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TC Cone Beam: che cos’è e a che cosa serve

TC Cone Beam: che cos’è e a che cosa serve

Macchinario all’avanguardia per la diagnosi di patologie dentali e respiratorie. Ce ne parla il Dott. Gianmarco Dazzi, radiologo.

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Sviluppata a partire dai primi anni 2000, la tecnologia della tomografia Cone Beam 3D è particolarmente utilizzata nello studio delle strutture maxillo-facciali, in ambito odontoiatrico, e delle cavità nasali e dei seni paranasali, in ambito otorinolaringoiatrico.

Tra i suoi principali vantaggi c’è la velocità dall'acquisizione delle immagini, la bassa quantità di radiazioni emesse e la possibilità di ottenere una ricostruzione tridimensionale di alta qualità.

1 Cos’è la TAC?

La TC (tomografia computerizzata), conosciuta anche come TAC (Tomografia Assiale Computerizzata) è una metodica radiologica che utilizza radiazioni ionizzanti per ottenere, tramite la rielaborazione digitale, immagini tomografiche, cioè fette del volume corporeo che è necessario indagare, orientabili secondo i diversi piani anatomici. 

Il fascio di Raggi X, a forma di ventaglio, ruota a 360° intorno al paziente: tale movimento, combinato con gli spostamenti del lettino su cui è adagiato il paziente, permette di indagare diversi volumi corporei (cranio, torace, addome, rachide, estremità) a seconda del distretto che è necessario studiare. 

Ovviamente una maggiore ampiezza del volume di studio comporta una maggiore esposizione ai raggi X. In casi selezionati inoltre può essere necessario utilizzare un mezzo di contrasto, cioè un farmaco iniettato per via endovenosa, che - concentrandosi nei tessuti di interesse - permette una maggiore accuratezza diagnostica.

2 Le caratteristiche della TC Cone Beam

La TC Volumetrica Cone Beam è una applicazione particolare della TC in cui il fascio di radiazioni emesso dall’apparecchiatura, anziché la normale forma a ventaglio, presenta forma conica. Il vantaggio di tale geometria del fascio è quello di riuscire a coprire l’intero distretto anatomico di interesse in una unica esposizione, mediante una singola rotazione a 360° intorno al paziente. 

Grazie a questa innovazione, nonché alla emissione “pulsata” del fascio, la TC Cone Beam riduce nettamente (fino a 20 volte) la dose che viene erogata al paziente rispetto ad una TC tradizionale, mantenendo una elevata accuratezza diagnostica e una elevata risoluzione.

Il risultato finale della scansione è l’acquisizione di un volume di dati, che possono essere rielaborati in diversi piani dello spazio, con diverse angolazioni, anche lungo i piani ricurvi dell’osso mascellare e di quello mandibolare; in casi selezionati, dove clinicamente opportuno, è anche possibile procedere a ricostruzioni tridimensionali.

Come si svolge l’esame?

La durata di una scansione dura tra i 12 ed i 20 secondi. A seconda del tipo di apparecchiatura il paziente può essere sdraiato sul lettino TC, oppure comodamente seduto, e deve cercare di mantenere il più possibile immobile la testa. 

Nei bambini non vi sono controindicazioni particolari, e - pur con le opportune cautele - la TC Cone Beam può essere tranquillamente eseguita proprio per la ridotta dose di radiazioni erogata e per la rapidità della procedura.

3 Per che scopo diagnostico si utilizza?

Le applicazioni principali della TC Cone Beam riguardano il distretto odontoiatrico e maxillo facciale, con particolare riferimento allo studio delle arcate dentarie, ai fini implantologici o terapeutici: 

  • estrazioni dentarie complesse (specialmente valutare i rapporti degli ottavi, i meglio noti denti del giudizio, con il decorso del canale mandibolare)
  • devitalizzazioni
  • individuazioni di granulomi
  • segnali di parodontite
  • disponibilità ossea per intervento di implantologia

Altro campo di applicazione riguarda l’ambito otorinolaringoiatrico, per la valutazione dei seni paranasali, in presenza di sospetti polipi o di sinusiti, per pianificarne il trattamento ed eventualmente l’intervento chirurgico.

Nei bambini l'utilizzo può essere esteso allo studio delle infiammazioni croniche del naso e dei seni paranasali, proprio per i vantaggi legati alla bassa dose di radiazioni. 

Anche per quanto riguarda lo studio dell'orecchio interno (rocche e mastoidi), precedentemente di pertinenza esclusiva della TC tradizionale, le TC Cone Beam di ultima generazione, grazie ad una sempre maggiore risoluzione e definizione, possono rappresentare un ottimo supporto diagnostico in caso di diverse patologie che riguardino il sistema uditivo e vestibolare (pazienti con dolore all'orecchio, perdita dell'udito, vertigini, paralisi del nervo facciale). 

La TC Cone Beam non è invece utilizzabile per uno studio delle patologie del distretto testa/collo in ambito neurologico e oncologico, oppure delle infezioni dell’osso, a causa della minore risoluzione di contrasto rispetto alla TC tradizionale, soprattutto per quanto riguarda le parti molli, e all’impossibilità di utilizzare, con tale apparecchiatura, il mezzo di contrasto endovenoso.

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