Precedenti studi suggerivano che la meditazione esercitata per anni rafforza i collegamenti tra le cellule cerebrali. Ora i ricercatori hanno scoperto che i meditatori a lungo termine hanno grandi quantità di “gyrification” (ripiegamento della corteccia cerebrale, che può consentire al cervello di elaborare le informazioni velocemente). Inoltre, una correlazione diretta è stata trovata tra la quantità di gyrification e il numero di anni di meditazione, fornendo un’ulteriore prova della capacità del nostro cervello di adattarsi ai cambiamenti ambientali. La corteccia cerebrale è lo strato più esterno del tessuto neurale. Svolge un ruolo chiave nella memoria, nell’attenzione, nel pensiero e nella coscienza. Gyrification o ripiegamento corticale è il processo mediante il quale la superficie del cervello subisce modifiche per creare stretti solchi e pieghe chiamati “sulci” e “gyri”. La loro formazione può promuovere e valorizzare l’elaborazione neurale. Presumibilmente quindi, maggiore è il ripiegamento, migliore sarà l’elaborazione delle informazioni, delle decisioni, delle memorie e così via. Tra i 49 soggetti reclutati, i ricercatori hanno effettuato una risonanza magnetica su 23 meditatori e li hanno confrontati con 16 soggetti di controllo abbinati per età, manualità e sesso. I meditatori avevano eseguito la loro pratica in media per 20 anni utilizzando una varietà di tipi di meditazione Samatha, Vipassana, Zen e altro ancora. I ricercatori hanno applicato un approccio ben definito per misurare la “gyrification” corticale in migliaia di punti su tutta la superficie del cervello. Hanno trovato marcate differenze tra i gruppi (livelli più elevati di gyrification in praticanti di meditazione attive) attraverso un campione ampio della corteccia.