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Psicoterapia Mansionale Integrata: cenni storici

Psicoterapia Mansionale Integrata: cenni storici

Strategia terapeutica di elezione per le disfunzioni sessuali, la terapia mansionale integrata garantisce elevate probabilità di successo e costi contenuti.

La Psicoterapia Mansionale Integrata (PMI) ha come campo privilegiato di applicazione le disfunzioni sessuali (disturbi del desiderio sessuale, disturbi dell’eccitamento sessuale, disturbi dell’orgasmo, disturbi da dolore sessuale, disfunzioni sessuali non altrimenti specificate) ed è una terapia sostanzialmente di coppia (anche se i suoi principi possono essere applicati anche a terapie individuali).

La grande maggioranza delle disfunzionali sessuali si fonda su fattori come inadeguata informazione sessuale, educazione repressiva, esperienze traumatiche, infedeltà, aspettative irragionevoli, ansia da prestazione, anticipazione del fallimento, sensi di colpa, scarsa comunicazione tra i partner, paura dell’intimità e miti sessuali che possono essere agevolmente superati con la PMI.
 

Terapia mansionale integrata: cenni storici

La terapia mansionale integrata si è sviluppata in America intorno agli anni '50 (Master e Johnson, 1966) e si caratterizza per lo scopo che non consiste nella ristrutturazione della personalità come per la psicoanalisi e le terapie relazionali ma direttamente nella risoluzione del sintomo sessuale. Una tale scelta si basa sulla convinzione che le disfunzioni sessuali non siano necessariamente fondate su disturbi profondi, ma il più delle volte su problemi più superficiali quali la previsione di una prestazione scadente, la paura di essere respinti, l’incapacità di controllare le proprie emozioni.

Gli obbiettivi delle terapie sessuali sono la rimozione di questi ostacoli immediati al fine di ottenere una soddisfacente espressione sessuale (Lorenzini, 1987). Tale terapia utilizza, oltre alle sedute con lo psicoterapeuta per analizzare il problema e le difficoltà incontrate nel risolverlo, una serie di esperienze sessuali, specifiche per ogni disturbo, che vengono proposte alla coppia che le sperimenta nello spazio di tempo tra una seduta e l’altra. Questa terapia, nata nel clima americano dominato da un atteggiamento pragmatico che di fronte ad un problema spinge a chiedersi “come superarlo?”, piuttosto che “perchè si è creato?” , ha avuto un’enorme diffusione grazie al basso costo che si unisce ad una rilevante percentuale di successi.

Laddove il successo non si verifica, ciò è una spia che la disfunzione sessuale si fonda su problemi psicologici e relazionali più gravi e si pone l’indicazione per una psicoterapia di diverso orientamento.

La terapia mansionale integrata è attualmente la strategia terapeutica migliore per le disfunzioni sessuali, laddove queste non si radichino in problemi intrapsichici e relazionali più gravi di cui rappresentano solo l’espressione più evidente; per “migliore” si intende che hanno una maggiore probabilità di successo (circa l’80%) e un minor costo, sia in termini economici che di tempo.

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