Per fonoastenia semplice s’intende una disfonia (disturbo della voce parlata) o una disodia (disturbo della voce cantata) molto contenuta e rappresentata da una modesta fuga d’aria per incompleta chiusura delle corde vocali durante il ciclo vibratorio.
Cosa accade a chi soffre di questo disturbo?
La produzione vocale è accompagnata da un rumore che ha un effetto globalmente scurente sulla voce prodotta. L’incompleta chiusura cordale determina inoltre scarsa intensità della voce, obbligando il soggetto a “spingere”, ossia a mettere in atto dei compensi muscolari adduttori nel tentativo di incrementare l’intensità. Inoltre, in assenza di un buon contatto cordale, è compromessa anche l’emissione della voce in “piano”.
Quali sono le cause della fonostenia?
Le cause più frequenti di tale problema sono comportamenti abusivi sull’organo vocale (uso eccessivo della voce nel tempo, volumi alti, attacchi vocali duri, modalità gridata, tensione, ecc.) e una alterata gestione dei meccanismi respiratori ed articolatori che producono il suono. La presa in carico di tali soggetti richiede un’attenta raccolta anamnestica e una completa valutazione funzionale durante l’atto fonatorio (postura, respirazione, articolazione, ecc) che permette già dal primo incontro di stendere un programma riabilitativo specifico.
L’obiettivo del trattamento educativo/riabilitativo è rendere il paziente autonomo dal terapista e in grado di affrontare le difficoltà che l’uso della voce comporta. Grazie alla maggiore consapevolezza, alle conoscenze e alle tecniche acquisite saprà riconoscere occasioni di abuso vocale, situazioni potenzialmente pericolose, sintomi di affaticamento.
Qual è il trattamento?
A seconda dei casi il trattamento potrà comprendere tecniche di rilassamento, educazione posturale, educazione respiratoria, educazione e controllo del ritmo, eserciziario vocale, igiene vocale, ecc. Nel caso di professionisti vocali artistici grande attenzione verrà data all’automatizzazione degli atletismi respiratori e all’allenamento basato su un eserciziario specifico. Il trattamento definito per ogni singolo paziente si svolge su incontri a cadenza almeno settimanale.
Tratto dal magazine Medicina Moderna n. 1 edizione Padova ©Medicina Moderna
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