Puntura di zecca: cosa fare, sintomi e rischi
Passeggiate in prati e boschi portano il rischio di un morso di zecca. Capiamo come toglierla e se ci sono rischi immediati.
Durante le attività all’aperto, in particolare nei mesi primaverili ed estivi, è possibile entrare in contatto con le zecche, parassiti ematofagi in grado di trasmettere agenti patogeni anche gravi.
Una loro puntura spesso è asintomatica, ma non per questo va sottovalutata.
In questo approfondimento forniamo indicazioni su come comportarsi in caso di puntura, quando preoccuparsi, e quali sono i principali rischi per la salute, incluse le patologie trasmesse.
Indice
1 Come riconoscere la puntura di una zecca
Le zecche sono artropodi che si ancorano saldamente alla pelle per nutrirsi di sangue. La puntura non provoca dolore né prurito iniziale, rendendone difficile l’identificazione.
I segni più comuni da osservare includono:
- rigonfiamento arrossato nella sede di inoculazione
- visibilità dell’esemplare ancora ancorato alla cute
- comparsa di un eritema migrante (alone rosso in espansione, talvolta con aspetto "a bersaglio").
La diagnosi visiva precoce è molto importante per gestire il problema correttamente e in tempi brevi.
La zecca marginata
Negli ultimi anni, anche in Italia è stata segnalata la presenza della zecca marginata, una specie di grandi dimensioni originaria delle regioni più calde.
Questa zecca può trasmettere virus emergenti, tra cui il virus della febbre emorragica Crimea-Congo (CCHF), attualmente non presente in Italia ma sorvegliato a livello europeo.
La zecca marginata è più attiva nei mesi caldi e si distingue per il suo aspetto allungato e le zampe a striature chiare. È importante segnalare eventuali avvistamenti alle autorità sanitarie veterinarie locali.
2 Quali sono i sintomi da tenere d'occhio
Nei giorni successivi alla puntura è essenziale monitorare l’area interessata e lo stato generale. Tra i sintomi da riferire tempestivamente al medico:
- persistenza o estensione dell’arrossamento cutaneo
- febbre, affaticamento, mialgie o artralgie
- ingrossamento dei linfonodi regionali
- comparsa di manifestazioni cutanee anomale
- sintomi neurologici o cardiaci tardivi.
Tali segni possono indicare l’avvio di un’infezione sistemica, come la borreliosi di Lyme.
3 Cosa fare subito dopo una puntura di zecca
In caso di individuazione di una zecca sulla pelle, è raccomandabile seguire le seguenti indicazioni operative:
- Evitare l’uso di sostanze irritanti (olio, alcol, acetone), che possono indurre il rigurgito dell’animale.
- Utilizzare pinzette a punta fine, afferrando la zecca il più vicino possibile alla cute.
- Estrarre delicatamente e con movimento lineare, senza torcere o schiacciare il corpo della zecca.
- Disinfettare accuratamente la zona con un antisettico.
- Conservare la zecca in un contenitore chiuso, preferibilmente refrigerato, per eventuali analisi microbiologiche.
4 Quando preoccuparsi e rivolgersi al medico
È indicato consultare tempestivamente un professionista sanitario nei seguenti casi:
- la zecca è rimasta attaccata per oltre 24-36 ore
- l’individuo presenta condizioni di immunosoppressione, è in gravidanza o in età pediatrica
- compaiono sintomi sistemici o locali persistenti
- l’area geografica è nota per la circolazione di patogeni trasmessi da zecche (es. Borrelia, Rickettsia, virus TBE).
5 Come rimuovere una zecca in modo corretto
L’asportazione corretta della zecca riduce il rischio di trasmissione di patogeni. Le principali raccomandazioni sono:
- usare pinzette sottili o dispositivi specifici reperibili in farmacia
- afferrare la zecca vicino alla cute e tirare delicatamente senza rotazioni
- evitare di lasciare nella pelle parti dell’apparato boccale
- disinfettare l’area e monitorare nei giorni successivi
- annotare la data e la sede anatomica della puntura per eventuali controlli.
6 Rischi e complicanze: malattia di Lyme e altre infezioni
Le zecche possono veicolare diverse infezioni batteriche, virali e parassitarie. La più rilevante in Italia è la malattia di Lyme, causata dal batterio Borrelia burgdorferi. Le complicanze includono:
- artrite infiammatoria
- neuropatie periferiche e meningoradicoliti
- disturbi del ritmo cardiaco.
Altre possibili patologie comprendono:
- TBE (Tick-Borne Encephalitis)
- rickettsiosi
- babeiosi
- ehrlichiosi.
La diagnosi precoce e il trattamento con antibiotici mirati possono prevenire l’evoluzione verso forme croniche.
7 Domande frequenti (FAQ)
Quando preoccuparsi di una puntura di zecca?
In presenza di sintomi locali persistenti, sintomi sistemici o se la zecca è rimasta attaccata a lungo. Particolare attenzione per soggetti fragili.
Cosa comporta una puntura di zecca?
Può essere innocua o veicolare infezioni, talvolta gravi, come la malattia di Lyme. La valutazione precoce è essenziale.
Come si capisce se la zecca ha trasmesso un’infezione?
Solo il monitoraggio clinico e, se indicato, test sierologici possono confermare l’eventuale contagio.
Quanto tempo una zecca rimane attaccata alla pelle?
La zecca può rimanere attaccata per diverse ore o giorni. Più a lungo resta sulla pelle, maggiore è il rischio di trasmissione di infezioni.
Come faccio a sapere se ho tolto tutta la zecca?
Dopo la rimozione, verifica che non sia rimasta la parte rostrale (il "becco") nella pelle. In caso di dubbio, rivolgiti al medico.
Cosa succede se non tolgo subito la zecca?
Il rischio di contrarre una malattia aumenta con la durata dell'attacco. È consigliabile rimuoverla il prima possibile, in modo corretto.
Il morso di zecca è sempre pericoloso?
No, nella maggior parte dei casi è innocuo. Tuttavia, alcune zecche possono trasmettere agenti patogeni: per questo è importante monitorare i sintomi.
È possibile prevenire completamente le punture?
Non del tutto, ma con abbigliamento adeguato, repellenti e controlli post-escursione il rischio può essere notevolmente ridotto.
8 Come prevenire punture future
La prevenzione rappresenta lo strumento più efficace per ridurre il rischio di esposizione:
- indossare abiti chiari e coprenti durante escursioni in aree verdi
- applicare repellenti cutanei registrati a base di DEET, picaridina o IR3535
- evitare il contatto diretto con la vegetazione alta
- effettuare ispezioni cutanee accurate al rientro
- controllare anche gli animali domestici che frequentano zone a rischio.
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