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Intervento al seno: mastopessi e mastoplastica additiva

Sollevamento del seno con inserimento di protesi per ritrovare la propria femminilità
Dott. Giorgio Berna

In questo video il Dott. Giorgio Berna, specialista in Chirurgia plastica ricostruttiva ed estetica, Direttore dell'unità operativa dell'ospedale regionale di Treviso e libero professionista presso le sedi del Centro di Centri di medicina, spiega in cosa consiste l'intervento di mastoplastica e mastopessi del seno.
 

Cosa sono mastoplastica e mastopessi?

In realtà parliamo di due tecniche che vengono congiunte per arrivare a sollevare il seno che, per motivi di post gravidanza, età, variazioni di peso o malformazioni genetiche, è ceduto. Molte volte non è sufficiente fare solo il lifting del seno, ma bisogna apportare e immettere una protesi al suo interno per sviluppare il polo superiore, altrimenti abbiamo un seno che è stabilizzato ma in cui il complesso areola-capezzolo non è all'interno del cono mammario, l'apice del cono mammario.

La visita ed il colloquio pre-operatorio sono dei momenti fondamentali nella pianificazione di questo intervento: permettono al chirurgo di capire le aspettative della paziente ed alla paziente di spiegare al chirurgo quali sono i suoi desideri per ritornare ad avere un seno il più naturale possibile. Le sorprese ci sono quando io faccio vedere qualche disegno alle pazienti per capire cosa loro intendono per seno naturale. Ci sono i seni americani, per esempio quelli che hanno una grande rappresentazione del polo superiore, un seno un po' a palla. Questi seni sono graditi a poche pazienti anche se alcune lo vogliono molto spinto, ma questo non è un seno naturale. Oggettivamente un seno naturale ha una forma a goccia. L'altra cosa importante è la scelta della protesi: una protesi rotonda si presterà di più per la prima richiesta, mentre una protesi anatomica a goccia sarà più indicata per un aspetto naturale.

La cosa importante però è che la protesi non si veda. Un altro esempio che faccio sempre è quella di mettere una protesi sotto il foglio:  in questo caso si capisce benissimo che c'è una protesi, però se io la metto sotto tutti i fogli la protesi non viene più identificata come tale. Questo è fondamentale per spiegare come nella maggior parte degli interventi la protesi vada messa sotto il muscolo. La buona riuscita di un intervento chirurgico parte anche dagli esami pre operatori, che nel caso di questa procedura sono gli esami del sangue, l'elettrocardiogramma e l’ecografia o la mammografia, in relazione all'età della paziente. Normalmente sotto i 40 anni viene richiesta l'ecografia mentre dopo i 40 anni, quando le ghiandole iniziano a decrescere a vantaggio dell’adipe, si richiede una mammografia.

Il post operatorio è un altro punto importante che va deciso con la paziente perché anche da questo dipenderà l'esito dell’intervento, per cui la signora uscirà dalla sala operatoria con i drenaggi che vengono tenuti 24 ore, poi vengono asportati. Si dovrà portare un reggiseno contenitivo per circa un mese e la paziente verrà invitata a non guidare l’auto per almeno 10 giorni e riprendere l'attività sportiva non prima di un mese. L'attività lavorativa potrà essere ripresa dopo 15 giorni. Nel post operatorio vengono prescritti antibiotici e antidolorifici, anche se ricordiamo che questo intervento non è particolarmente doloroso.

Il follow up è un'altra cosa importante, quindi le nostre pazienti verranno ciclicamente seguite nel tempo per vedere l'evoluzione di questi interventi che, devo dire, danno molta soddisfazione.

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