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Giorgia Sottana: "La maternità ha cambiato tutta la mia esistenza"

Giorgia Sottana: "La maternità ha cambiato tutta la mia esistenza"

La giocatrice di basket Giorgia Sottana racconta a Medicina Moderna l'esperienza della maternità e come la concilia con lo sport.

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Giorgia Sottana è una cestista trevigiana, capitana della squadra di basket Famila Wuber di Schio (VI). Dal 2022 è sposata con la collega Kim Mestdagh che, lo scorso febbraio, ha dato alla luce la loro piccola Ellis. Dopo il lieto evento, ha vinto la sua decima Coppa Italia.

1 Si parla spesso di uguaglianza di genere nello sport. Credi che nel basket sia ancora presente una cultura maschilista?

Credo che ci sia sicuramente una grossa disparità tra maschi e femmine, e credo che ci siano molti cliché: non siamo atletiche, siamo maschiacci, è uno sport da maschi non da femmine, eccetera eccetera.
Fa un po’ parte della cultura, non solo dello sport, ma del nostro Paese in generale e, anche se stiamo andando verso un miglioramento, i passi da fare sono ancora moltissimi. Purtroppo nello sport la disparità è davvero ancora con un gap immenso.


Ti è mai capitato di vivere episodi di discriminazione in quanto giocatrice donna?

Sicuramente mi è capitato: basta essere invitati a qualsiasi evento dove c’è anche un collega maschio e si percepisce in maniera abbastanza netta la differenza di approccio e comportamento. Però, onestamente, non la vivo come una discriminazione, piuttosto come un dato di fatto di cui dobbiamo prendere atto per provare a farci sempre più largo. La cosa bella di noi donne è che non demordiamo e se vogliamo ottenere qualcosa prima o poi ce la facciamo.

2 Quale suggerimento ti sentiresti di dare, da donna e da capitana, a una giovane ragazza che sogna di diventare una giocatrice di pallacanestro?

Di coltivare il proprio sogno con costanza e sacrificio, perché nulla viene regalato e di fregarsene se qualcuno cerca di dissuaderla. Ognuno è perfetto per i suoi sogni e, per quanto lontani ci possano sembrare, dedizione e impegno fanno magie.
 

Oltre a essere una cestista di successo, sei anche una scrittrice. Hai infatti pubblicato due libri: Io sono: Il viaggio di Giorgia Sottana (Start Me Hub Edizioni), uscito nel 2019, e Mi fido di te (Bookers Edizioni) nel 2022. Cosa rappresenta per te la scrittura?

È il mio porto sicuro, una passione che uso per esprimere ciò che ho dentro. La mia testa è un vulcano di ideee, il mio cuore è un vulcano di emozioni. Necessito di far uscire ciò che ho dentro in qualche modo, e la scrittura è uno dei miei canali. Mi serve per mettere in ordine quello che ho nell’anima e per - a volte - trovare un senso alla strada che percorro.


Ti piacerebbe scriverne un altro? Oppure è già in programma?

Sì, mi piacerebbe scriverne un altro e credo lo farò nel prossimo futuro, ma non l’ho ancora programmato e non so di cosa scriverò. Ho un paio di idee, ma preferisco lasciar che sia l’istinto a dire l’ultima parola, quindi sarà una sorpresa anche per me.

3 Se fossi un libro, quale libro saresti?

Sono stati scritti una marea di capolavori, recenti e meno recenti. Ad oggi, se fossi un libro, mi piacerebbe essere Il Profeta di Kahlil Gibran o Se questo è un uomo di Primo Levi. Quest’ultimo mi piacerebbe esserlo non per vivere quello che ha vissuto Primo Levi, ma perché è una testimonianza forte e viva di un qualcosa che è successo e che non dovrebbe mai più accadere. Vite forti che hanno visto coi propri occhi cosa l’essere umano è capace di fare. Un libro che serve, che va compreso e fatto nostro, soprattutto di questi tempi.

4 Dal 2022 sei sposata con Kim Mestdagh, anche lei giocatrice di basket e con la quale hai condiviso il parquet fino al 2023. Giocare insieme vi ha unite ancora di più?

Giocare insieme è stata una sfida, perché poi quando vai a casa non riesci completamente a lasciare fuori il lavoro. A volte era incazzata lei e a volte io. Non era sempre semplice consolarsi a vicenda, soprattutto in situazioni che erano fuori dal nostro controllo. Ma ci ha permesso di crescere insieme come coppia, cercando soluzioni non al nostro lavoro, ma a come stare dentro casa.

5 Lo scorso febbraio sei diventata mamma e, a distanza di qualche ora dal lieto evento, hai vinto la tua decima Coppa Italia. La maternità ha cambiato il tuo modo di affrontare le sfide in campo?

Assolutamente sì. La maternità ha cambiato tutta la mia esistenza e, onestamente, non ho ricordi di com’era la mia vita prima di Ellis. Essere genitori, ora lo posso dire per presa diretta, è il lavoro più bello del mondo, ma t’impegna senza sosta 24/7. Il basket ora non è meno importante, anzi, forse lo è di più, ma lo vivo con un peso diverso.

6 Come ti prendi cura del tuo corpo?

Per noi atleti, ancora di più, prenderci cura del nostro corpo e della nostra mente è fondamentale. Io sono molto attenta a ciò che mi fa stare bene oppure no, partendo dall’alimentazione per finire con il sonno - elemento che reputo di un’importanza enorme, ma che, per la nostra cultura, snobbiamo troppo.
erco di mangiare bene, bere poco alcol, curare la respirazione e dormire il necessario. Per me la prevenzione passa da questi fattori.

7 Quest’anno il sogno scudetto per il Famila Wuber Schio si è infranto. Quali sono le speranze delle Orange per il prossimo campionato?

Riprenderci lo scudetto che abbiamo perso malamente quest’anno, e riportare Schio esattamente dove è giusto che sia: in alto in Europa e in Italia.


Quale futuro auspichi per il basket femminile?

Che si arrivi a comprendere che tutti insieme possiamo fare la differenza e che, con l’aiutodei colleghi maschi, si possano costruire cose importanti, dove a giovarne ne sarà il movimento intero.

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