Le malattie cardiovascolari (MCV) comprendono un gruppo di condizioni che colpiscono cuore e vasi sanguigni.
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) rappresentano la principale causa di morte.
Nel mondo le MCV causano circa 17,9 milioni di decessi all’anno, e, in Italia, rappresentano circa il 35% di tutti i decessi.
Colpiscono soprattutto gli over 65, ma sono in crescita anche tra i più giovani a causa di stili di vita non salutari: fino all’80% degli eventi vascolari prematuri potrebbe essere prevenuto intervenendo su fattori di rischio modificabili.
La prevenzione ha un ruolo molto importante nella gestione delle malattie del cuore: conoscere diagnosi e fattori di rischio aumenta le probabilità di iniziare terapie precoci e impostare uno stile di vita adeguato a proteggere la salute cardiaca.
Indice
1 Cosa sono le malattie cardiovascolari?
Le malattie cardiovascolari sono patologie a carico del cuore e dei vasi sanguigni che interessano:
- le arterie coronarie (malattia coronarica/ischemica)
- il muscolo cardiaco (miocarditi, cardiomiopatie, scompenso)
- il sistema elettrico (aritmie)
- le valvole (valvulopatie)
- i vasi cerebrali (ictus, TIA)
- le anomalie congenite del cuore.
Differenza tra malattie cardiache e cardiovascolari
- Malattie cardiache: riguardano principalmente il cuore (muscolo, valvole, ritmo).
- Malattie cardiovascolari: termine più ampio che comprende anche le malattie dei vasi (arterie e vene), quindi cuore + circolo.
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Dott. Vittorio Dorrucci
2 Quali sono le malattie cardiovascolari più diffuse?
Sono molte le patologie che possono interessare l'apparato cardiovascolare, alcune possono essere malformazioni congenite che si presentano alla nascita o in età pediatrica oppure possono derivare da familiarità e scorrette abitudini di vita.
Si annoverano tra le principali malattie cardiache:
- malattia coronarica e infarto del miocardio
- ictus e attacco ischemico transitorio (TIA)
- aritmie cardiache
- scompenso cardiaco
- valvulopatie
- cardiopatie congenite
- aneurismi
- malattie vascolari periferiche
- fibrillazione atriale
Malattia coronarica e infarto miocardico
La malattia coronarica è causata dall’aterosclerosi, ovvero dall’accumulo di placche di colesterolo nelle arterie che nutrono il cuore. Quando queste si restringono, si manifesta l’angina pectoris, caratterizzata da dolore o oppressione toracica durante sforzi o stress.
Se una placca si rompe e provoca un coagulo, l’arteria si chiude e il muscolo cardiaco va incontro a necrosi: è l’infarto miocardico acuto (IMA).
- Sintomi: dolore toracico intenso, affanno, sudorazione fredda, nausea, dolore irradiato a braccio/schiena/mandibola. Scopri di più sui sintomi dell'infarto.
- Complicanze: aritmie, scompenso, arresto cardiaco.
- Terapia: rivascolarizzazione urgente (angioplastica o bypass) e farmaci salvavita (antiaggreganti, anticoagulanti, statine, betabloccanti).
Ictus e attacco ischemico transitorio (TIA)
L’ictus è un danno cerebrale acuto causato da:
- Ostruzione di un’arteria cerebrale (ictus ischemico, 80% dei casi).
- Rottura di un vaso cerebrale (ictus emorragico).
Il TIA (attacco ischemico transitorio) ha sintomi simili ma si risolve entro 24 ore: è un campanello d’allarme da non trascurare.
- Sintomi: improvvisa difficoltà a parlare, perdita di forza o sensibilità a un lato del corpo, disturbi visivi, perdita di equilibrio.
- Complicanze: invalidità permanente, demenza vascolare.
- Terapia: ricovero urgente, trombolisi/trombectomia per l’ischemico, gestione emorragica specifica; prevenzione secondaria con antiaggreganti/anticoagulanti, controllo dei fattori di rischio.
Aritmie cardiache
Le aritmie sono alterazioni del ritmo cardiaco: il cuore può battere troppo velocemente, troppo lentamente o in maniera irregolare.
- Tipi principali:
- Fibrillazione atriale (la più comune, aumenta rischio di ictus).
- Tachicardie ventricolari (possono degenerare in fibrillazione ventricolare e arresto).
- Bradicardie (battito troppo lento, talvolta richiede pacemaker).
- Sintomi: palpitazioni, stanchezza, capogiri, sincopi.
