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AIFA: Rapporto sulla salute degli italiani

AIFA: Rapporto sulla salute degli italiani

Presentato presso la sede dell’Agenzia Italiana del Farmaco il rapporto sula salute degli italiani attraverso l’analisi del consumo e della spesa dei medicinali, relativi all’anno 2011.

Emerge così che il mercato farmaceutico totale ( compresi i farmaci distribuiti presso le farmacie pubbliche, private e di quelli acquistati attraverso le Strutture Pubbliche come ASL, Aziende Ospedaliere, Policlinici Universitari, ecc.) è stato pari a 26,3 miliardi di euro, di cui ¾ sono rimborsati dal Servizio Sanitario Nazionale.L’acquisto medio di un italiano si aggira in media 30 confezioni di medicinali attraverso le farmacie pubbliche e private, per un totale di oltre 1,8 miliardi di confezioni.

Emerge così che il mercato farmaceutico totale ( compresi i farmaci distribuiti presso le farmacie pubbliche, private e di quelli acquistati attraverso le Strutture Pubbliche come ASL, Aziende Ospedaliere, Policlinici Universitari, ecc.) è stato pari a 26,3 miliardi di euro, di cui ¾ sono rimborsati dal Servizio Sanitario Nazionale.L’acquisto medio di un italiano si aggira in media 30 confezioni di medicinali attraverso le farmacie pubbliche e private, per un totale di oltre 1,8 miliardi di confezioni. 963 le dosi giornaliere prescritte ogni 1000 abitanti a carico del Servizio Sanitario Nazionale. Donne, bambini e anziani sono le categorie più consumatrici di farmaci, mentre un utilizzo minore si rileva negli stranieri. Forti differenze invece a livello regionale nei consumi: in Sicilia si registra il livello più elevato, nella Provincia Autonoma di Bolzano il più basso. In Toscana, Liguria e Bolzano il consumo più alto per gli antidepressivi, quello più basso in Campania, Basilicata e Puglia. ?Infine un’analisi condotta sui profili prescrittivi dei medici di medicina generale (campione Health Search) evidenzia l’utilizzo alle terapie per l’ipertensione, per lo scompenso cardiaco e per la depressione; un uso di antinfiammatori per periodi troppo lunghi in soggetti a rischio, e l’utilizzo di antibiotici in maniera non appropriata.

Foto da: adnkronos.com

 

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