L’ictus può essere una patologia silente e senza campanelli d’allarme, per questo è fondamentale fare attenzione alla prevenzione primaria, attraverso un adeguato stile di vita.
La differenza tra ictus e ischemia cerebrale
Ictus è un termine latino che letteralmente significa “colpo” (in inglese “stroke”) ed è causato dall'interruzione del flusso di sangue al cervello, dovuta a ostruzione o rottura di un’arteria. Nel primo caso si parla di ischemia cerebrale, nel secondo di emorragia cerebrale. Gli effetti per la persona colpita sono comunque gli stessi. In entrambi i casi, infatti, i neuroni, privati dell’ossigeno e dei nutrimenti necessari, anche solo per pochi minuti, cominciano a morire. Questo si manifesta con una serie di segni: paralisi della faccia, difficoltà a parlare, perdita di forza a un braccio o una gamba. Quando si riconoscono questi sintomi, ci si deve immediatamente rivolgere al Pronto Soccorso dell’Ospedale di riferimento.
Potenzialmente quanto è grave questa patologia?
L'ictus cerebrale in Italia rappresenta la terza causa di morte, dopo le malattie cardiovascolari e le neoplasie ed è la prima causa assoluta di disabilità, perché può provocare paralisi di vario tipo.
Rappresenta, inoltre, la seconda forma più comune di demenza e si verifica maggiormente nella popolazione anziana (fino al 40% in più rispetto alla media). Inutile dire che i costi, sia a carico delle famiglie, sia del Sistema Sanitario Nazionale, sono elevatissimi. Si calcola che una persona colpita da ictus costi, nella fase acuta della malattia, circa 10.000 euro, mentre l'invalidità permanente di chi supera la fase acuta determina negli anni successivi una spesa stimata attorno ai 100.000 euro. Sotto l'aspetto psicologico, personale e familiare i costi sono incalcolabili: per tutti questi motivi, l’ictus rappresenta un vero e proprio problema sociale.