In Italia si registrano circa 12mila nuovi casi di melanoma cutaneo all’anno con un’incidenza di 10-15 casi ogni 100mila abitanti. Ad esserne colpite sono maggiormente le persone con meno di 50 anni e, se non viene diagnosticato precocemente, può portare alla metastasi. 
Il rischio di sviluppare questo tipo di tumore è di 1:66 nelle femmine e di 1:84 nei maschi; colpisce maggiormente la popolazione del Nord Italia rispetto alle Regioni del Centro e del Sud. In genere è bene cominciare la valutazione dei nei già durante la pubertà, anche se, in rarissimi casi, questo tumore cutaneo può insorgere anche nei bambini in età pediatrica. 
Nonostante ciò, un dato incoraggiante: la mortalità, infatti, rimane stabile nel tempo grazie alla prevenzione ed al progresso tecnologico che mette a disposizione metodi e macchinari sempre più sofisticati e precisi a supporto del lavoro del dermatologo.

Definizione

1 Melanoma cutaneo: cos’è e come diagnosticarlo

Questo tipo di tumore si presenta come una lesione pigmentata della pelle, ovvero come un neo. Ma, mentre un neo benigno non muta di colore, forma, dimensione, grandezza e simmetria il melanoma si trasforma nel tempo, a volte anche molto rapidamente.

Perciò, ai fini di diagnosticare la presenza o meno di nei maligni, è importante sottoporsi ad una visita dermatologica di controllo specifica. Il dermatologo, durante la visita, infatti, controlla tutte le lesioni cutanee e stabilisce se ce ne sono di sospette. 

Inoltre, può decidere di programmare in tempi brevi un intervento chirurgico di asportazione del neo, con successivo esame istologico; oppure può invitare il paziente a sottoporsi a controlli periodici per monitorare i nei sospetti e capire, col tempo, se cambiano o se rimangono stabili. I controlli periodici vanno effettuati ogni uno o due anni massimo.

Per diagnosticare un melanoma il dermatologo può ricorrere a tre metodi

  • Valutazione clinica e dermatoscopica classica
  • Videodermatoscopia
  • Fotografia total body

Diagnosi

Melanoma: valutazione clinica e dermatoscopica classica

La visita dermatologica classica per il controllo dei nei viene effettuata con una prima valutazione clinica ad occhio nudo, da parte di un dermatologo specializzato, e successivamente con la dermatoscopia. 

La dermatoscopia è un’analisi dei nei che si effettua con uno strumento manuale, chiamato dermatoscopio che, appoggiato sul neo, permette di evidenziare le sue strutture e di identificare eventuali melanomi. Si tratta della visita raccomandata dalle linee guida mediche più recenti e richiede medici altamente qualificati e preparati per evitare il rischio che vengano asportati nei benigni.


Attualmente è possibile effettuare anche la dermatoscopia digitale che si avvale di strumenti di diagnosi computerizzati basato sull’analisi di immagini e sistemi di intelligenza artificiale. Questi strumenti contribuiscono ad incrementare l’accuratezza diagnostica, a patto che siano prima validati da pubblicazioni su apposite riviste scientifiche che ne accertino l’efficacia nell’utilizzo.

 

Diagnosi

La videodermatoscopia

Questa tecnica non invasiva, evoluzione digitale della dermatoscopia, consente di effettuare delle foto dei nei ad ogni visita di controllo per permettere, così, il confronto degli stessi e stabilire se si siano registrati o meno dei cambiamenti nel tempo.

Nella visita con videodermatoscopia il dermatologo può controllare i nei, ingrandendoli 10 a 100 volte ed effettuare delle fotografie, d’insieme e singole, di tutte le lesioni cutanee che potrebbero mutare nel tempo e trasformarsi in melanomi.

Tutte le immagini raccolte  vengono salvate nella cartella clinica del paziente e rimangono a disposizione per i controlli successivi.

Questa nuova metodica fa sì che le lesioni cutanee possano essere oggetto di un confronto diretto ed oggettivo, controllo dopo controllo; nonché di intervenire in modo tempestivo qualora il dermatologo riscontri delle mutazioni dei nei sospetti.

