Il certificato medico sportivo è l’unica occasione per effettuare una visita specialistica in grado di evidenziare problematiche metaboliche (ad es. diabete), problematiche a carico dell’apparato cardiocircolatorio e/o osteoarticolari ancora asintomatiche. Per questo, la visita medico sportiva rientra nell’ambito della prevenzione primaria.
Cosa intendiamo per prevenzione primaria?
La prevenzione primaria interviene su soggetti sani in assenza di malattia. Si focalizza sull’adozione di interventi e comportamenti in grado di evitare o ridurre l’insorgenza e lo sviluppo di una malattia o di un evento avverso.
Ormai sempre più persone si approcciano all'attività sportiva senza sapere come e quanto praticarne; il medico dello sport attraverso lo studio della fisiologia dell'esercizio è in grado di consigliare e prescrivere la giusta dose di esercizio e verificare la capacità di adattamento allo sforzo fisico al fine di trarre beneficio e non un danno dalla pratica stessa.
Quindi la visita medico sportiva dovrebbe essere eseguita per un approccio alla prevenzione, è corretto?
Esattamente, ma purtroppo in pochi la percepiscono come tale. La maggior parte degli atleti, se gli viene chiesto “perchè fai il certificato medico sportivo?”, istintivamente risponderebbero: “perchè è obbligatoria!” Effettivamente la legge nazionale dell’1982 rende obbligatoria la visita medico sportiva per poter accedere alla partecipazione di gare o eventi che rientrano sotto un calendario nazionale e/o federale ma la sua obbligatorietà non la deve rendere una visita per nulla scontata con frasi fatti, quali “tanto sto bene, non ho mai avuto niente perciò posso fare sport”.
In cosa consiste la visita?
La visita medico sportiva è una visita complessa: la valutazione clinica e l’esame obiettivo viene preceduta sempre da un’attenta anamnesi, in seguito vengono valutate la capacità polmonare e la pervietà delle vie aeree tramite l’esame spirometrico, si esegue l’analisi dell’urine tramite stick per la valutazione metabolica e si valuta l’aspetto cardiocircolatorio con elettrocardiogramma e misurazione della pressione arteriosa prima, durante e dopo lo sforzo svolto su cyclette o su tapis-roulant.
La visita è uguale per tutte le discipline sportive?
La visita, che viene svolta dal Medico dello Sport, è uguale per tutte le discipline sportive eccetto per alcune (ad esempio tiro con l’arco) in cui non è richiesto l’elettrocardiogramma sottosforzo.
Per alcuni sport, seguendo le indicazioni esistenti nelle differenti federazioni sportive, viene richiesto agli atleti di sottoporsi ad esami specialistici integrativi: come ad esempio l’elettroencefalogramma per lo sci alpino (discesa libera) o esame otorinolaringoiatria nell’attività di subacquea.
Abbiamo parlato di certificazioni obbligatorie, ma cambia qualcosa per chi fa attività agonistica e chi amatoriale?
La certificazione obbligatoria riguarda esclusivamente gli atleti che partecipano a competizioni organizzate dal Coni e/o dalle Federazioni con un calendario nazionale.
Per chi pratica attività a livello amatoriale viene fortemente consigliata una visita di controllo medico sportiva prima di intraprendere qualsiasi attività al fine di assicurarsi di trovarsi nello stato fisico più idoneo.
Il medico dello sport è in grado di assistere gli atleti e gli amatori sia nella fase preventiva, durante la preparazione all'attività sportiva che intende svolgere, sia intervenire e consigliare in caso di infortunio per poi riprendere.
Lucia Scotton
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