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Discovery Marghera - L'altro lato di Venezia

Discovery Marghera - L'altro lato di Venezia

A Venezia Porto la Silicon Valley del Veneto, tra innovazione e archeologia industriale.

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A Porto Marghera si incrociano i destini delle energie rinnovabili e del turismo delle grandi navi. I marchi storici dell’industria hanno lasciato il passo ai servizi, dagli studi di designer ed ingegneria alla logistica all’impresa culturale.
Esemplare la Venice Heritage Tower, impresa culturale e driver di sviluppo del territorio.

Il Porto commerciale di Venezia sorge in laguna, proprio di fronte alla città Serenissima e a sud di Mestre, nell’area metropolitana lì dove un tempo c’era il mare, da cui, molto probabilmente, il toponimo: “mar ghe gera”. Porto Marghera è un lembo di terra e acqua strappato alla palude, collocato in uno spazio quasi immaginifico, non fosse per le sue fondamenta a palafitta, tipicamente veneziane, così ancorate al suolo sottomarino e a una storia millenaria.

A camminare oggi nel quartiere residenziale di Marghera, la “città giardino”, lungo le vie maggiormente risparmiate dal via vai automobilistico, ci si può inoltrare in un’atmosfera d’altri tempi, come in un vecchio film francese, girovagando senza meta tra le case degli anni trenta e quaranta del novecento che raccontano una storia proletaria ma che esprimono anche una modernità amena e suggestiva.

Se di Marghera (Malghera) sono visibili tracce e documenti fin dal medioevo e per i secoli successivi, la storia di Porto Marghera è più recente e risale ai primi decenni del Novecento quando un drappello di imprenditori, ispirati e guidati dal più visionario tra loro, il Conte Giuseppe Volpi di Misurata, ha osato creare il futuro lì dove v’era solo passato. Erano quelli gli anni della spinta al modernismo, della teorizzazione della velocità quale espressione d’arte e ingegno; erano quelli gli anni dell’industrializzazione del Paese, anni in cui Venezia si stava imponendo con proprie industrie e marchi che avrebbero scritto la storia della produzione industriale e in serie in Italia.

All’epopea degli anni venti di Porto Marghera seguì, negli anni successivi Novecento, una fase diversa, ugualmente grandiosa per l’impatto generato in riferimento a occupazione e  produzione, ma dominata dalle conseguenze, per ambiente e persone, date dallo sviluppo prima e dal tracollo in seguito, del settore petrolchimico. Un intero universo di uomini, mezzi, vie di comunicazione, stabilimenti, terminal, condotti, impianti ha dovuto fare i conti con il grande cambiamento in atto e con l’urgente necessità di riqualificare il tessuto industriale e ambientale, il suolo e il mare: un ecosistema che aveva ormai fatto il suo tempo. La bonifica strutturale si è resa estremamente necessaria e a partire dagli anni dieci del Duemila ha preso avvio un’opera di riqualificazione che ha messo in campo le forze più attive e propositive della città.

Per questa area del Comune di Venezia - dove si mescolano e interagiscono l’rea cittadina di Mestre, l’area della prima zona industriale di Porto Marghera seguita da una vera e propria zona industriale, il porto e la venezia storico-turistica - passa una parte rilevante dello sviluppo futuro cittadino, che abbiamo potuto scoprire grazie alla progettualità di Punto Confindustria con il sostegno della Camera di Commercio Venezia Rovigo e che sarà oggetto di un racconto a puntate. Nella prossima parleremo della Venice Heritage Tower, un progetto di rigenerazione e riqualificazione, quale driver di sviluppo del territorio.

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