Sovrappeso, obesità e diabete sono spesso conseguenze di uno stile di vita a lungo scorretto, caratterizzato da sedentarietà ed eccesso di alimentazione. L’obesità purtroppo è una malattia cronica, la cui guarigione è rara, il calo di peso lento, la recidiva comune ed il cui trattamento è spesso più frustrante e stressante della malattia di base.
Qual è allora l’approccio dietetico ottimale per un calo ponderale che aiuti l’organismo a restare in salute e in forma?
L’abbiamo chiesto al Dottor Paolo Favretto, Specialista di Dietologia nonché responsabile dell’équipe di Dietologia Clinica del Centro di medicina Conegliano dove si occupa anche di nutrigenetica e nutrigenomica.
Di recente è stata accreditata una vera alternativa dietetica per il trattamento dell’obesità con un piano alimentare basato sulle diete ad apporto calorico molto basso (Very Low Calorie Diet, VLCD). Queste diete, strutturate anche con un apporto di carboidrati (glucidi) molto basso, sono le cosiddette Very Low Calory Ketogenic Diet (VLCKD). Le VLCKD sono l'evoluzione delle diete chetogeniche nate negli anni Trenta per trattare le epilessie infantili resistenti ai farmaci, ma che a differenza di queste (che dovevano comunque essere normo o ipercaloriche), sono ipocaloriche ed offrono una quantità normale di proteine, adatta al fisico del paziente, ciò consente di non perdere la massa magra, mantenendo inoltre un apporto calibrato di grassi prevalentemente insaturi e polinsaturi, quindi più salubri. Le VLCKD sono protocolli terapeutici intensivi che devono essere somministrati sotto la supervisione del medico. Il vero punto di attacco di queste è la ridotta quantità di carboidrati che consente al corpo di innescare un meccanismo naturale: la Chetosi.