Nuovo Coronavirus, importanti anche da noi le buone prassi igieniche
Il virologo Giorgio Palù: “Al momento non c’è un rischio pandemico ma lo potrebbe diventare
L’EPIDEMIA IN CINA - IL PARERE DELL'ESPERTO
Il virologo Giorgio Palù: “Al momento non c’è un rischio pandemico ma lo potrebbe diventare. Il virus infatti è meno aggressivo e meno mortale di altri. Il vero problema potrebbe essere quindi proprio la sua ampia diffusione che creerebbe problemi di ordine sanitario e sociale.”
In Cina i casi di persone contagiate da coronavirus aumentano e si avvicinano velocemente alle 6.000 mentre le persone decedute superano la soglia delle 130. Numeri che impressionano perché il contagio ha superato nella Repubblica Popolare quello del 2002-2003 legato alla Sindrome respiratoria acuta grave (Sars), fermatosi a quota 5.327. Per i possibili effetti del cosiddetto coronavirus 2019-nCoV, partito dalla città cinese di Wuhan, la megalopoli da 11milioni di abitanti, si sta mobilitando la ricerca a livello internazionale. Dall’Università di Padova segue le concitate operazioni il virologo di fama mondiale, il professor Giorgio Palù, già direttore del Laboratorio regionale di Microbiologia di Padova, ed oggi specialista in oncologia e patologia generale presso la Casa di cura Villa Maria di Padova e Centro di medicina, network di strutture sanitarie private e convenzionate del Veneto.
Professor Palù, crede sarà possibile contare a breve su un nuovo vaccino?
Il periodo per produrre un vaccino è normalmente di dieci anni perché deve essere sperimentato nell’efficacia e deve anche essere innocuo.
Anche se per alcune emergenze come quella dell’ebola dell’Africa occidentale sono stati utilizzati, per ragioni etiche, dei vaccini che comunque erano già stati testati in precedenza.
In questo caso quindi non possiamo parlare ancora di vaccino ma di misure di controllo epidemico e di prevenzione igienico-sanitaria (misure di protezione, disinfezione, isolamento, quarantena) e sociali.
Al momento quindi come viene fermata la diffusione?
Non conosciamo le dimensioni dell’epidemia. Sappiamo che le autorità cinesi stanno mettendo in pratica una vecchissima procedura di igiene e sanità pubblica, la quarantena, introdotta per la prima volta all’epoca della Repubblica di Venezia per limitare la peste con la creazione dei lazzaretti.
Attorno a questa ci sono già diverse polemiche ma non ci sono altre misure immediate.
Oltre alla Cina si parla anche di almeno altri 10 paesi nel mondo. Cosa la preoccupa di più?
Conosciamo la sequenza di 6/7 genomi che lo accomunano al virus della SARS e ancora di più al virus del pipistrello che nel 2002 le diede origine. Tuttavia, basandoci su quello che riportano le autorità cinesi, il rapporto tra infetti e deceduti indica che la mortalità è più bassa, mortalità del 2-3% contro il 10% della SARS.
Un virus con queste caratteristiche rischia di diffondersi maggiormente perché sopravvivere insieme alla persona e quindi può vivere più a lungo, causando un forte impatto sulla vita lavorativa e sociale delle persone, oltre all’impatto su strutture sanitarie ed ospedali.
Quanti virus conosciamo ad oggi?
Sono 7 i virus che hanno infettato gli umani. 4 sono gli alfa corona virus che sono quelli del raffreddore; la SARS del 2002, la MERS del 2012 e tra 2019 e 2020 questo nuovo coronavirus. Le poche informazioni disponibili al momento sulla trasmissione all'uomo di questo virus rappresentano un altro elemento di preoccupazione. Ad esempio non conosciamo ancora l’animale che ha fatto da tramite tra il pipistrello e l’uomo. In sostanza manca l’identità dell’ospite intermedio, fondamentale per studiare il virus.
Cosa possiamo raccomandare ai nostri concittadini in questa fase allarmati dall’informazione generale?
Si tratta di una polmonite virale, un’infezione delle vie respiratorie profonde differente quindi dall’influenza che solitamente colpisce le prime vie respiratorie, quali faringe, laringe, trachea. Si accompagna a stati febbrili gravi e può avere un periodo di incubazione anche di dieci giorni.
Il virus tuttavia non è libero nell’aria e per trasmettersi necessita di un vettore, come le goccioline di aerosol, il contagio delle mani, la vicinanza della persona contagiata.