Diagnosi

La fotografia total body per la prevenzione del melanoma

Un’altra tecnica di valutazione è la fotografia total body, ideale per quei pazienti con molti nei e consiste nella raccolta di foto scattate al paziente in piedi ed in determinate posizioni per evidenziare le lesioni cutanee.


Anche la fotografia total body, come la videodermatoscopia, permette il controllo fotografico dei nei e la valutazione delle eventuali mutazioni a distanza di tempo. Oltre all’occhio del dermatologo, in questo caso, interviene un apposito software che compara le immagini scattate evidenziando l’eventuale comparsa di nuovi nei o il mutamento di quelli preesistenti.

Possibili cause

2 Melanoma: quali sono le cause?

La causa principale del melanoma è la predisposizione genetica; questo tipo di tumore cutaneo, infatti, si presenta principalmente in persone che hanno già avuto famigliari con la stessa patologia.

Oltre alla predisposizione genetica ci sono altri fattori di rischio:

  • Presenza di un numero elevato di nei sparsi sul corpo
  • Carnagione chiara, con capelli ed occhi chiari
  • Presenza di numerosi nei atipici
  • Scottature dovute all’esposizione al sole in età pediatrica o in adolescenza
  • Pelle con numerose lentiggini
  • Abuso di lettini abbronzanti
  • Vivere in zone particolarmente inquinate


Per quanto riguarda la carnagione i soggetti più a rischio sono quelli classificati nel fototipo 1 (secondo la classificazione Fitzpatrick che definisce più fototipi in base a colore della pelle, dei capelli, degli occhi e della capacità abbronzante) ossia le persone con capelli rossi, pelle chiara e occhi chiari.

Prima di esporsi al sole, quindi, occorre identificare il proprio fototipo in modo da adottare dei comportamenti adeguati, come l’applicazione di creme solari ad alta protezione, per evitare l’insorgere del melanoma e di altri tumori cutanei.

Oltre che nella cute, infine, il melanoma può insorgere anche nelle mucose, nelle meningi e nell’occhio.

Cure

3 Melanoma: come si cura?

Quando il dermatologo stabilisce che un neo può essere pericoloso e sospetta che sia insorto un melanoma, ricorre all’asportazione chirurgica preventiva.

Il paziente, quindi, viene sottoposto ad un intervento chirurgico, il neo sospetto viene rimosso e successivamente inviato al laboratorio clinico per effettuare l’esame istologico.

Solo attraverso l’esame istologico, infatti, si può stabilire con certezza se un neo sospetto è un melanoma. Durante questo esame il neo viene studiato al microscopio nella sua interezza, profondità ed aggressività. Opportune colorazioni istochimiche evidenziano le cellule maligne tumorali.

In seguito all’esito dell’esame istologico il dermatologo stabilirà eventuali ulteriori cure alle quali il paziente deve sottoporsi e programmerà controlli periodici ogni sei mesi.

Altro

4 Melanoma in età pediatrica: come comportarsi

Il melanoma infantile è piuttosto raro: si tratta, infatti, del 2% di tutti i melanomi; l’incidenza degli stessi aumenta in modo vertiginoso nell’adolescenza. Questo tipo di tumore cutaneo nei bambini può formarsi da un neo congenito, da un neo acquisito o anche ex novo sulla cute sana. 

Vediamo più nel dettaglio il tipo di nei che si sviluppano nell’infanzia:

  • nei congeniti, presenti dalla nascita o che compaiono entro i primi due anni di vita, in genere di colore scuro (per un eccesso di produzione di melanina);
  • nei acquisiti, ossia lesioni cutanee che si presentano dopo i primi due anni di vita del bambino.

I nei si distinguono in base alle loro dimensioni: sono considerati piccoli fino a 1,5cm e grandi da 1,5cm fino anche a più di 20cm di diametro. Quando un neo supera il 5% della superficie corporea entro i primi 10 anni di vita c’è il rischio che il bambino sviluppi un melanoma

In questi casi bisogna intervenire quanto prima con l’intervento di asportazione del neo in quanto potrebbe trattarsi di neoplasie maligne dei melanociti. Per evitare l’insorgenza di tumori della cute è necessario, anche per i bambini, rivolgersi ad un dermatologo specialista che effettui una visita di controllo approfondita.