Età e fertilità

Come influisce l'età sulla fertilità?

L'età è forse il fattore più importante di infertilità perché una donna alla nascita ha un patrimonio geneticamente predefinito di ovociti che gli deve durare fino a 50-55 anni, finché va in menopausa, quindi è soggetto a un logoramento, a una riduzione della quantità e della qualità.

Si è definito in 35 anni l'età materna avanzata, infatti a 35 anni si fa l'amniocentesi, perché questi ovociti che non sono più così giovani, effettivamente possono funzionare meno bene e dare qualche problema in più, tipo le patologie genetiche del nascituro.

Come si può prevenire l'infertilità?

Non solo l'età è importante nel preservare la nostra fertilità, ma anche gli stili di vita possono ridurre la nostra fertilità: quando abbiamo un aumento del peso corporeo, quindi l'obesità o la magrezza o l'uso di cannabinoidi, il fumo, le malattie sessualmente trasmesse che incidono soprattutto sul fattore tubarico.

Ecco perché mantenere un corretto stile di vita è essenziale nella preservazione della fertilità. 

Possiamo prevenire l'infertilità anche grazie ai controlli medici ginecologici che ogni donna fa tutti gli anni e, se durante una visita ginecologica, lo specialista rileva in ecografia una scarsa quantità di follicoli completerà la diagnostica con un ormone che si chiama ormone antimulleriano. L'insieme dei due ci potrà dire se questa persona ha una quantità di ovociti troppo scarsa per la sua età.

È possibile preservare la fertilità nel tempo?

Oggi ci ritroviamo ad avere un'età idonea per fare un figlio da un punto di vista sociale, che però non è idonea da un punto di vista biologico e la quantità di ovociti che avevo alla nascita, come donna, è importante.

Possiamo oggi preservare la nostra fertilità congelando in età giovane e in quantità adeguata e mantenere la nostra feritlità negli anni, utilizzare questi avociti anche a 40 anni, ma non con i risultati della quarantenne, ma con i rischi molto più bassi di una donna giovane.