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La fibromialgia (FM), o sindrome fibromialgica, è una sindrome cronica e sistemica caratterizzata da dolore muscolo-scheletrico diffuso e affaticamento che colpisce muscoli, ossa, tendini e si accompagna anche ad altri sintomi.
Questa forma di dolore cronico, sembra presentarsi, in generale, molto più frequentemente nelle donne che negli uomini. Nelle donne, infatti, la fibromialgia ha un’incidenza 6 volte superiore che negli uomini.

Nonostante l'elevata prevalenza, in particolare nella popolazione femminile tra i 30 e i 60 anni, le cause rimangono in parte sconosciute.
In Italia si stima che ne siano affette 1,5 – 2 milioni di persone e si prepara ad entrare nei Livelli di Assistenza Essenziale (LEA), anche se le esenzioni saranno riservate ai casi più gravi e invalidanti della malattia. Ad ogni modo le singole regioni potranno agire in autonomia per creare normative ad hoc.

Andiamo ora a scoprire assieme quali sono i sintomi, le cause e le possibili cure per questa sindrome.

1 Cos'è la fibromialgia?

La fibromialgia è classificata tra le sindromi da sensibilizzazione centrale. 

Si tratta di una forma di reumatismo extra-articolare o dei tessuti molli, descritto per la prima volta a metà dell’800, ma definito solamente nel 1976 (prima descrizione). Al momento è ancora una patologia non ben definita dalla letteratura internazionale.

Si tratta di una patologia non infiammatoria che colpisce muscoli, tessuti molli e, indirettamente, il sistema nervoso centrale, generando una amplificazione della percezione del dolore. 

L'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) la riconosce dal 1992 come una malattia reumatica a tutti gli effetti.

Sintomi

2 Quali sono i sintomi della fibromialgia

Il quadro sintomatologico è estremamente eterogeneo. Il sintomo principale è rappresentato da un dolore muscoloscheletrico diffuso e persistente, spesso descritto come bruciante, lancinante o costrittivo. 

A esso si associano:

  • Astenia cronica, che non migliora con il riposo
  • Disturbi del sonno, con risvegli frequenti e sonno non ristoratore
  • Cefalea tensiva o emicranica
  • Disturbi cognitivi (fibro-fog): difficoltà di concentrazione, memoria e attenzione
  • Alterazioni dell'alvo: sindrome dell'intestino irritabile
  • Disfunzioni dell'umore: ansia, depressione reattiva
  • Allodinia e iperalgesia: percezione dolorosa a stimoli normalmente innocui

Possibili cause

3 Le possibili cause e fattori scatenanti

Sebbene l'eziologia non sia ancora pienamente definita, la fibromialgia sembra derivare da un'interazione tra predisposizione genetica e fattori ambientali. 

I principali meccanismi patogenetici ipotizzati includono:

  • Alterata modulazione del dolore a livello centrale, con iperattività del sistema nocicettivo e deficit dei sistemi inibitori
  • Disfunzioni neuroendocrine, in particolare del sistema ipotalamo-ipofisi-surrene
  • Disturbi del ritmo sonno-veglia e del ciclo circadiano
  • Eventi stressanti o traumatici, fisici o psicologici
  • Alterazioni del microbiota
  • Malattie ed infezioni pregresse quali malattia di Lyme (il germe che la origina è la Borrella Burgdorferi), infezioni di Mycoplasma (agente della Tubercolosi), parvovirus B19, Coxakievirus, HIV, virus dell’epatite B e C, virus HTLV-I e virus di Epstein-Barr (mononucleosi); in questi casi la fibromialgia ed il dolore cronico sono classificati tra i sintomi post infettivi che danno questi virus e le relative patologie

È improbabile che sia scatenata da un solo fattore o causa (molti pazienti non riescono a identificare un evento o un trauma preciso) e sembra sia provocata da un malfunzionamento, a livello del sistema nervoso centrale e periferico, del sistema di controllo del dolore che dovrebbe distinguere tra sollecitazioni dolorose e non dolorose. È, infatti, classificata tra le sindromi da dolore centrale.

