Carolina Kostner: il mio legame inscindibile con il ghiaccio
Stella del pattinaggio artistico su ghiaccio, Carolina è atleta di fama internazionale, che tiene alti i colori dell’Italia
Stella del pattinaggio artistico su ghiaccio, Carolina è atleta di fama internazionale, che tiene alti i colori dell’Italia nelle competizioni e spettacoli di tutto il mondo.
LO SPORT SCORRE NELLE VENE DELLA TUA FAMIGLIA E, SIN DA PICCOLA, TI SEI DEDICATA A SCI E PATTINAGGIO. COME HAI DECISO DI PROSEGUIRE A LIVELLO PROFESSIONISTICO CON IL PATTINAGGIO E LA SCIARE LE PISTE?
Mi sono avvicinata al ghiaccio all’età di 4 anni, grazie a mia mamma, e ho ricordi bellissimi dei pomeriggi trascorsi a divertirmi sul ghiaccio oppure a casa col tutù addosso e i pattini a fare le prove per gioco. E poi non ho mai smesso, anche se purtroppo ho dovuto lasciare la mia terra molto presto a causa del crollo della pista di Ortisei. Ma sicuramente questo è stato anche il momento che ha segnato profondamente e positivamente la mia vita futura. Ho praticato anche lo sci da bambina, ma col tempo la passione mi ha portato naturalmente verso il pattinaggio.
COME HAI VISSUTO IL TRASFERIMENTO IN GERMANIA E VIVERE LONTATA DA CASA? COME HAI VISSUTO QUEL PERIODO LONTANA DA CASA?
Andare via di casa così giovane (avevo 13 anni) non è stato semplice: ero in un paese straniero, lontana da casa, con l’opportunità di sentire la mamma telefonicamente una volta a settimana e i cellulari non c’erano ancora... Ma la mia passione mi ha guidato anche in quel momento, così come le nuove amicizie nate nel percorso, e con le quali condividevo gli stessi stati d’animo. E sognavo il momento in cui potevo tornare a casa a farmi coccolare dallo strudel della mamma!
COM’È OGGI IL RAPPORTO CON LA TUA FAMIGLIA?
Ho sempre avuto un rapporto molto speciale con la mia famiglia. I miei genitori sono da sempre il mio punto di riferimento e non mi hanno mai fatto mancare il loro sostegno. Ho sempre seguito i miei fratelli anche a distanza e oggi siamo molto uniti: uno si è sposato recentemente ed è stato bellissimo vedere la famiglia allargarsi. Ognuno di loro ha trovato la sua strada e ne sono felice.
PER RIMANERE AD ALTO LIVELLO, QUANTO INCIDE LA FORZA MENTALE? E COME SEI RIUSCITA A SUPERARE I MOMENTI DIFFICILI DELLA TUA CARRIERA?
La concentrazione è molto importante in ogni momento chiave della vita, e così è ovviamente nelle competizioni e nelle fasi di preparazione. Ho sempre lavorato molto intensamente su questo aspetto per migliorare la forza mentale, mantenere la calma e restare focalizzata sull’obiettivo. Ho superato i momenti di difficoltà con grinta e un supporto enorme arrivato innanzitutto dalla mia famiglia, che mi è stata sempre accanto, dal mio corpo (le Fiamme Azzurre), dal mio staff, dagli amici più cari e devo dire anche dalle migliaia di fans in tutto il mondo.
AVER DECISO DI DEDICARSI AL PATTINAGGIO È STATO SINONIMO ANCHE DI SACRIFICI. COME SEI RIUSCITA A GESTIRE I DESIDERI DI UNA GIOVANE RAGAZZA CON STUDIO ED ALLENAMENTI?
Non è stato facile: i sacrifici che si incontrano per portare avanti le proprie passioni sono tanti. Ma c’è anche da dire che ciò che ti resta dentro poi è tutto il cammino, compresi i momenti di felicità e dolore. La mia fortuna è stata che mi sono dovuta trasferire in Germania molto presto, in una struttura dove studio e sport erano un tutt’uno e la giornate erano divise tra allenamenti e aula. La cosa fondamentale è condividere il percorso con altre persone: questo fa sentire molto meno la solitudine e si condividono sensazioni, malinconie, gioie.