- Complicanze: ictus, scompenso, morte improvvisa.
- Terapia: farmaci antiaritmici, ablazioni, impianto di pacemaker o defibrillatori automatici (ICD).
Scopri di più sulle aritmie cardiache.
Scompenso cardiaco
Lo scompenso cardiaco è una sindrome cronica in cui il cuore non pompa abbastanza sangue per soddisfare le necessità dell’organismo.
- Cause principali: infarto pregresso, ipertensione non controllata, valvulopatie, cardiomiopatie.
- Sintomi: affanno progressivo, gonfiore a gambe e addome, aumento di peso rapido, affaticabilità.
- Complicanze: ospedalizzazioni ricorrenti, ridotta aspettativa e qualità di vita.
- Terapia: farmaci (ACE-inibitori, sartani, beta-bloccanti, diuretici, antagonisti aldosteronici), dispositivi (CRT, ICD) e, nei casi avanzati, trapianto cardiaco.
Valvulopatie
Le valvulopatie consistono in stenosi (valvola che non si apre bene) o insufficienza (valvola che non si chiude bene). Possono interessare la valvola aortica, la mitrale, la tricuspide o la polmonare.
- Sintomi: affanno, palpitazioni, dolore toracico, svenimenti.
- Complicanze: scompenso, aritmie, morte improvvisa.
- Terapia: chirurgia tradizionale o mini-invasiva, protesi valvolari, procedure transcatetere (es. TAVI per stenosi aortica).
Cardiopatie congenite
Sono malformazioni strutturali del cuore presenti dalla nascita, come difetti del setto, soffio al cuore, tetralogia di Fallot o trasposizione delle grandi arterie.
- Incidenza: 8 su 1000 nati vivi.
- Sintomi: cianosi, affanno, scarso accrescimento nei bambini; talvolta scoperte in età adulta.
- Terapia: interventi cardiochirurgici o procedure transcatetere; follow-up cardiologico per tutta la vita.
Aneurismi
Un aneurisma è una dilatazione anomala di un’arteria, più frequente nell’aorta addominale.
- Rischio: rottura improvvisa con emorragia interna fatale.
- Sintomi: spesso asintomatici fino a complicazioni.
- Diagnosi: ecografia, TAC, RM.
- Terapia: chirurgia o endoprotesi (EVAR), monitoraggio se piccolo.
Malattie vascolari periferiche
Colpiscono le arterie degli arti, soprattutto le gambe, e sono causate dall’aterosclerosi.
- Sintomi: dolore ai polpacci durante la camminata (claudicatio intermittens), piedi freddi, ulcere cutanee.
- Complicanze: ischemia critica dell’arto, rischio di amputazione, aumento del rischio di infarto e ictus.
- Terapia: stop al fumo, farmaci antiaggreganti e vasodilatatori, angioplastica o by-pass periferico.
3 Sintomi e segnali delle malattie del cuore
I sintomi possono variare in base alla patologia, possono manifestarsi con sintomi evidenti o restare silenti per anni, ma alcuni campanelli d’allarme sono ricorrenti.
Sintomi comuni
- Dolore con oppressione al petto (angina), spesso durante sforzo o stress
- Affanno (dispnea), a riposo o sotto sforzo
- Palpitazioni, battito irregolare o molto rapido/lento
- Capogiri, stanchezza marcata, sincope (svenimento)
- Edemi a caviglie e gambe, aumento di peso rapido (scompenso)
- Dolore irradiato a braccio sinistro, mandibola, dorso, spalle
- Sudorazione fredda, nausea, malessere generale
Sintomi da non sottovalutare
- Dolore toracico intenso e persistente: potrebbe essere infarto
- Fiato corto acuto e tosse con schiuma: potrebbe essere scompenso acuto
- Affanno, confusione, debolezza improvvisa a un lato del corpo, difficoltà a parlare o vedere: potrebbe essere ictus
- Svenimento improvviso: potrebbe essere aritmia grave.
In presenza di sintomi gravi o improvvisi è meglio chiamare il 112 (numero unico di emergenza) e non mettersi alla guida.
Fumo e patologia cardiovascolare
Il fumo porta i rischi dati dalla nicotina e dal monossido di carbonio che si sviluppa con la combustione: la prima accelera il battito cardiaco e la pressione sanguigna, mentre il secondo diminuisce la quantità di ossigeno presente nel sangue. Inoltre danneggia le pareti interne dei vasi sanguigni e provoca vasocostrizione aumentando la possibilità che si formino trombi o placche.
