Bebe Vio, la Scultrice di Sogni
Vi raccontiamo la 'figata di mondo' di questa ragazza speciale, orgoglio italiano a Rio 2016, a cui è dedicata l'ultima copertina di Medicina Moderna.
L’ultima volta che avevamo parlato con lei tornava da Londra 2012 dove, troppo giovane per partecipare, aveva dovuto accontentarsi di fare da tedofora e cronista. Oggi, marzo 2017, Bebe ha appena compiuto 20 anni, e alla sua prima paralimpiade ha già vinto un oro e si è guadagnata la stima di tutti gli italiani e non solo (vedi selfie con Obama).
Senza nulla togliere a Donald Trump, ma se noi fossimo la redazione del Time avremmo scelto Bebe Vio come personaggio dell'anno 2016. L'ha voluta persino Obama alla sua ultima cena di Stato, ed è stata ospite praticamente ovunque negli ultimi mesi, da Confindustria Veneto a Radio Deejay alla sfilata Dior a Parigi. Quel che ci sorprende, tuttavia, non è certo il fatto che venga invitata a portare dappertutto il suo meraviglioso esempio. È la sua energia, la positività, la disponibilità con cui accetta ogni richiesta e riesce a diffondere il suo messaggio. “Un fiume in piena”, abbiamo letto da qualche parte. E ce la immaginiamo esattamente così: un fiume di parole e gesti e sorrisi che ti travolge con la sua vitalità. Così, abbiamo scelto di non metterci tra lei e quello che vuole dirci. Usiamo le sue affermazioni come spunto per permetterle di raccontarci il suo mondo, o meglio la sua figata di mondo.
Fonte: profilo Twitter @VioBebe
Bebe
“La mia vita non è la mia malattia”
Allora: io sono Bebe. In realtà, per essere precisi, sulla carta d’identità sarei Beatrice Maria Vio, sono nata a Venezia e ho compiuto vent’anni lo scorso 4 marzo. Come dice mia mamma, sono sempre stata una persona “strozzabile”, infatti una delle mie perle detta all’età di due anni e che è passata alla storia è stata: “Io posso fare tutto quello che io voglio fare”…ed è stato proprio così! Dopo la malattia sono riuscita a riprendere a tirare di scherma nonostante mi fossi sentita dire più volte che non avrei potuto farcela! Cosa mi piace? Mi piace la vita, mi piace la scherma, mi piace l’aperitivo, mi piacciono le canzoni di Jovanotti… ma anche molto altro!
Lo Sport
“La vita mi ha regalato tanto, ma da atleta non riesco a pensare di essere arrivata”
Ho iniziato a fare scherma all’età di 5 anni. I miei genitori mi avevano portata in palestra qui a Mogliano Veneto (TV) per provare pallavolo. Finita la lezione, mi sono affacciata alla palestra di fronte dove c’erano degli schermidori che si stavano allenando… ed è stato amore a prima vista! Dopo la malattia, il mio desiderio più grande era proprio quello di ricominciare a fare scherma. Come ho detto prima, però, molte persone più e più volte mi hanno detto che non ce l’avrei fatta… invece così non è stato! Certo, non potevo più praticare scherma in piedi ma ho ricominciato con la scherma in carrozzina che secondo me è molto meglio: qui non puoi indietreggiare, devi per forza di cose trovare il coraggio per affrontare l’avversario!
Il successo
“Non mi pongo limiti”
Io sono abbastanza una testa dura e non mollo facilmente… mi pongo continui obiettivi, cerco di raggiungerli per, poi, la volta dopo, conquistarne altri di nuovi.
Bebe Vio dopo la medaglia d'oro a Rio 2016. Credits: Augusto Bizzi
La famiglia
“Se ho vinto, è stato grazie alla mia famiglia, capace di essere sempre unita su tutto”
La mia famiglia è stata ed è tutt’oggi un elemento fondamentale della mia vita. Senza di loro non ce l’avrei mai fatta. Ma oltre alla mia famiglia vera e propria, ci sono tutte le altre “famiglie” che sono altrettanto importanti: quella della scherma, quella di art4sport, la famiglia amici… il loro supporto è vitale e mi danno la forza per mettercela tutta.