CHE RAPPORTO HAI CON I MEDICI? SEI SEGUITA DA UN TEAM DI SPECIALISTI?
Si, il mio team è piuttosto ampio e specializzato a seconda delle necessità. In tutti questi anni di carriera ho cercato di affidarmi sempre a professionisti in grado di aiutarmi a risolvere i problemi che mi è capitato di trovare lungo il cammino.
COME HAI TRATTATO E TI SEI RIPRESA DALL’INFORTUNIO AL PIEDE? HAI SEGUITO UN PARTICOLARE PERCORSO RIABILITATIVO?
L’infortunio al piede si è risolto positivamente. Il problema che sto ancora affrontando è quello all’anca sinistra e la tendinite del tendine prossimale muscolo quadricipite femorale della coscia sinistra. Ci sto lavorando quotidianamente con il mio staff medico e fisioterapico da un anno. Un percorso iniziato con terapie fisioterapiche e osteopatiche, attività specifica fuori ghiaccio e piano piano il ritorno sul ghiaccio gradualmente. Adesso sto sicuramente molto meglio e da questa estate i ritmi di allenamento si sono resi molto più intensi, ho ripreso i galà e ora sono in Canada per una lunga tournée che durerà quasi tre mesi.
QUALI SENSAZIONI PROVI QUANDO SCENDI SUL GHIACCIO? SONO LE STESSE DEGLI ESORDI?
Come tutti i bambini, la Carolina degli esordi era piena di sogni e soprattutto si divertiva. Da bambino è bellissimo, perché vivi solamente l’aspetto ludico e positivo anche di una gara. Questo mi ha permesso di godermi ogni attimo, e sono ricordi che restano indelebili. Ma devo dire che l’emozione di calcare il ghiaccio è ogni volta la stessa nonostante siano passati tanti anni: il cuore batte forte, il rumore delle lame sul ghiaccio e poi il pubblico che ti riscalda col suo supporto.
COME HAI GESTITO LA CRESCITA E LO SVILUPPO FISICO?
Ognuno ha una struttura fisica diversa e negli anni deve imparare a gestire le proprie caratteristiche. Per quanto mi riguarda, ad esempio, in alcuni momenti ho sofferto di sangue al naso nel periodo di crescita. Questo creava un po’ di problemi soprattutto quando mi succedeva in gara. Al mondiale del 2011, per esempio, ho vinto l’argento pattinando con il sangue che mi colava dal naso. Inoltre, sono molto alta rispetto alle altre pattinatrici e, per i movimenti più tecnici, questo ha reso necessario superare qualche difficoltà in più e soprattutto imparare a gestire l’altezza e valorizzarla. Ecco che quindi poi ho guadagnato in senso estetico, eleganza e slancio. Ho investito sempre molto sul lavoro preventivo (preparazione atletica, fisioterapia, alimentazione) e ciò ha fatto sì che potessi gareggiare al massimo livello per oltre 15 anni.
QUANTO CONTA LA BELLEZZA E L’ESTETICA NEL TUO LAVORO?
Il mio sport è molto versatile e complesso e sicuramente anche il lato estetico ha la sua grande importanza. E anche questo necessita un investimento di tempo ed energie. Mi riferisco alla bellezza e all’estetica di ogni performance nel suo complesso: non esistono solo le ore sul ghiaccio. Seguo lezioni di ballo per studiare la grazia dei movimenti e la leggerezza. Pilates, yoga e meditazione, invece, aiutano a imparare come si rispetta il proprio corpo, mente e spirito. Ovviamente, poi, il trucco giusto che in anni e anni perfezioniamo. Un pizzico di vanità non guasta mai!
QUAL È STATO IL MOMENTO PIÙ BELLO DELLA TUA VITA PROFESSIONALE?
