Il bruxismo è un disturbo piuttosto comune che si manifesta con l’atto involontario di serrare, stringere o digrignare i denti, spesso in modo inconsapevole, soprattutto durante il sonno. È un comportamento parafunzionale, cioè un’attività della mandibola non finalizzata a funzioni fisiologiche come la masticazione o la fonazione, ma potenzialmente dannosa per i denti, l’articolazione temporo-mandibolare e la muscolatura facciale.
Se non trattato in modo adeguato è fondamentale per prevenire danni permanenti e migliorare la qualità della vita del paziente.
Indice
1 Cos'è il bruxismo e perché si verifica
Il termine “bruxismo” deriva dal greco brychein, che significa “macinare”. In ambito medico, indica l’attività ripetitiva e inconscia della muscolatura masticatoria che si esprime attraverso lo sfregamento o il serramento dei denti, sia durante la veglia che nel sonno.
Il bruxismo è classificato in due principali categorie:
Bruxismo notturno e diurno: differenze
- Il bruxismo notturno è la forma più frequente e si manifesta durante le fasi del sonno, spesso in assenza di consapevolezza da parte del paziente. È considerato un disturbo del movimento legato al sonno e può essere associato ad altri disturbi come l’apnea ostruttiva.
- Il bruxismo diurno, invece, avviene mentre il soggetto è sveglio ed è spesso correlato a fattori psicoemotivi, come lo stress, l’ansia o la tensione prolungata. In questi casi, il serramento dei denti può essere intermittente e meno rumoroso, ma ugualmente dannoso.
2 Chi soffre di bruxismo: età e fattori di rischio
Il bruxismo può interessare soggetti di qualsiasi età, ma è più comune negli adulti tra i 25 e i 45 anni. Non è raro osservarlo anche nei bambini, soprattutto in fase di eruzione dentale. Tra i fattori predisponenti si segnalano:
- Stress psico-fisico e ansia
- Disturbi del sonno (inclusa la sindrome delle apnee ostruttive)
- Malocclusioni dentarie
- Consumo eccessivo di caffeina, alcol o nicotina
- Uso di farmaci psicotropi (soprattutto antidepressivi SSRI)
- Patologie neurologiche (in misura minore)
3 Sintomi del bruxismo: come riconoscerlo
Il bruxismo può rimanere a lungo asintomatico, ma nel tempo tende a manifestarsi con una serie di segni e sintomi specifici, a carico sia del sistema stomatognatico (denti, articolazioni, muscoli) che del benessere generale del paziente.
Dolore alla mandibola e alla testa
Uno dei sintomi più frequenti è il dolore o senso di rigidità nella zona mandibolare, localizzato in particolare a livello dei muscoli masseteri e temporali. Il dolore può irradiarsi a collo, spalle e testa, causando cefalee muscolotensive persistenti, soprattutto al risveglio.
Denti consumati e problemi dentali
Il continuo attrito tra le superfici occlusali porta a:
- Usura dello smalto dentale e perdita di sostanza
- Fratture dentali o scheggiature
- Aumento della sensibilità dentale al caldo/freddo
- Dolore dentale diffuso anche in assenza di carie
- Recessione gengivale nei casi più avanzati
Sintomi meno noti: occhi stanchi, vertigini, cervicalgia
A causa della tensione cronica della muscolatura cranio-cervicale, il bruxismo può associarsi a:
- Sensazione di vista offuscata o affaticamento visivo
- Acufeni (ronzii auricolari)
- Vertigini o instabilità posturale
- Dolore cervicale e rigidità muscolare
4 Bruxismo nei bambini e negli adulti
Nel bambino, il bruxismo è spesso transitorio e legato a cambiamenti fisiologici come la dentizione o la crescita mandibolare.
Negli adulti, invece, è più frequentemente cronico e richiede una valutazione completa del profilo occlusale, psicologico e neurologico.