Come singolo fattore di rischio il tabacco aumenta dalle due alle quattro volte la possibilità di sviluppare cardiopatie, in associazione ad altri fattori il rischio aumenta in maniera esponenziale.
È bene ricordare che il rischio diminuisce progressivamente con lo stop al fumo già dopo il primo anno e, dopo vent'anni l'organismo ritorna quasi allo stato di quello di un non fumatore.
L'ipertensione
L'ipertensione non è una vera e propria patologia, ma uno dei principali fattori di rischio nello sviluppo di problemi cardiovascolari.
È la condizione nella quale la pressione arteriosa del sangue, la forza che il flusso sanguigno imprime alle pareti delle arterie nel suo normale scorrimento, è costantemente più alta dei valori fisiologici ottimali.
Quando le arterie sono irrigidite, nei pazienti anziani o in giovani con familiarità, si verifica un aumento di pressione: quella che si definisce "pressione alta" si ha quando la pressione diastolica (minima) supera i 90 mmHg e la sistolica (massima) i 140 mmHg.
La dislipidemia
La dislipidemia si ha quando si riscontra, attraverso le analisi di laboratorio, un livello elevato di grassi, colosterolo (LDL e HDL) e trigliceridi, nel sangue.
Il colesterolo è un componente fisiologico essenziale che aiuta l'assorbimento dei grassi e delle vitamine liposolubili, aiuta la formazione della vitamina D e degli ormoni.
Il corpo umano è in grado di sintetizzare autonomamente il colesterolo tramite un processo endogeno attuato principalmente dal fegato.
Quando l'introduzione di grassi attraverso l'alimentazione aumenta sensibilmente, i processi epatici rallentano mantenendo un rapporto stabile tra il colesterolo assunto con la dieta e quello prodotto dall'organismo. Pertanto, alla base dell'ipercolesterolemia ci può anche essere uno squilibrio nella sintesi, con eccessiva produzione, da parte degli organi deputati.
I trigliceridi sono grassi in circolo nel sangue che contribuiscono alla costruzione dei tessuti di cuore, fegato e apparato muscolare. Il loro eccesso viene immagazzinato all'interno delle cellule adipose, creando massa grassa, per poi essere utilizzati dall'organismo come fonte energetica per coadiuvare i processi metabolici.
I grassi ingeriti con l'alimentazione, durante il processo di digestione, sono scissi in acidi grassi per permetterne l'assorbimento attraverso l'intestino; dopodiché vengono trasformati in trigliceridi e trasportati alle cellule per assolvere alle loro funzioni metaboliche.
Una presenza troppo alta di trigliceridi concorre allo sviluppo di aterosclerosi e diabete.
Il diabete
Il diabete è una patologia cronica legata all'iperglicemia, l'aumento di glucosio nel sangue.
Quando, attraverso l'alimentazione si introducono carboidrati, questi vengono scissi da un ormone, l'insulina, prodotto dal pancreas per permetterne l'ingresso nelle cellule.
Nel paziente diabetico le quantità di insulina prodotte non sono sufficienti a processare gli zuccheri ingeriti che si vanno ad accumulare nel sangue.
Gli elevati livelli di zuccheri in circolo sono la causa di lesioni delle arterie che portano a problemi cardiovascolari, ma anche alla cosiddetta "sindrome metabolica", una patologia che causa l'insorgenza di dislipidemia, ipertensione, obesità. Tutti ulteriori fattori di rischio per le malattie cardiovascolari.
Il diabete aumenta di due volte le probabilità di sviluppare un infarto del miocardio.
4 La prevenzione delle malattie cardiovascolari
Se i fattori di rischio dei problemi cardiovascolari sono in parte non modificabili, un'ottima prevenzione si può fare, invece, su quelli che sono modificabili: fumo, ipertensione, dislipidemia, diabete.
Adottare una stile di vita sano, praticare una moderata attività fisica in modo costante, sottoporsi a controlli periodici tenendo conto della propria età, sesso e familiarità.
Alimentazione sana
- Preferire modello mediterraneo: verdura, frutta, legumi, cereali integrali, pesce, olio EVO
- Limitare sale, zuccheri, alcol, carni lavorate e grassi trans.
Attività fisica regolare
- Puntare ad almeno 150 minuti/settimana di attività aerobica moderata (o 75 vigorosa), più esercizi di forza 2 volte a settimana
- Adeguare l’intensità al proprio livello e a eventuali condizioni cliniche.