Nella carriera di un atleta ci sono momenti dove semini, altri dove raccogli. Con il passare del tempo ho imparato a conoscere il mio talento, ad amarlo e a rispettarlo. Trovo anche che gli ingredienti per vivere al meglio un percorso di vita e di sport siano innanzitutto pazienza, coraggio, disciplina e umiltà: mai perdere la voglia ed il coraggio di mettersi in gioco, di migliorare accettando le critiche, quelle costruttive. Di ricordi bellissimi ne ho davvero tanti. Certo, fare la portabandiera per due volte (una all’apertura di Torino e una alla chiusura di Pyeongchang) alle Olimpiadi e la medaglia che ho vinto sono state il massimo, il culmine di un percorso tortuoso fatto di momenti bui e di grandi gioie, e sono riuscita a godermelo appieno. Sono meravigliosi i momenti di condivisione con i tifosi sugli spalti, ma anche il pattinare sola in pista la mattina presto: musica e rumore delle lame che corrono sul ghiaccio. Condividere le mie emozioni e la mia arte è il sogno più grande diventato realtà, e non ha necessariamente bisogno di un palcoscenico da gara. Speriamo prestissimo di portare più spesso il pattinaggio artistico sul ghiaccio in giro per l’Italia!
SE NON TI FOSSI DEDICATA AL PATTINAGGIO, COME IMMAGINI SAREBBE LA TUA VITA OGGI?
Non riesco ad immaginare la mia vita fuori dal pattinaggio: era una strada segnata, siamo un binomio inscindibile. Se rifarei le stesse cose? Non concordo sul pensare a cosa sarebbe successo se avessi fatto qualcosa in maniera diversa. Questo è il modo migliore per essere perennemente insoddisfatti e non lo trovo un approccio corretto alla vita. Non rinnego il passato, ho gioito delle cose positive personali e professionali e fatto tesoro degli insegnamenti di quelle negative, anche se gli errori ovviamente si cercano di non ripetere (ma poi se ne farebbero sicuramente altri...). La cosa più importante è il percorso non l’obiettivo. Non sarei quella che sono oggi se avessi vissuto in maniera diversa e, chissà, magari neanche mi piacerei!
COSA CONSIGLIERESTI AI GIOVANI CHE SI AVVICINANO AL PATTINAGGIO E VORREBBERO RIPERCORRERE LE TUE ORME?
Essere un esempio è molto bello e gratificante, ma comporta anche una grande responsabilità. Soprattutto oggigiorno, dove c’è tanto bisogno di motivazione e ispirazione tra i giovani. Si, perché non si deve mai dimenticare che portare avanti la propria passione deve essere anche divertimento e gioia. Questo approccio permette di sopportare molto meglio i sacrifici e le fatiche, nonché superare i tempi duri con maggiore grinta.
Pazienza, umiltà, passione e divertimento: questi sono i messaggi chiave che vorrei trasmettere. Perché le scorciatoie sono sempre vicoli ciechi. Se poi penso alle nuove generazioni di pattinatrici italiane, il mio sogno più grande è che non debbano più spostarsi all’estero sin da giovanissime per seguire la propria passione, ma possano trovare nella nostra magnifica Italia tutto ciò che serve.
UNA VOLTA “APPESI I PATTINI AL CHIODO”, A COSA VORRESTI DEDICARTI?
I progetti sono davvero tantissimi e le idee ancora di più. Il punto di partenza è che non appenderò mai i pattini al chiodo: il pattinaggio è la mia storia, la mia vita e il mio futuro. Siamo inscindibili e molti progetti legati al mio futuro contemplano il ghiaccio in un modo o nell’altro. Difficile fare un elenco: di sicuro spicca il desiderio di organizzare un galà tutto mio, ma soprattutto il trasmettere alle nuove generazioni sempre più l’amore per il pattinaggio, lo sport, la passione ed il sacrificio.
LA PROTAGONISTA - CAROLINA KOSTNER
Nata a Bolzano l’8 febbraio 1987, sin da piccola si avvicina al mondo dello sport e del pattinaggio su ghiaccio. Da giovanissima si fa notare per il suo enorme talento, la grazia e l’eleganza che la contraddistinguono. Portabandiera ai Giochi Olimpici di Torino 2006 (cerimonia di apertura) e Pyeongchang 2018 (cerimonia di chiusura), è plurimedagliata, vantando nel suo palmarès un oro mondiale, 5 titoli europei e la medaglia di bronzo alle Olimpiadi di Soči 2014.
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