In genere, la condizione clinica della sindrome fibriomialgica non peggiora con il tempo, tuttavia, possono entrare in gioco anche altre patologie che ne vanno ad aggravare i sintomi. 

Gli eventi infettivi sopra citati, infatti, possono concorrere al peggioramento dei sintomi di una fibromialgia già esistente anche se non è ancora noto il ruolo dell’agente infettivo stesso nello scatenamento del dolore cronico fibromialgico.

Al momento non esistono test di laboratorio o radiologici specifici in grado di individuarla pertanto la diagnosi effettuata dal reumatologo è su base differenziale rispetto ad altre patologie riscontrabili con test ed esami.

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Dott. Giovanni Mazzanti

Diagnosi

4 Diagnosi: come riconoscerla

La diagnosi della fibromialgia è essenzialmente clinica e si basa sui criteri diagnostici proposti dall'American College of Rheumatology (ACR).

Secondo gli ultimi aggiornamenti:

  • Deve essere presente dolore diffuso da almeno 3 mesi in almeno 4 delle 5 aree corporee definite
  • Si utilizza il Widespread Pain Index (WPI) e il Symptom Severity Scale (SSS) per quantificare l'intensità dei sintomi

Non esistono marcatori biologici specifici; gli esami laboratoristici e strumentali servono esclusivamente per escludere patologie organiche (artrite reumatoide, lupus eritematoso sistemico, spondiloartriti).

Cure

5 Terapie e cure per la fibromialgia

L'approccio terapeutico deve essere multimodale e personalizzato, integrando interventi farmacologici, riabilitativi e psicoeducazionali.

Cure

Farmaci

Nel nostro Paese è possibile ricorrere solo a farmaci che in genere vengono prescritti per altre malattie e che hanno lo scopo di indurre rilassamento, riduzione del dolore e miglior qualità del sonno. Sono farmaci sintomatici, di tipo miorilassante che agiscono perifericamente sulla contrattura e la rigidità muscolare, e farmaci etiologici che, invece, agiscono a livello centrale ristabilendo l’equilibrio dei neurotrasmettitori.

Tra i farmaci prescritti per trattare la fibromialgia abbiamo dunque:

  • Antidepressivi 
  • Antiepilettici ed antinevralgici 
  • Miorilassanti 
  • Analgesici per lenire temporaneamente il dolore

Qualora venga coinvolto anche l’algologo (esperto della terapia del dolore) si potrà ricorrere anche ad altre tecniche quali:

  • Blocchi anestetici
  • Infiltrazioni
  • Agopuntura
  • Ozonoterapia

Cure

L’esercizio fisico

Alla terapia farmacologica ed al supporto psicologico, come abbiamo appena indicato, è importante aggiungere un’adeguata attività fisica.

Un recente studio condotto in Italia, che ha rielaborato precedenti studi effettuati tra il 1985 ed il 2010 ha indicato che, relativamente alla funzione fisica, c’è una buona correlazione di miglioramento della stessa data da esercizi a corpo libero, esercizio in acqua e rinforzo muscolare.

Per il dolore, tuttavia, la situazione è più complessa in quanto esso viene percepito in maniera diversa da ciascun paziente. In questo caso l’attività aerobica dà maggiori benefici rispetto al rinforzo muscolare.

Nonostante ciò, le indicazioni basilari relative all’esercizio fisico per la fibromialgia sono le seguenti:

  • Effettuare attività motoria 2-3 volte la settimana
  • Con intensità moderata e giorni di riposo per consentire il recupero fisico
  • Con durata variabile da 30 a 60 minuti
  • Con constanza per almeno 12 settimane consecutive

Tra le attività fisiche consigliate dai medici reumatologi rientra anche il nordic walking in quanto ridà equilibrio e coordinazione al movimento, che spesso nei pazienti con fibromialgia sono di molto compromessi. L’approccio deve essere leggero, dolce, progressivo, cadenzato nel tempo e condotto da un istruttore ben preparato.