5 Cause del bruxismo: stress, farmaci e altri fattori
Stress, ansia e tensione
Numerosi studi evidenziano un forte legame tra bruxismo e disturbi d’ansia o somatizzazioni da stress. Il cervello tende a manifestare stati di tensione psico-emotiva attraverso comportamenti parafunzionali come il digrignamento dei denti.
Bruxismo da farmaci: antidepressivi e altri
Alcuni farmaci psicoattivi, in particolare gli antidepressivi inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI), possono indurre bruxismo, soprattutto nelle prime fasi del trattamento.
Altri farmaci associati a bruxismo:
- Stimolanti (metilfenidato)
- Antipsicotici
- Farmaci per la malattia di Parkinson.
6 Diagnosi: come capire se si soffre di bruxismo
La diagnosi del bruxismo si basa su una valutazione clinica specialistica, integrata da esami strumentali se necessario. Il paziente può sospettare il disturbo grazie a sintomi ricorrenti, ma solo l’odontoiatra o lo gnatologo può confermarlo.
Esami diagnostici e visita specialistica
Durante la visita, lo specialista può:
- Osservare segni di usura dentale
- Palpare i muscoli masticatori per rilevare contratture o dolore
- Valutare l’occlusione e lo stato delle articolazioni temporo-mandibolari
In alcuni casi può essere utile:
- Elettromiografia dei muscoli mandibolari
- Polisonnografia, se si sospetta una correlazione con disturbi del sonno.
7 App per rilevare il bruxismo notturno?
Esistono app e dispositivi da utilizzare durante il sonno per monitorare i movimenti mandibolari o registrare i suoni. Possono rappresentare un primo screening, ma non sostituiscono la valutazione clinica professionale.
8 Conseguenze se non trattato
Ignorare il bruxismo può comportare conseguenze gravi, sia a livello dentale che sistemico.
Usura dentale e problemi articolari
Il continuo attrito dentale provoca erosioni, microfratture e riduzione della dimensione verticale. A lungo termine, può comparire:
- Disfunzione dell’articolazione temporo-mandibolare (DTM)
- Rumori articolari (click o scrosci mandibolari)
- Limitazione dei movimenti della bocca.
Disturbi del sonno e stanchezza cronica
Il bruxismo notturno compromette il sonno profondo, provocando:
- Risvegli frequenti
- Sensazione di non aver riposato
- Stanchezza diurna, calo di concentrazione, irritabilità.
9 Rimedi e trattamenti per il bruxismo
Il trattamento del bruxismo deve essere multidisciplinare, personalizzato e mirato a ridurre i sintomi, proteggere i denti e migliorare la qualità della vita.
Bite per bruxismo: funziona davvero?
Il bite occlusale è un dispositivo in resina acrilica trasparente, realizzato su misura dal dentista. Non cura il bruxismo, ma aiuta a:
- Ridurre l’usura dentale
- Rilassare la muscolatura masticatoria
- Proteggere l’articolazione temporo-mandibolare.
Va indossato principalmente di notte e richiede controlli periodici per garantirne l’efficacia.
Esercizi e tecniche di rilassamento
- Stretching mandibolare quotidiano
- Tecniche di respirazione profonda
- Mindfulness e meditazione guidata
- Supporto psicologico o terapia cognitivo-comportamentale nei casi con elevata componente ansiosa.
Terapie farmacologiche e alternative naturali
In alcuni casi selezionati, lo specialista può prescrivere:
- Miorilassanti a breve termine
- Integratori di magnesio, vitamina B6, passiflora o melissa
- Terapie complementari come agopuntura o osteopatia.
10 Prevenzione e consigli pratici
Come dormire per evitare il bruxismo
- Evitare di dormire proni (posizione che aumenta la tensione mandibolare)
- Utilizzare cuscini ortopedici
- Adottare una routine del sonno regolare
- Evitare alcol, caffeina e stimolanti nelle ore serali.
Abitudini da cambiare nella routine quotidiana
- Evitare di masticare chewing gum o oggetti non alimentari
- Fare pause frequenti durante il lavoro al PC per rilassare la mandibola
- Imparare a riconoscere e interrompere il serramento volontario durante il giorno.