La fibrillazione atriale è un disturbo del ritmo cardiaco che colpisce milioni di persone in tutto il mondo. Si tratta di una forma di aritmia atriale in cui il battito del cuore diventa irregolare e spesso molto veloce.
Può variare da episodi occasionali, noti come fibrillazione atriale parossistica, a condizioni permanenti o croniche come la fibrillazione persistente e la fibrillazione permanente.
Indice
1 Fibrillazione atriale: i sintomi
I sintomi della fibrillazione atriale possono essere molto variabili: alcuni pazienti possono non avvertirne affatto, trovandosi in uno stato di fibrillazione atriale asintomatica.
Altri pazienti, invece, sperimentano segni evidenti che qualcosa non va nel ritmo del loro cuore e possono manifestare episodi di:
- palpitazioni
- affanno
- stanchezza
- vertigini
- dolore toracico.
Questi sintomi sono dovuti all'inefficiente pompaggio del sangue da parte del cuore.
Fibrillazione atriale parossistica
La fibrillazione atriale parossistica si verifica in episodi che iniziano e terminano spontaneamente. Questi episodi possono durare da pochi minuti a giorni, ma solitamente non superano le 24 ore. Durante un attacco, i sintomi possono essere acuti e molto allarmanti, spingendo i pazienti a cercare immediata assistenza medica.
Aritmia e fibrillazione atriale: che differenza?
Mentre "aritmia" è un termine generico che indica qualsiasi irregolarità nel ritmo cardiaco, la fibrillazione atriale è un tipo specifico di aritmia cardiaca in cui la parte superiore del cuore (atri) batte in modo caotico e irregolare. Questo contrasta con altre forme di aritmia, che possono coinvolgere diverse parti del cuore o manifestarsi con ritmi regolari ma anormali.
2 Le cause della fibrillazione atriale
La fibrillazione atriale può essere scatenata da diversi fattori, inclusi cambiamenti strutturali nel cuore, come quelli dovuti a malattie cardiache o a ipertensione.
Altri potenziali scatenanti includono:
- l’ipertiroidismo
- l'abuso di alcol
- l’obesità
- il diabete.
I fattori di rischio della fibrillazione atriale
I principali fattori di rischio per lo sviluppo della fibrillazione atriale includono:
- l'età avanzata
- l’ipertensione
- le malattie valvolari cardiache
- il diabete
- l’obesità
- l'apnea notturna
- le malattie polmonari croniche
- la storia familiare di fibrillazione atriale
Altri fattori di rischio meno comuni sono l'uso eccessivo di caffeina e alcol, lo stress e alcune infezioni virali.
Cosa fa scatenare la fibrillazione atriale?
Gli episodi di fibrillazione atriale possono essere scatenati da specifici trigger, come il consumo eccessivo di caffeina o alcol, lo stress emotivo o fisico, e talvolta anche da farmaci stimolanti o decongestionanti.
Anche alcune condizioni mediche, come la febbre o la disidratazione, possono fungere da catalizzatori.
3 Fibrillazione atriale: ecg per la diagnosi
L'elettrocardiogramma (ECG) è uno strumento diagnostico fondamentale nel riconoscimento e nella gestione della fibrillazione atriale perché fornisce una rappresentazione visiva del ritmo cardiaco, consentendo di identificare specifiche anomalie associate a questa aritmia.
Durante un ECG, i piccoli impulsi elettrici che regolano il ritmo cardiaco vengono tradotti in linee ondulate su un grafico. Il ritmo normale del cuore, noto come ritmo sinusale, produce un pattern regolare di onde P, complesso QRS e onde T.
In un cuore affetto da fibrillazione atriale, questo pattern regolare è alterato in modi distintivi:
- Assenza di onde P: normalmente, le onde P rappresentano l'attivazione elettrica degli atri. Nella fibrillazione atriale, le onde P sono sostituite da oscillazioni irregolari e caotiche, note come attività fibrillatoria, che riflettono l'attivazione disordinata degli atri.
- Ritmo ventricolare irregolare: il complesso QRS, che rappresenta l'attivazione dei ventricoli, segue l'attività atriale in modo irregolare. Questo è dovuto all'incapacità del nodo atrioventricolare di filtrare tutti gli impulsi elettrici in arrivo in modo regolare, risultando in un intervallo R-R variabile e un battito ventricolare che appare irregolare all'ECG.