Controllo dei fattori di rischio
- Smettere di fumare (supporto con programmi e terapie dedicate)
- Mantenere peso e circonferenza vita nella norma
- Monitorare pressione arteriosa, colesterolo, glicemia
- Curare sonno e gestione dello stress.
La prevenzione secondaria (dopo un evento cardiovascolare o in presenza di diagnosi) richiede un follow-up strutturato con obiettivi terapeutici stringenti e aderenza ai piani di cura.
5 La diagnosi delle patologie cardiocircolatorie
Dato che i problemi cardiaci sono la principale causa di morte nel mondo occidentale è bene pensare a dei controlli periodici soprattutto quando si è in presenza di fattori di rischio non modificabili.
Attualmente per diagnosticare le malattie cardiache ci sono indagini apposite come
- esami del sangue
- elettrocardiogramma (ECG)
- ecocolordoppler
- ecocardiografia
- risonanza magnetica
- tomografia
- angiografia
L'elettrocardiogramma
L'elettrocardiogramma è la registrazione degli impulsi elettrici del cuore per raccogliere informazioni sulle funzionalità di seno atriale, il punto dove si generano gli impulsi, il ritmo del cuore e la conduzione nervosa.
È un esame non invasivo che si esegue con l'applicazione di piccoli sensori sul torace e sulle braccia, collegati ad un apparecchio che registra i tracciati di ogni elettrodo per poter valutare da più angolature l'attività elettrica. La durata è di pochi minuti e il paziente a riposo in posizione supina.
Quando, invece, si valuta l'afflusso di sangue al cuore, si esegue il test di sforzo, in cui al paziente viene aumentato il battito cardiaco per mezzo di attività fisica o con l'assunzione di appositi farmaci.
Il paziente potrà camminare su un tapis roulant o pedalare su una cyclette con una progressiva richiesta di sforzo, mentre l'ECG registra i dati cardiaci.
Ecocardiografia e ecocolordoppler
L'ecocardiografia è un esame che mira a valutare il flusso sanguigno che passa attraverso le valvole cardiache, permette di visionare la morfologia dell'organo e la sua funzionalità, sia a riposo che sotto sforzo fisico o sforzo indotto tramite farmaci.
L'esame può essere transtoracico, transesofageo e digitale.
L'ecocolordoppler rende delle immagini a colori dei vasi sanguigni, le arterie in rosso e le vene in blu. Molto importante per lo studio della direzione dei globuli rossi nel flusso sanguigno per la prevenzione di stenosi arteriose, lesioni aterosclerotiche, trombi e aneurismi.
Come ogni ecografia l'esame non è invasivo, dura circa 20 minuti e si svolge applicando un gel e una sonda sulla parte da visionare.
L'angiografia
L'angiografia è un esame radiologico che, per mezzo di un liquido di contrasto iniettato nel vaso sanguigno interessato, permette di visionarne lo stato di salute.
Lo scopo è indagare su eventuali anomalie come restringimenti e occlusioni o avere in quadro preciso di un paziente che deve sottoporsi ad angioplastica o inserimento di uno stent coronarico.
L'esame si esegue tramite l'inserimento in anestesia locale di un piccolo catere, solitamente con una piccola incisione inguinale. Il catetere verrà posizionato in prossimità del vaso sanguigno da esaminare e rilascerà il liquido di contrasto che permetterà di iniziare la ripresa dei radiogrammi.
6 Trattamenti e cure disponibili
Il percorso terapeutico è personalizzato in base alla diagnosi, alla gravità e ai fattori individuali.
Terapie farmacologiche
- Antiaggreganti (es. ASA) e anticoagulanti nelle aritmie/FA o dopo stent
- Antipertensivi (ACE-inibitori/sartani, beta-bloccanti, calcio-antagonisti, diuretici)
- Ipocolesterolemizzanti (statine; eventualmente ezetimibe/PCSK9)
- Terapie per angina/ischemia, scompenso e controllo del ritmo/frequenza
Interventi e procedure
- Angioplastica coronarica e posizionamento stent
- Bypass aorto-coronarico
- Sostituzione/valvuloplastica valvolare (talvolta per via transcatetere, es. TAVI)
- Ablazione transcatetere per aritmie
- Pacemaker e defibrillatore impiantabile (ICD/CRT) in selezionati pazienti.
Riabilitazione cardiologica
Programmi strutturati di esercizio supervisionato, educazione terapeutica e ottimizzazione farmacologica per migliorare capacità funzionale, aderenza e qualità di vita.