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Chirurgia refrattiva, confronto tra tipi di interventi: PRK, Lasik e Presbylasik

I difetti refrattivi possono essere corretti, è importante una giusta valutazione del paziente per scegliere l'intervento più adatto.
Dott. Piero Della Giustina

Il Dott. Piero Della Giustina, oculista, confronta le differenti metodologie di chirurgia refrattiva per fare chiarezza sulle possibilità di correzione dei difetti visivi.


Quali sono i principali difetti refrattivi?

I principali difetti visivi, sono dovuti a una dimensione anomala del bulbo oculare: troppo allungato determina la miopia, troppo corto l'ipermetropia. L'astigmatismo, invece, può essere causato da una conformazione ovoidale della cornea.

L'altro difetto molto diffuso è la presbiopia caratterizzata dalla diminuzione de tono muscolare dell'occhio e che si manifesta con l'invecchiamento, solitamente dopo i 40-45 anni.

Tutti questi difetti, in linea teorica, possono essere corretti con l'intervento di chirurgia refrattiva, ma è necessario valutare approfonditamente l'idoneità del paziente attraverso una serie di valutazioni diagnostiche. Dopodiché il medico può stabilire quale sarà la tecnica più indicata.


Quale intervento scegliere?

Le tecniche principali sono 3: la PRK, una tecnica di superficie che consiste nella rimozione dell'epitelio corneale che tende a provocatr, però, una sensazione di dolore e un rallentato recupero visivo nei primi giorni dopo l'intervento. A causa di questo è sempre meno usata.

Una tecnica, invece, che viene molto utilizzata è la Femtolasik, nella quale l'epitelio viene scarsamente intaccato provocando nel paziente solo una leggera sensazione di fastidio che dura poche ore e, alcuni pazienti, raggiungono i dieci decimi già nella stessa giornata dell'intervento.
A questa tecnica si può associare la Presbylasik che può andare a trattare anche la presbiopia.

La tecnica SMILE, forse la più innovativa, permette la rimozione di un lembo intrastromale corneale, cioè un lenticolo ricavato dal tessuto corneale.


Qual è l'età giusta per l'intervento?

È importante attendere la maturità visiva del paziente, in quanto il difetto deve essere stabile per non correre il rischio, dopo pochi anni, di sviluppare nuovamente un difetto refrattivo.

 

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