Diverse tecniche vengono proposte per la correzione di problematiche legate all’estetica, ma la radiofrequenza rimane quella più adatta per chi non vuole sottoporsi ad interventi invasivi.
Dottor Viezzoli, la radiofrequenza è una tecnologia ancora attuale?
Certamente! Dieci anni fa, assieme al Centro di Medicina di Treviso, Conegliano e San Donà, abbiamo iniziato ad utilizzare questa nuova tecnologia ed eravamo i primi nell’intero Nordest. Si tratta di una metodica assolutamente innovativa per quegli anni, ma ancora adesso, nonostante l'implementazione con altri macchinari, continua ad essere punto cardine per le terapie contro la cellulite e l’adiposità localizzata.
Oggi, per stare sempre al passo con i tempi, la associamo alla cavitazione, alle onde acustiche piuttosto che all'endermologie o al linfodrenaggio manuale, in modo da migliorare sempre di più i risultati ed ottenere il massimo risultato. Ricordo che sono tipologie d’intervento minimamente invasive e che permettono un reintegro immediato nella vita sociale e anche a quella lavorativa.
Quindi la radiofrequenza è una tecnologia che si usa unicamente per la cellulite e per gli inestetismi del corpo? No, non solo; si ottengono buoni risultati anche con trattamenti sul viso. Infatti il calore prodotto dalle correnti a radiofrequenza, opportunamente modulato, stimola la contrazione del collagene ed aumenta la produzione da parte di fibroblasti di nuovo collagene e di fibre elastiche in modo da dare un effetto di ringiovanimento al viso e al collo. Quindi la paziente, grazie a questa tecnica che è assolutamente confortevole, ottiene un miglioramento della qualità cutanea e una modica contrazione dei tessuti con un effetto visibile perciò molto gratificante.
Ma per quali persone è indicata?
Non sussistono limiti a priori. Questa tecnica è indicata per tutte quelle persone che vorrebbero apportare piccole correzioni per migliorare l'estetica del viso, senza ricorrere a trattamenti più risolutivi ma invasivi (acido ialuronico, tossina botulinica trattamenti laser di resurfacing).
Intervista tratta dal Magazine di Medicina Moderna