Medicina olistica: riflessologia plantare e Metodo Nader Butto
Due approcci terapeutici, che uniscono la medicina convenzionale con le millenarie discipline orientali.
L'approccio olistico alla cura medica prevede l’intervento simultaneo tra mente e corpo poiché, punto fondamentale di questa disciplina, è ritenere che la malattia sia legata a un problema dell’anima. Scopriamo insieme all'operatore olistico Giuliano Dal Cin due tecniche diverse di questa disciplina: la riflessologia plantare e il Metodo Nader Butto.
Quali sono i vantaggi della riflessologia plantare?
È un trattamento, che fonda le proprie radici nelle discipline orientali, come l'agopuntura, l'acupressione e lo shiatzu. I benefici di questa tecnica sono moltissimi perchè ci consente di individuare i punti all'interno del corpo che sono in una situazione dissonante e tramite il massaggio riflessogeno possono essere riportati in uno stato di equilibrio. Più nello specifico permette di:
- Stimolare il sistema nervoso: con la digito pressione nelle zone riflesse ed il punto in cui è presente il dolore. La pressione sulla zona riflessa ha il compito di inviare la comunicazione al cervello, stimolandolo ad intervenire sul problema riscontrato.
- Liberare ormoni: massaggiando le zone riflesse doloranti, si stimola il cervello a liberare ormoni cerebrali, quali l'endorfine con conseguente azione terapeutica.
- Stimolare il sistema linfatico: la pressione di alcuni punti riflessi agevola l'accelerazione della circolazione linfatica con benefici su tutto l'organismo, per l'effetto depurativo conseguenziale.
- Stimolare il sistema sanguigno: porta al miglioramento della circolazione e la riduzione della presenza di scorie.
Riattivare degli impulsi elettrici tra organi e sistema centrale.
In cosa si differisce invece il metodo Nader Butto?
Entrambe le tecniche sono volte a far trovare il benessere alle persone. Il “Metodo Nader Butto” nello specifico nasce con l’intento di proporre un sistema scientifico del tutto innovativo di interpretazione della vita, degli eventi, dei fenomeni fisici del microcosmo e del macrocosmo, della malattia, della salute e della felicità. L’obiettivo è condurre il paziente a una sempre maggiore consapevolezza e liberazione dalla sofferenza, originate dalla mancanza di conoscenza o causate dall’errata lettura di quello che può essere “bene o male”. Dal punto di vista clinico, uno degli aspetti più interessanti del “Metodo” è senz’altro la specifica correlazione tra i conflitti psicologici e organi malati che, grazie agli anni di attività medica ospedaliera, il dottor Nader Butto ha potuto definire con accuratezza.
A chi è rivolto il "Metodo Nader Butto"?
La particolarità del "Metodo" e la sua particolare applicazione, coinvolge indistintamente tutte le persone, che sentono il bisogno di avere un approccio di vita differente.
È sufficiente una seduta o si tratta di un percorso?
Il "Metodo" ha come scopo indirizzare il paziente verso lo stato di omeostasi che non è altro che l'equilibrio globale dell'organismo, quindi di fatto, essendo prevalentemente una tecnica concentrata sulla prevenzione, non ha una durata prevedibile ma soggettiva. Posso affermare che, sulla base dell'esperienza acquisita in questi anni, le sedute non sono mai state più di quattro.
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