La terapia parodontale laser assistita
Ecco un metodo innovativo non chirurgico per curare i disturbi gengivali
Una tecnica innovativa non chirurgica in grado di identificare e colpire solamente i tessuti parodontali malati, eliminandone la componente batterica.
Quali sono i disturbi gengivali che possono esser trattati con il laser?
Gengive gonfie, sanguinanti, dolenti, quindi perdita di attacco e formazione di tasche fino alla mobilità del dente e alla sua perdita; questi sono i sintomi della patologia gengivale conosciuta dal grande pubblico come “piorrea”. L’importanza di intervenire nel caso in cui si presentino questi segnali è verificato da Studi scientifici che confermano una stretta correlazione tra malattia gengivale e malattie cardiache, polmonari e, non ultimo, parti prematuri.
La terapia parodontale laser assistita come agisce?
Viene utilizzata una fibra portatrice di energia laser che grazie all’azione fototermolitica del laser diodo determina la distruzione della componente batterica nella tasca, l’eliminazione del tessuto infetto, la stimolazione di un nuovo collagene e quindi il ripristino funzionale dei tessuti. La decontaminazione e la formazione di nuovo attacco porteranno alla scomparsa della tasca evitando l’intervento chirurgico.
Quali sono i vantaggi?
Fino ad ora la terapia di mantenimento veniva praticata esclusivamente con un azione meccanica con l’utilizzo di strumenti manuali e ultrasonici e, quando questa non bastava, era inevitabile il passaggio alla terapia chirurgica, pagando quindi un prezzo biologico alto dovuto in parte alla necessità di tagliare la gengiva e in parte provocando un notevole disagio per il paziente che doveva subire l’anestesia, l’incisione, la sutura e una lunga e complessa guarigione.
L’utilizzo del laser è doloroso?
Nella maggior parte dei casi non è neppure necessaria l’anestesia in quanto l’energia del laser ha un effetto antidolorifico agendo sulle terminazioni nervose e inibendole. Con l’uso di un particolare manipolo detto “Onda Piana” è perfino possibile esercitare a distanza, senza neanche toccare la gengiva, un’azione di biostimolazione che agisce inibendo l’infiammazione e stimolando la formazione di nuovo collagene, consentendo una guarigione rapidissima e indolore.
Quante sedute sono necessarie?
In alcuni casi una sola seduta è sufficiente, in altri casi due o tre richiami nel corso dei mesi sono opportuni per chiudere il ciclo di terapia.
L’impressione è che si tratti di una terapia costosa, è vero?
Al contrario, l’utilizzo del laser evita il 90% degli interventi di chirurgia delle tasche che, nell’ambito della malattia gengivale, rappresentano il maggior costo, ed inoltre permette di ridurre il numero delle sedute di igiene meccanica tradizionale. Direi quindi che si tratta di una terapia a maggior ragione economica e vantaggiosa per il paziente.
Per utilizzare il laser è necessario possedere una formazione particolare?
Pur essendo vero che alcuni laser come il diodo sono di più rapido apprendimento, resta il fatto che per utilizzare una tecnologia così sofisticata è sicuramente preferibile una formazione specifica come il Master in Laserterapia.
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