A differenza dei peli animali, i follicoli piliferi umani invecchiano e vengono rimpiazzati secondo tempistiche diverse: circa il 90%, infatti, cresce contemporaneamente, mantenendosi attivo e allungandosi, mentre l' altro 10% resta a riposo o si rigenera.
Perdere, dunque, tra i 50-80 capelli al giorno, negli adulti, e fino 150 nei bambini e nei ragazzi, viene considerato fisiologico dal momento che il capello, passa attraverso tre fasi di vita: anagen, catagen e telogen. È fisiologica anche la perdita dei capelli stagionale, in particolare in autunno e in primavera.
Tuttavia, quando la perdita diventa più importante, con diradamenti a zone o perdita massiccia in poco tempo, è necessario rivolgersi a medici specialisti per approfondire le probabili cause e trovare i corretti rimedi.
Vediamo insieme di cosa si tratta, quali sono i sintomi, le cause e le terapie disponibili.
Indice
1 Caduta dei capelli: i sintomi
La sintomatologia della maggior parte delle patologie tricologiche è abbastanza comune:
- Perdita di una grande quantità di capelli in poco tempo
- Diradamento a zone (su vertice, tempie e regione anteriore)
- Prurito
- Forfora
- Seborrea
- Rossore
- Infiammazione della cute
- Desquamazione del cuoio capelluto
In età pediatrica le cose variano leggermente rispetto agli adulti. Nei neonati l’intero ciclo di vita del capello si ripete, in modo sincronizzato, per due volte ed è durante il terzo ciclo, ossia verso il compimento del primo anno di vita, che i capelli iniziano a crescere in modo asincrono. Solo da quel momento in poi, una perdita anomala o un diradamento vanno fatti valutare da un dermatologo.
Escludendo, quindi, la fisiologica caduta dei capelli quotidiana e quella stagionale; il presentarsi degli altri sintomi può essere un campanello d’allarme per alcune patologie come disordini ormonali, malattie infiammatorie croniche, patologie autoimmuni (tiroidite e celiachia) e alopecia. Quest’ultima, può essere androgenetica (calvizie maschile e femminile), a trazione (da traumi o acconciature), cicatriziale o congenita (calvizie nei neonati e nei bambini).
La diagnosi precoce diventa, quindi, fondamentale per contrastare la caduta dei capelli ed intervenire qualora si riscontrassero ulteriori patologie. Passiamo ora ad analizzare, in modo più approfondito, le possibili cause.
2 Caduta dei capelli: le cause
Come abbiamo visto, le fasi di vita del capello sono tre e si ripetono ciclicamente consentendone, così, il continuo ricambio:
- Anagen: la fase di nascita e crescita (dura dai 2 ai 6 anni)
- Catagen: blocco della crescita e involuzione (alcune settimane)
- Telogen: fase di quiescenza (o riposo) in cui il capello rimane attaccato alla cute per due o tre mesi per poi cadere.
Dato che la massima percentuale di capelli telogen si raggiunge a luglio è piuttosto normale (fisiologico) registrare una perdita maggiore in autunno (circa il 20-30% in più delle altre stagioni) così come in primavera, anche se meno spiccata rispetto ad ottobre e novembre.
La spiegazione è prima di tutto di tipo evolutivo: in estate i capelli proteggono il nostro cuoio capelluto dal sole, in inverno ci aiutano a difenderci dal freddo.
Inoltre, entrano in gioco sia l’eredità genetica, che ha le sue radici nel processo stagionale di muta del pelo dei mammiferi, che la variazione delle ore di luce e buio che inciderebbe sull’equilibrio ormonale di ognuno di noi.
Oltre al ricambio naturale, possono esserci, tuttavia, anche una serie cause patologiche. Vediamole nel dettaglio.
