L'aritmia cardiaca è una condizione in cui il ritmo del battito cardiaco diventa irregolare. Può accelerare, rallentare o avvenire in modo imprevedibile.
Questo fenomeno si verifica quando l'elettricità che regola il battito cardiaco non funziona correttamente. Le aritmie possono essere innocue o il segnale di problemi di salute più gravi.
Vediamole nel dettaglio.
Indice
1 Come si manifestano le aritmie cardiache?
Le aritmie cardiache sono disturbi del ritmo cardiaco che si manifestano in diverse forme a seconda del tipo di irregolarità e della parte del cuore interessata. Ecco una panoramica delle principali tipologie di aritmie.
Bradicardia
La bradicardia si verifica quando il ritmo cardiaco è anormalmente lento, tipicamente inferiore a 60 battiti al minuto negli adulti.
In alcuni casi, la bradicardia può essere una condizione normale che si riscontra in individui particolarmente in forma, come gli atleti, ma, se il cuore non pompa abbastanza sangue per soddisfare le esigenze del corpo, possono manifestarsi sintomi come affaticamento, vertigini o svenimenti.
Tachicardia
Al contrario della bradicardia, la tachicardia indica un battito cardiaco superiore a 100 battiti al minuto.
Esistono vari tipi di tachicardia, inclusi:
- Tachicardia ventricolare: un rapido battito cardiaco che origina dai ventricoli, le camere inferiori del cuore.
- Fibrillazione atriale: il tipo più comune di aritmia, che comporta un battito molto rapido e irregolare degli atri, le camere superiori del cuore. Questa condizione può aumentare il rischio di ictus.
- Fibrillazione ventricolare: estremamente grave e potenzialmente letale, comporta contrazioni rapide e disordinate dei ventricoli e può portare rapidamente all'arresto cardiaco.
Extrasistoli
Le extrasistoli sono battiti extra o prematuri che possono far sentire il cuore come se saltasse un battito o battesse fuori dal ritmo normale.
Sono molto comuni e spesso innocue, possono essere percepite come un battito mancato seguito da un battito più forte.
Possono verificarsi sia negli atri (extrasistoli atriali) sia nei ventricoli (extrasistoli ventricolari).
Aritmie sopraventricolari e sottoventricolari
Le aritmie possono anche essere classificate in base alla loro origine nel cuore:
- Sopraventricolari: originate nelle camere superiori del cuore (gli atri).
- Sottoventricolari: originate nelle camere inferiori del cuore (i ventricoli).
2 Qual è l’aritmia cardiaca più pericolosa?
La fibrillazione ventricolare è considerata l'aritmia più pericolosa.
Infatti, quando si manifesta, i ventricoli del cuore vibrano in modo irregolare invece di pompare il sangue, compromettendo gravemente la circolazione e portando rapidamente a conseguenze come il collasso cardiaco e la morte se non trattata immediatamente.
La fibrillazione ventricolare può essere idiopatica, cioè senza causa apparente, ma può anche dedicare da alcune patologie o condizioni come:
- coronaropatia
- shock elettrico
- annegamento
- disfunzioni dell’intervallo QT
- cardiomiopatie
La tachicardia "Torsione di Punta"
C'è un tipo specifico di tachicardia ventricolare chiamata "Torsade de Pointes" (TdP) o "Torsione di punta" che, sebbene piuttosto rara, è particolarmente pericolosa.
La Torsione di Punta (TdP) è una forma specifica di tachicardia ventricolare polimorfica che si caratterizza per un cambiamento graduale dell'ampiezza e della polarità dei complessi QRS (l'insieme delle onde che si possono leggere dall'Elettrocardiogramma), che sembrano "torcersi" intorno alla linea di base sull'ECG.
Questo fenomeno è differente dalla "torsione di punta" meccanica, che si riferisce alla normale torsione del cuore durante la contrazione e rilassamento dei ventricoli.
La Torsione di Punta è spesso associata a un prolungamento dell'intervallo QT (il tempo che il cuore impiega per contrarsi e poi rilassarsi completamente nei ventricoli), che può essere causato da vari fattori come:
- farmaci
- squilibri elettrolitici (livelli bassi di potassio e magnesio)
- cause congenite
- condizioni mediche (ipotiroidismo, anoressia)
- ipotermia
- bradicardia
Il rischio principale è che può causare un arresto cardiaco da torsione di punta.
3 Aritmie cardiache negli anziani: sono comuni?
Le aritmie sono particolarmente comuni negli anziani, spesso a causa del naturale invecchiamento del cuore o di malattie cardiache preesistenti.
Tra i fattori che contribuiscono alla maggiore prevalenza di aritmie in questa fascia d’età troviamo:
- ipertensione arteriosa e malattie coronariche condizioni che possono alterare il flusso di sangue al cuore e la sua funzionalità, favorendo lo sviluppo di aritmie.
- cardiopatie strutturali come la cardiomiopatia, la malattia valvolare e altre condizioni che influenzano la struttura del cuore
- cambiamenti nel tessuto cardiaco come l'accumulo di tessuto cicatriziale o depositi di calcio
- uso di determinati farmaci alcuni dei quali possono avere effetti proaritmici.
