleranza al glucosio ed ipertensione arteriosa. Tutti questi sono fattori di rischio per l’insorgenza di diabete di tipo II e malattie cardiovascolari. Inoltre, l’obesità infantile può causare l’apnea ostruttiva del sonno, può determinare una pubertà anticipata (con conseguente stress e disagio) e può dare problemi muscolo scheletrici causando dolore, malformazioni alle anche, al ginocchio, ai piedi e problemi posturali.
Non vanno poi trascurate le conseguenze di tipo mentale e psico-sociale dovute alla stigmatizzazione e discriminazione, che vanno a minare l’autostima del giovane.
Quali sono i problemi che si possono riscontrare successivamente in età adulta?
Molti studi scientifici riportano una stretta correlazione tra l’essere obesi da bambini ed esserlo anche da adulti. Purtroppo l’obesità in età adulta si correla con l’eventuale insorgenza di malattie metaboliche come il diabete di tipo II, le malattie cardiovascolari, le artropatie, ma anche con un’aumentata possibilità di insorgenza di alcuni tumori.
Cosa si potrebbe fare per prevenirle?
Essendo una problematica con caratteristica multifattoriale, sarebbe più efficace affrontare la sua prevenzione e cura in modo multidisciplinare e multigestito. I programmi di prevenzione mirano a modificare il comportamento del bambino, ma avrebbero bisogno della collaborazione di diverse figure. È quindi fondamentale l’esempio genitoriale e l’azione della famiglia nel creare le condizioni adatte al cambiamento dello stile di vita. Ma anche la scuola, vista la quantità di tempo che in essa si permane, dovrebbe intervenire con programmi di prevenzione che contemplassero il miglioramento dei pasti scolastici, l’inserimento di snack sani nei distributori automatici, l’implementazione dei programmi di attività fisica, etc.