L'interpretazione dell'ECG da parte di un medico può rivelare non solo la presenza della fibrillazione atriale ma anche altre informazioni cruciali riguardo la salute del cuore. Ad esempio, può indicare se la fibrillazione atriale è causata da un problema sottostante, come una malattia valvolare cardiaca o ipertrofia ventricolare, che può richiedere ulteriori indagini o trattamenti specifici.
In alcuni casi, se la fibrillazione atriale non viene rilevata durante un ECG standard (che registra il cuore per un breve periodo di tempo), possono essere necessari ulteriori test di monitoraggio come l'Holter ECG, che registra l'attività cardiaca continuamente per 24-48 ore, o un monitoraggio cardiaco esteso, che può durare fino a due settimane.
Questi strumenti possono catturare episodi intermittenti di fibrillazione atriale che altrimenti potrebbero passare inosservati.
4 Cosa si rischia con la fibrillazione atriale?
Uno dei rischi più gravi associati alla fibrillazione atriale è l'aumento del rischio di ictus. Nella fibrillazione atriale, il ritmo cardiaco irregolare impedisce agli atri di contrarsi efficacemente, il che può portare alla formazione di coaguli di sangue nelle camere atriali del cuore.
Se un coagulo si stacca, può viaggiare verso il cervello, bloccando una delle sue arterie e causando un ictus.
Il rischio di ictus nei pazienti con fibrillazione atriale è fino a cinque volte superiore rispetto a quello della popolazione generale.
Un’altra complicanza dovuta alla fibrillazione atriale è l’insufficienza cardiaca, una situazione in cui il cuore non riesce a pompare sangue sufficiente per soddisfare le esigenze del corpo.
Oltre all'insufficienza cardiaca, la fibrillazione atriale può essere associata ad altre complicazioni cardiache, come la sindrome da tachicardia-bradicardia in cui il cuore passa da una frequenza anormalmente alta a una insolitamente bassa.
Recenti studi associano la fibrillazione atriale alla comparsa di demenze come la malattia di Alzheimer, soprattutto nella popolazione femminile. Infatti, soprattutto nelle forme asintomatiche di FA, la presenza di coaguli causa piccoli ictus che danneggiano le vene del cervello e favoriscono la comparsa di decadimento cognitivo.
Cosa non fare se si ha la fibrillazione atriale?
È importante evitare alcol, caffeina e stress eccessivo, poiché possono aggravare la fibrillazione atriale. Inoltre, chi soffre di fibrillazione atriale dovrebbe evitare di assumere farmaci stimolanti senza supervisione medica.
5 Cosa fare per far passare la fibrillazione atriale?
Il trattamento della fibrillazione atriale può variare a seconda della gravità e della frequenza degli episodi, ma include spesso l'uso di:
- farmaci anticoagulanti per prevenire la formazione di coaguli
- farmaci antiaritmici per stabilizzare il ritmo cardiaco
- modifiche dello stile di vita come la perdita di peso e l'esercizio regolare.
Cosa fare durante un episodio di fibrillazione atriale?
Durante un episodio, è consigliabile adottare tecniche di rilassamento e assumere i farmaci prescritti dal medico.
È anche importante monitorare i sintomi e cercare assistenza medica se questi diventano severi o se l'episodio si protrae oltre il solito.
Come far passare la fibrillazione in modo naturale?
Alcuni cambiamenti nello stile di vita possono aiutare a gestire o persino prevenire gli episodi di fibrillazione atriale. Questi includono:
- dieta sana
- esercizio fisico regolare
- mantenere un peso corporeo sano
- ridurre lo stress
- evitare alcol e caffeina.
Quando non è possibile assumere i farmaci anticoagulanti per prevenire la formazione di trombi e diminuire il rischio di embolia si può ricorrere all’intervento di ablazione.
6 L’intervento di ablazione transcatetere per la fibrillazione atriale
L'ablazione transcatetere è un procedimento minimamente invasivo che viene utilizzato per trattare la fibrillazione atriale cronica.
Durante questa procedura, un catetere viene inserito attraverso una vena e guidato fino al cuore, dove piccole aree di tessuto che causano irregolarità nel battito vengono distrutte tramite radiofrequenza o congelamento, ripristinando così un ritmo normale.
Un nuovo sistema è l’ablazione a campo pulsato o elettroporazione che non causa danni termici ai tessuti circostanti, ma colpisce esclusivamente i cardiomiociti, le cellule responsabili delle contrazioni cardiache.