L'impegno sociale
“I grandi ormai ce li siamo giocati, ma con i bambini si può lavorare, gli si può spiegare che la disabilità non deve fare paura”
La penso proprio così! Insieme ai miei genitori, dopo la mia malattia, abbiamo fondato art4sport: un’Associazione ONLUS che sostiene bambini e ragazzi portatori di protesi, per aiutarli a realizzare i loro sogni sportivi e a godere della bellezza della vita attraverso la pratica di un’attività sportiva. L’idea è nata non solo per fornire un sostegno economico e pratico-organizzativo ma anche per promuovere lo sport paralimpico: ad esempio, lo sapete che di ogni disciplina olimpica esiste una versione paralimpica? La conoscenza, quindi, è fondamentale in ogni ambito… e la sua mancanza implica, a volte, anche che si tengano determinati comportamenti nei confronti delle persone disabili. Secondo il mio punto di vista, se ti trattano da disabile ti senti disabile e “diverso”, mentre se vieni trattato come gli altri è tutta un’altra storia!
L'impegno per le vaccinazioni
“Vaccinate i vostri bambini”
La questione dei vaccini contro la meningite mi sta molto a cuore ed è anche per questo che ho scelto di diventare testimonial dell’importante campagna “Win For Meningitis” di Anne Geddes. Purtroppo, negli ultimi anni in Italia è sensibilmente diminuito il numero di persone che si sottopone a vaccino. Mi piacerebbe che si riuscisse a tornare sopra ai livelli minimi di guardia.
L'autonomia
“Oltre ad essere un'atleta sono una grafica: ho iniziato a lavorare in un'agenzia di comunicazione, Fabrica, con studenti provenienti da tutto il mondo. È una squadra incredibile. Vado anche a vivere da sola, sono stra contenta. E tra poco ho l'esame di teoria della patente”
Esatto, è un periodo piuttosto impegnativo ma sono super gasata per tutte queste novità! Ho iniziato da poco uno stage lavorativo da Fabrica e con il mio team ci occupiamo di campagne sociali… mi sono anche trasferita a vivere da sola e sono proprio felice! Per la patente, invece, diciamo che ci sto lavorando…
Il futuro
“Il mio prossimo sogno e obiettivo è diventare presidente del Coni o del Cip, il Comitato italiano paralimpico. Intanto, però, punto a Tokyo 2020”
Ci sono un sacco di cose che vorrei fare ma… con calma! Innanzitutto quest’anno ci saranno i Mondiali di scherma a Dubai e lì mi piacerebbe riuscire a conquistare una bella medaglia insieme alle mie compagne Andreea e Loredana. L’obiettivo più importante, nel lungo periodo, è sicuramente Tokyo 2020… mancano ancora tre anni e mezzo ma ci sto già pensando! Per quanto riguarda il discorso Presidenza sarebbe, prima di tutto, un sogno riuscire a realizzare l’unificazione dei due comitati, logicamente quando i tempi saranno maturi…
Ti va di fare un saluto speciale ai nostri lettori? Un saluto a tutti i lettori di Medicina Moderna e, mi raccomando: per saperne di più su tutti i progetti e gli eventi di art4sport visitate il sito www.art4sport.org e seguiteci sulle nostre pagine Facebook, Instagram e Twitter!
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Lunedì 29 maggio 2017, Beatrice Bebe Vio parteciperà alla Notte dei Campioni a Conegliano in qualità di guest star, insieme a campioni del calibro di Alessandro Del Piero, Tania Cagnotto, Pierluigi Collina. Di seguito, l'intervista alla mamma di Bebe, Teresa A. Grandis.
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