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Dott.ssa Rossella Sferrazza
Stati stressanti ed eventi traumatici
Non solo traumi e forti livelli di stress hanno un impatto sul numero di capelli persi, ma addirittura l’analisi del capello può rivelare il livello di stress a cui si è stati sottoposti negli ultimi mesi (1 cm = 1 mese). Prelevando dei campioni della lunghezza di 3cm ed analizzandone la parte più vicina al cuoio capelluto, è possibile stabilire, dunque, la quantità dell’ormone dello stress (cortisolo) depositatosi all’ interno.
Questo esame offre indicazioni utili anche al fine di calcolare eventuali rischi per cuore ed apparato circolatorio (secondo uno studio di JCEM – Journal of Clinical Endocrinology & Metabolism condotto su 280 anziani).
Squilibri nutrizionali e diete drastiche
La caduta dei capelli può accentuarsi anche in caso di squilibri nutrizionali e alimentazione squilibrata (es. diete primaverili per la prova costume) dovute a carenze di minerali e vitamine importanti per il buon funzionamento di tutto il corpo, capelli compresi.
Questi squilibri possono, infatti, portare a sofferenza acuta o cronica del follicolo pilifero e causarne caduta prematura; alterazioni nella qualità, nel colore, nello spessore e nel numero.
Malattie infiammatorie croniche e patologie cliniche
Disfunzioni della tiroide, infezioni del cuoio capelluto, lupus, psoriasi o alterazioni delle difese immunitarie, possono generare una sofferenza acuta o cronica del follicolo pilifero.
Interventi chirurgici e cure farmacologiche
Un’alterazione, si può verificare anche in seguito ad interventi chirurgici o particolari cure farmacologiche, quali la chemioterapia. Dopo un intervento importante, ad esempio, il corpo cerca di ristabilirsi il più rapidamente possibile e per farlo dirotta la maggior parte delle sostanze nutritive nelle aree che ne hanno maggiormente bisogno.
I follicoli capilliferi, non essendo essenziali alla sopravvivenza, ricevono un quantitativo di sostanze nutritive inferiore. Questo determina un rallentamento della loro attività che può sfociare in un sensibile aumento della caduta dei capelli.
Alopecia congenita
Nel caso in cui i capelli del neonato non crescano è il caso di rivolgersi ad uno specialista in quanto questa anomalia può essere il campanello d’allarme di una sindrome di più ampia portata.
Disordini tricologici infantili
L’alopecia infantile si presenta in età pediatrica ed adolescenziale ed è causata principalmente da: disordini del sistema immunitario, funghi, fattori ormonali, traumi ed alterazioni del ciclo di vita del capello.
Oltre all’anamnesi familiare e personale, agli esami ematochimici che consentono di identificare ulteriori patologie, è importante osservare anche ciglia, sopracciglia, unghie, denti e cute. Con la tricoscopia, infine, un esame che consiste nella visualizzazione con dermatoscopio dei follicoli, si stabilisce la causa dell’alopecia.
Cause traumatiche e cicatriziali
Può capitare, nei bambini quanto negli adulti, che la caduta sia dovuta a cause traumatiche come nel caso dell’alopecia da trazione o della tricotillomania (strapparsi i capelli). Quando, invece, si forma una cicatrice nel cuoio capelluto, ad esempio, per un trauma da taglio, in quel punto non cresceranno più i capelli in quanto i follicoli non sono in grado di formarsi nel tessuto cicatriziale.
Telogen effluvium
Si tratta di un aumento importante della perdita dei capelli nella fase di telogen che porta a ricorrere ad un consulto specialistico per individuarne le possibili cause. Il capello cade, generalmente, per reazione allo stress o a farmaci. La perdita diffusa può interessare anche l'intero corpo e la causa più comune è la chemioterapia.
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Dott.ssa Maria Rita De Faveri
Alopecia androgenetica, circoscritta, diffusa e totale
Nota genericamente come calvizie, l’alopecia androgenica può essere circoscritta, diffusa oppure totale. Ne sono affetti in Italia, fin dalla giovane età, il 70% degli uomini ed il 40% delle donne. L’alopecia ha spesso una componente ereditaria e cause riconducibili a fattori ormonali.
