Lesioni tumorali cutanee: la terapia fotodinamica in Day Light
In Italia il 3% delle persone oltre 74 anni e l'1.4% oltre i 45 anni d’età è affetto da cheratosi attiniche, tumori superficiali della pelle che vanno diagnosticate dal dermatologo
Le cheratosi attiniche sono dei tumori cutanei superficiali che si sviluppano spontaneamente come conseguenza di un'esposizione prolungata al sole o in generale ai raggi UV (lettini abbronzanti). L'insorgenza è correlata all'accumulo di assorbimento di radiazioni per cui si manifestano tipicamente in età avanzata.
Dottoressa Brandolisio, come si riconoscono le cheratosi attiniche?
Possono presentarsi come un'unica chiazza squamosa o crostosa tipicamente sul viso oppure presentarsi come una moltitudine di chiazze, questa forma è comune sul cuoio capelluto delle persone che hanno perso i capelli. In altri casi possono comparire sulle mani, sul decolleté o sul dorso e in tutte le sedi che sono state esposte al sole. Inizialmente le lesioni sono così piccole da essere riconosciute solo al tatto; il paziente ha l'impressione di passare le dita su una superficie ruvida.
Cos’è la terapia fotodinamica in Day Light e quali sono i vantaggi?
Tra i diversi approcci, c’è una terapia innovativa, che oltre ad avere una percentuale di risposta altissima dà un eccellente risultato cosmetico, è la Terapia Fotodinamica in Day Light. Questa consiste nell'utilizzo di una sostanza fotosensibilizzante, il metilaminolevulinato, che va applicata nella zona che presenta cheratosi attiniche. L'irradiazione con la luce solare attiva tale sostanza la quale determina la morte selettiva delle cellule tumorali con risparmio delle cellule sane. Si usa per trattare le cheratosi attiniche sottili e superficiali.
Come si esegue il trattamento?
Per prima cosa il dermatologo applica sulla zona da trattare un filtro solare, per procedere poi con un curettage delle lesioni, ossia la rimozione delle squame e delle croste dalle lesioni, per favorire la penetrazione del farmaco. Successivamente può essere applicata la sostanza fotosensibilizzante sulle lesioni e su tutta l'area interessata ed a questo punto il paziente quanto prima (entro mezzora dall'applicazione della crema) deve uscire ed esporsi al sole per due ore. Al termine delle due ore, il paziente deve rimuovere la crema con acqua e applicare una crema idratante; dal quel momento in poi per due giorni va evitata l'esposizione al sole.
Le cheratosi attiniche vanno diagnosticate e trattate precocemente perché sono dei tumori superficiali della pelle che possono evolvere in carcinoma squamocellulare (un tipo di tumore cutaneo invasivo).
Lara Brandolisio
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