4 Quali sono i sintomi di un’aritmia cardiaca?
Data la varietà delle aritmie cardiache non è sempre facile riconoscerne i sintomi, sia perché cambiano da persona a persona, sia perché, a volte, non presentano sintomi evidenti.
Ci sono però una serie di sintomi comuni che possono identificare un’aritmia cardiaca:
- palpitazioni: cuore che batte troppo forte, troppo velocemente, o irregolarmente
- battito saltato: sensazione che il cuore salti un battito o faccia una pausa
- affanno: difficoltà respiratorie, specialmente durante attività fisiche o anche a riposo
- vertigini o sensazione di leggerezza alla testa: possono verificarsi se il cuore non è in grado di pompare abbastanza sangue al cervello a causa del ritmo irregolare.
- svenimento (sincope): può accadere quando il flusso di sangue al cervello è insufficiente a causa di un battito irregolare.
Ci sono, inoltre, altri sintomi da considerare come:
- dolore toracico
- stanchezza
- confusione o difficoltà di concentrazione
Cosa si rischia con le aritmie cardiache?
Le aritmie cardiache possono essere innocue, senza ripercussioni o necessità di trattamento oppure possono essere il segno di problemi cardiaci più gravi.
I principali rischi associati alle aritmie cardiache sono:
- ictus
- insufficienza cardiaca
- arresto cardiaco
5 Quali sono le cause delle aritmie cardiache?
Le aritmie cardiache possono essere causate da una varietà di fattori che possono alterare l'attività elettrica del cuore, influenzando così il ritmo con cui il cuore batte.
Tra le cause principali ci sono:
- malattie cardiache
- post-chirurgia cardiaca
- squilibri elettrolitici
- alterazioni del sistema di conduzione cardiaco
- stimolanti (caffeina, nicotina, alcol o droghe)
- stress e ansia
- invecchiamento
- malattie della tiroide
- apnee notturne
- malattie croniche (diabete, obesità)
- febbre e infiammazioni
- predisposizione familiare.
6 Come diagnosticare le aritmie cardiache?
Il primo passo nella diagnosi di una aritmia è il check-up cardiologico.
Il medico chiederà al paziente dei sintomi, della durata e della frequenza degli episodi di aritmia, e di eventuali condizioni preesistenti o fattori di rischio come malattie cardiache, abuso di sostanze o uso di farmaci.
Durante l'esame fisico, il medico ascolterà il cuore per rilevare eventuali irregolarità nel battito e verificherà la presenza di segni di altre malattie cardiache.
L’elettrocardiogramma (ECG) è uno degli strumenti diagnostici principali per le aritmie. Misura l'attività elettrica del cuore e può rilevare irregolarità nel ritmo e nella struttura cardiaca. L'ECG può essere effettuato a riposo o durante l'attività fisica (test da sforzo).
Il monitoraggio Holter è un ECG portatile che registra l'attività elettrica del cuore per 24-48 ore, fornendo informazioni sul ritmo cardiaco durante le normali attività quotidiane. È particolarmente utile per rilevare aritmie che non si verificano durante un ECG standard a riposo.
Simile al monitoraggio Holter, il monitoraggio continuo con event recorder è utilizzato per periodi più lunghi. Il paziente attiva il dispositivo quando percepisce sintomi, permettendo la registrazione dell'attività cardiaca durante episodi specifici.
L'ecocardiogramma può rivelare problemi strutturali che potrebbero causare un'aritmia. Questo test utilizza gli ultrasuoni per creare immagini del cuore, permettendo ai medici di vedere la struttura del cuore e di valutare la sua funzione.
Gli studi elettrofisiologici (EPS) sono test invasivi che studiano l'attività elettrica del cuore. Durante un EPS, cateteri sottili sono filati attraverso i vasi sanguigni fino al cuore per misurare direttamente l'attività elettrica e per mappare le aree problematiche.
Le analisi del sangue possono aiutare a identificare condizioni che potrebbero contribuire alle aritmie, come squilibri elettrolitici, problemi alla tiroide o altri fattori metabolici.
7 Come si curano le aritmie cardiache?
L'obiettivo principale è prevenire le complicazioni a lungo termine come ictus e insufficienza cardiaca, migliorare i sintomi e, quando possibile, ripristinare un ritmo cardiaco normale e stabile.
In alcuni casi, cambiamenti nello stile di vita possono ridurre la frequenza e la severità delle aritmie. Questi includono:
- Riduzione del consumo di caffeina e alcol
- Smettere di fumare
- Gestire lo stress attraverso tecniche di rilassamento o terapia
- Mantenere un peso corporeo sano e una dieta equilibrata
- Esercizio fisico regolare, secondo le indicazioni del medico
La terapia farmacologica può essere usata per controllare il battito cardiaco o per trattare le condizioni sottostanti che contribuiscono all'aritmia:
- Antiaritmici
- Anticoagulanti
- Beta-bloccanti
- Calcio antagonisti