In questi casi è importante effettuare una diagnosi precoce che fermi il processo di atrofizzazione del follicolo e limiti le conseguenze sull’aspetto fisico e sul vissuto relazionale del paziente.
3 Caduta dei capelli: le terapie
Importantissimo elemento non solo estetico ma anche funzionale, in quanto proteggono il cuoio capelluto da traumi e aggressioni esterne (vento, sole, umidità), è fondamentale preservarne la salute, la bellezza e mantenerne la caduta ad un livello fisiologico.
Cosa possiamo fare per prendercene cura ed intervenire in caso di problematiche? Ecco alcuni dei trattamenti disponibili.
Curare l’alimentazione
Il primo passo è sicuramente fare attenzione all’alimentazione. Anche se non esistono cibi che fermano la caduta dei capelli, tuttavia il cibo è un alleato fondamentale per il benessere di tutto il corpo.
Cosa mangiare dunque?
Cibi che contengono:
- acido pantotenico che rinforza e rende lucenti i capelli, presente in lievito di birra, cereali, soia, piselli e funghi;
- cistina la quale stimola la produzione di cheratina; si trova in selvaggina, uova, asparagi, cavoli, ravanelli, crescione, carciofi e spinaci;
- vitamina A per aiutare la crescita presente in zucca, carote e agrumi;
- acidi grassi essenziali come la frutta secca che regolano il colesterolo e nutrono il bulbo del capello.
Idratazione cosmetica
È importante, inoltre, soprattutto durante la stagione estiva, idratare i capelli con prodotti appositi. Sono particolarmente indicati shampoo e balsamo alla menta, maschere a base di mentolo, olii essenziali di limone e pompelmo che risvegliano il cuoio capelluto, idratandolo e donando una sensazione di freschezza.
Biorivitalizzazione del cuoio capelluto
Utile per contrastare sia le forme croniche di caduta dei capelli che quelle stagionali, la biorivitalizzazione è una tecnica che il dermatologo esegue in ambulatorio senza anestesia e consiste nell’infiltrazione sotto pelle di piccole quantità di sostanze come vitamine ed acido ialuronico, in grado di ristrutturare e nutrire il capello, nonché di stimolare il microcircolo e riattivare la crescita.
È utilizzata anche per la cura di altri inestetismi della pelle e si effettua, con aghi sottilissimi a livello di derma. Non ha controindicazioni e consente alla persona di ritornare alla propria vita normale subito dopo il trattamento.
Terapia farmacologica
Esistono diverse terapie farmacologiche. Le più comuni sono:
- cure con farmaci che inibiscono il DHT, cioè l’ormone androgenetico che causa la miniaturizzazione del bulbo pilifero; tra questa categoria di farmaci troviamo il Finasteride. Si tratta di pillole che bloccano la progressione della malattia e rigenerano i capelli; i risultati sono visibili già dopo circa tre mesi di terapia e le pillole sono in genere ben tollerate dai pazienti;
- cure con fitosteroli, ossia estratti naturali che vengono presi da semi, corteccia, polline e alcuni frutti ad hanno lo stesso meccanismo di azione della Finasteride;
- cure con ciprotene acetato, con flutamide o con spironolattone; questi farmaci tuttavia sono controindicati per gli uomini mentre sono indicati per la cura dell’alopecia femminile.
Pillola contro la calvizie
Si tratta di un farmaco della famiglia degli immunosoppressori, chiamata Ruxolitinib, che va ad agire su determinate “cellule impazzite”, individuate da ricercatori americani della Columbia University Medical Center, che attaccano il follicolo pilifero e lo rendono dormiente, causando la calvizie (lo studio derivato dalla ricerca è stato pubblicato sulla rivista Nature Medicine).
Questa pillola, che ha superato uno studio pilota su alcuni pazienti ottenendo il consenso dalla Food and Drug Administration negli Stati Uniti, arresta l’attacco del sistema immunitario ai follicoli e consente la ricrescita dei capelli. Il farmaco è, al momento, disponibile solo negli USA.