Cure

La terapia del dolore personalizzata

Oltre ai trattamenti sopra indicati esistono anche altre tipologie di terapie che rientrano nella cosiddetta terapia rigenerativa-conservativa:

  • Ossigeno-ozonoterapia
  • Proloterapia
  • Infiltrazioni di collagene
  • Agopuntura
  • Omeopatia

Basandosi su un approccio diverso rispetto a quello farmacologico, queste terapie non bloccano l’infiammazione ma vanno a rimodularla lasciando che sia il nostro corpo a rispondere al danno con la rigenerazione.

La proloterapia, ad esempio, consiste nell’iniettare glucosio e collagene nelle zone maggiormente infiammate per attivare la generazione tissutale (è utile per rigenerare tendini e legamenti lesi stabilizzando l’articolazione).

L’ozonoterapia, invece, è un mix di ossigeno e ozono che viene veicolato nel corpo in vari modi: intra o periarticolare, sottocutanea, topica, via endovenosa e via rettale (solo in caso di disturbi gastrointestinali).

L’agopuntura e l’omeopatia prevedono delle microiniezioni cutanee di farmaci omeopatici per indurre un effetto antalgico.

Cure

La terapia neurale per il trattamento del dolore

Inizialmente utilizzata (all’inizio del ‘900) per la cura dell’emicrania, la terapia neurale negli anni è stata estesa anche ad altre patologie, come il trattamento della sindrome fibromialgica ed il dolore cronico o acuto.

Si basa sul concetto che ogni organo del nostro corpo è direttamente controllato dal sistema nervoso autonomo e va ad agire per regolare la funzione dello stesso e limitare o controllare le sindromi infiammatorie. Secondo la terapia neurale, dunque, senza regolamentare il sistema nervoso autonomo nessun processo di guarigione è possibile.

Ma in cosa consiste questa terapia? In piccole iniezioni di anestetico locale nella sede che, in base alla percezione e alla storia del paziente, potrebbe essere l’elemento causale dell’insorgere della fibromialgia e dei dolori cronici.

La terapia neurale non dà reazioni avverse (se non in caso di allergie al farmaco non segnalate); possono comparire piccoli ematomi laddove vengono effettuate le punture; non può essere effettuata se il paziente è affetto da emofilia o se assume anticoagulanti.

Cure

Il trattamento con gel di testosterone

Un nuovo approccio medico al trattamento della fibromialgia potrebbe arrivare da uno studio condotto su 12 pazienti ai quali è stata applicata una dose al giorno, per 28 giorni, di gel transdermico al testosterone.

Il gel al testosterone, infatti, aumenterebbe in modo sicuro e significativo le concentrazioni medie di testosterone sierico da bassi livelli a livelli medio/alti normali, nei pazienti ai quali è stato applicato, agendo efficacemente sui sintomi di dolore ed affaticamento provocati dalla fibromialgia.

6 Come convivere con la fibromialgia

La gestione efficace richiede educazione del paziente, continuità terapeutica e supporto psicologico. Alcuni principi fondamentali:

  • Igiene del sonno e regolarità dei ritmi circadiani
  • Attività fisica adattata con supervisione professionale
  • Alimentazione bilanciata, ricca di nutrienti e con basso carico infiammatorio
  • Psicoterapia cognitivo-comportamentale per la gestione del dolore e delle emozioni
  • Partecipazione a gruppi di supporto e strategie di coping

7 Domande frequenti

Qual è la cura più efficace per la fibromialgia?
Attualmente non esiste una cura definitiva. Il trattamento più efficace è multimodale: combina farmaci, riabilitazione, supporto psicologico e interventi sullo stile di vita.

Quali sono i primi sintomi della fibromialgia?
Dolore diffuso, astenia marcata, sonno non ristoratore e difficoltà cognitive sono i campanelli d'allarme più comuni.

La fibromialgia è una malattia autoimmune?
No, ma può coesistere con patologie autoimmuni. La sua origine è prevalentemente neurofunzionale.

È possibile guarire dalla fibromialgia?
La remissione completa è rara, ma è possibile ottenere un ottimo controllo sintomatologico con un piano terapeutico personalizzato e un approccio proattivo.

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