Cos'è normale nell'apprendimento dei cuccioli d'uomo?
Ci sono bambini che hanno una buona presa con le mani e altri che spesso fanno cadere gli oggetti. È solo uno dei possibili esempi di scorretta coordinazione.
Parlare di bambini è, per certi aspetti, riduttivo e limitante. Il “cucciolo d’uomo” deve fare tutte le esperienze psico-fisiche di apprendimento in tempi e modi corretti: solo così potrà crescere e diventare prima un bambino entusiasta e poi un adulto capace.
Ai nostri figli dobbiamo dare la possibilità di esprimere tutte le loro potenzialità. Si chiamano potenzialità perché pur esistendo in tutti non è automatico che si esprimano poi correttamente e completamente.
Tutti i bambini sanno camminare ma alcuni inciampano spesso ed altri no, perché? Tutti i bambini amano fare sport di gruppo ma alcuni riescono meglio di altri, perché? Tutti i bambini desiderano imparare cose nuove (pensate ai sorrisi di gioia/sorpresa che fanno!) ma alcuni memorizzano e fanno esperienza ed altri meno, perché? Questo avviene in bambini normali, intesi come privi di lesioni neurologiche e di disturbi della sfera psichica. Questo spesso dipende da limitazioni del sistema ricettivo sensoriale che o non riceve bene o non elabora bene i segnali in entrata.
Essi provengono soprattutto da occhi (guardiamo tutto sin dalla nascita), bocca (la usiamo per le prime esperienze), da quando siamo in piedi ci sentiamo “un pò adulti”. È quindi evidente che queste funzioni devono essere perfettamente integrate in un tempo adeguato. Gattonare troppo poco porta spesso ad un imperfetto uso del sistema visivo. Si corre il rischio di avere ripercussioni cognitive (difficoltà di concentrazione nei lavori dati e soprattutto a scuola) e posturali (scoliosi e falsa gamba più corta).
Ci sono bambini che hanno una buona presa con le mani ed altri che spesso fanno cadere gli oggetti. Ovvio che dipende da una scorretta coordinazione ma questa è riprogrammabile se noi ridiamo al bambino la possibilità di far “funzionare” bene i suoi sistemi informativo-sensoriali.
Occhi-piedi-apparato stomatognatico costituiscono uno degli insiemi neurosensoriali che ci guida nell’apprendimento prima e nella corretta esecuzione poi delle "normali" attività quotidiane. Tuttavia queste sono troppo difficili e/o faticose per alcuni bambini.
È nostro dovere aiutarli a recuperare le potenzialità inespresse, ma come fare? Quasi sempre bisogna iniziare facendo funzionare in sincronia gli occhi. Avere dieci decimi di vista è una buona base ma se poi gli occhi non “vedono“ la stessa cosa nello stesso momento questo genera confusione invece che informazione. Ecco spiegate in buona parte le difficoltà di apprendimento, la dislessia, certi bambini iperattivi. La loro è una “involontaria reazione” ma “non hanno un brutto carattere”. Chiunque di noi si ribellerebbe di fronte ad informazioni contrastanti, il bambino semplicemente le rifiuta e cambia continuamente punto di interesse (falsi iperattivi e distratti).
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