Cura della calvizie con il plasma piastrinico
Si tratta di una nuova tecnica di trapianto che utilizza le proprietà rigenerative presenti nel sangue ovvero un “plasma ricco di piastrine”, detto anche PRP, fornito di preziosi fattori di crescita, in quanto, “attivato e arricchito delle proteine della matrice extracellulare proteica”. Questo tipo di plasma, una volta iniettato (in sedute di soli 40 minuti), aumenta il fusto del 30% e rigenera i follicoli. I capelli, di conseguenza, nascono più forti e la chioma diventa più folta.
Il plasma piastrinico iniettato, inoltre, è autologo, ossia prelevato direttamente dal sangue del paziente; ciò va ad azzerare i rischi di rigetto tipici dei trapianti e rende l’intervento sicuro
Microinnesti di tessuto
Il metodo RIGENERA capelli ne blocca la caduta e consente il rinfoltimento mediante la loro rigenerazione. Il metodo prevede:
- il prelievo di piccolissime frazioni di tessuto di 2-3 mm dalla regione occipitale/retroauricolare (che non è sensibile all’influenza negativa degli ormoni);
- la disgregazione dei pezzi di tessuto in frammenti via via più piccoli fino a raggiungere la grandezza di 50-70 micron;
- la diluizione degli stessi con soluzione fisiologica;
- il reimpianto tramite iniezione sottocutanea nelle zone da trattare.
I micro-innesti stimolano la rigenerazione cellulare e consentono ai bulbi piliferi di riprendere la produzione di capelli nelle zone in cui si sono diradati; inoltre, rafforzano quelli più sottili ed indeboliti.
Il trattamento, assolutamente indolore, si svolge in sedute di 45 minuti e dà risultati concreti nella cura dell’alopecia androgenetica già dal primo trattamento
Terapia infiltrante con MD Guna
Questa cura, studiata ed applicata a partire dal 2011 e diventata un protocollo trichiatrico, prevede l’inoculo del biomateriale MD Guna nelle parti del cuoio capelluto colpite da alopecia. L’infiltrazione, che avviene mediante un ago, non dà effetti collaterali (se non il dolore momentaneo dell’inoculo dell’ago stesso) e ha le seguenti funzioni: rimpiazzare, rinforzare, strutturare e proteggere il tessuto dei follicoli piliferi migliorandone l’assetto anatomico e funzionale.
Il trattamento prevede una applicazione a settimana per 6 settimane consecutive e successivamente una applicazione ogni 15 giorni per tre volte, una applicazione ogni 21 giorni per tre volte ed, infine, una applicazione al mese per 6 mesi. La cura è adatta sia a uomini che donne.
4 Problematiche legate alla cura dei capelli
Cheratosi attiniche sul cuoio capelluto
Una delle conseguenze della calvizie è la possibile formazione di macchie cutanee sul cuoio capelluto dovute all’esposizione al sole; queste macchie sono lesioni che possono presentarsi in forma squamosa o crostosa e sono ruvide al tatto. Si chiamano cheratosi attiniche e sono dei tumori cutanei superficiali; si manifestano prevalentemente in età avanzata.
Si possono curare con la Terapia Fotodinamica in Day Light che consiste nell’impiego del metilaminolevulinato, una sostanza fotosensibilizzante che si applica nelle zone delle cheratosi attiniche, elimina le cellule tumorali e salva quelle sane.
Cura dei capelli in estate
Durante l’estate, i capelli, così come i peli, oltre a crescere di più, in quanto influenzati dal ciclo circadiano e dalla maggior presenza di ore di luce, tendono a schiarirsi. Sebbene come la pelle siano dotati di “melanociti”, cellule specializzate che producono pigmenti naturali, i capelli vengono considerati “uno scheletro morto”; perciò mentre la pelle si scurisce per essere protetta, i capelli al contrario schiariscono.
Non avendo, dunque, barriere protettive che li difendano dal sole, i capelli vanno protetti in estate per preservarli e mantenerli in salute.