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Sindromi dolorose miofasciali

Sindromi dolorose miofasciali

Le malattie reumatiche si possono manifestare in altre parti del corpo oltre alle articolazioni.

Quando si parla di malattie reumatiche molto spesso si è portati a pensare alle patologie più classiche e conosciute: quelle che interessano le articolazioni.

 
Esistono invece altre sedi dell’apparato muscolo-scheletrico capaci di originare dolore  e che dal reumatologo vengono annoverate tra i reumatismi definiti extra-articolari o dei tessuti molli. 
Il muscolo, tra queste, è probabilmente una delle più importanti nell'ambito delle malattie osteo-articolari, soprattutto se non traumatiche, cosiddette “reumatismi minori”.
 
Purtroppo il dolore di origine muscolare può venire mal interpretato e riferito a patologie “classiche”, che in realtà, come tali, in questi casi non esistono: lombosciatalgia, sciatica, cervicobrachialgie, artrosi lombare e cervicale, malattie dei tendini o addirittura dei visceri. In particolare il muscolo in certe situazioni può generare una tensione eccessiva che se prolungata può dare origine a contratture a volte molto dolorose e invalidanti.
Ci troviamo di fronte in questo caso alle cosiddette sindromi dolorose miofasciali, che possono accompagnare altre malattie reumatiche o presentarsi da sole. Non esistono farmaci riconosciuti capaci di agire sul muscolo contratto in maniera soddisfacente.
 
Esistono invece varie possibilità nel trattamento del dolore miofasciale partendo dalle terapie locali che possono essere attuabili già a domicilio dallo stesso malato, dopo adeguata istruzione (esercizi di allungamento, ginnastica, applicazione di fonti di calore), arrivando a quelle eseguibili sotto controllo di un fisioterapista (massokinesiterapia, trattamenti manuali della contrattura muscolare, tecniche di allungamento passivo e spruzzo refrigerante e terapie fisiche), fino ai trattamenti di iniezione del punto “grilletto” che vanno eseguiti da un medico esperto.
 
La conoscenza di tale disfunzione muscolare dovrebbe essere sempre più diffusa dato che l’individuazione precoce risulta utile sia per evitare “pellegrinaggi” o trattamenti incongrui, sia perché si ritiene che più duratura sia una sindrome miofasciale dolorosa, più sia probabile che essa risponda poco ai trattamenti, oppure comunque recidivi con maggior facilità.
 

 

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