Pertanto è fondamentale attenersi alle più semplici ma efficaci misure igieniche per evitare l’infezione respiratoria.
Lavarsi le mani e fare attenzione ai contatti. Se si sospettano i sintomi è fondamentale rivolgersi alle strutture sanitarie cittadine, al proprio medico. Anche qui a Villa Maria sono disponibili tutti gli strumenti per valutare la situazione ed indirizzare il paziente verso un’adeguata assistenza.
CURRICULUM VITAE – PROF. GIORGIO PALÙ - Laureato in Medicina e Chirurgia presso l’Università di Padova e specializzato in Oncologia ed in Patologia Generale presso l’Università di Pavia. Research Associate presso l’Istituto dei Tumori Jules Bordet, Université Libre di Bruxelles e l’Institute of Cancer Research di Londra; Visiting Professor presso l’Università di Yale, (Connecticit, USA), di Harvard (Boston, Massachusetts,USA) e di Londra dove ha condotto studi di virologia clinica e molecolare.
Guest Professor e docente di Medicina Molecolare presso l’Università di Ulm(De), Adjunct Professor di Neuroscienze e di Biotecnologie preso l’Università di Temple (Philadelphia, Pennsylvania, USA). Professore di Microbiologia e Virologia presso l’Università di Padova.
Già primario presso l’Azienda Ospedaliera-Università di Padova. Ha sviluppato le sue competenze principalmente nel campo della terapia antitumorale ed antimicrobica.
Si è dedicato in particolare alle patologie sostenute da agenti di infezioni sessualmente trasmesse, alle malattie infettive acute e croniche, alla terapia di infezioni virali e batteriche resistenti agli antimicrobici, alla terapia genica con impiego di cellule staminali, allo studio del microbioma.
Relatore a conferenze/seminari/corsi in tutto il mondo ed in particolare presso prestigiose istituzioni quali l’Accademia Nazionale delle Scienze di Washington, La Royal Society di Londra, La Royal Academy di Amsterdam, le Università di Harvard, Stanford, Yale, University College, Imperial College e molte altre.
Autore di oltre 600 pubblicazioni scientifiche oltre ad una trentina di trattati evolumi. Membro di Associazioni/Società Scientifiche di Microbiologia, Malattie Infettive,Terapia Genica. Presidente delle Società Italiana ed Europea di Virologia.
Il virologo Giorgio Palù: “Al momento non c’è un rischio pandemico ma lo potrebbe diventare. Il virus infatti è meno aggressivo e meno mortale di altri. Il vero problema potrebbe essere quindi proprio la sua ampia diffusione che creerebbe problemi di ordine sanitario e sociale.”
In Cina i casi di persone contagiate da coronavirus aumentano e si avvicinano velocemente alle 6.000 mentre le persone decedute superano la soglia delle 130. Numeri che impressionano perché il contagio ha superato nella Repubblica Popolare quello del 2002-2003 legato alla Sindrome respiratoria acuta grave (Sars), fermatosi a quota 5.327. Per i possibili effetti del cosiddetto coronavirus 2019-nCoV, partito dalla città cinese di Wuhan, la megalopoli da 11milioni di abitanti, si sta mobilitando la ricerca a livello internazionale. Dall’Università di Padova segue le concitate operazioni il virologo di fama mondiale, il professor Giorgio Palù, già direttore del Laboratorio regionale di Microbiologia di Padova, ed oggi specialista in oncologia e patologia generale presso la Casa di cura Villa Maria di Padova e Centro di medicina, network di strutture sanitarie private e convenzionate del Veneto.
Professor Palù, crede sarà possibile contare a breve su un nuovo vaccino?
Il periodo per produrre un vaccino è normalmente di dieci anni perché deve essere sperimentato nell’efficacia e deve anche essere innocuo.
Anche se per alcune emergenze come quella dell’ebola dell’Africa occidentale sono stati utilizzati, per ragioni etiche, dei vaccini che comunque erano già stati testati in precedenza.
In questo caso quindi non possiamo parlare ancora di vaccino ma di misure di controllo epidemico e di prevenzione igienico-sanitaria (misure di protezione, disinfezione, isolamento, quarantena) e sociali.
Al momento quindi come viene fermata la diffusione?
Non conosciamo le dimensioni dell’epidemia. Sappiamo che le autorità cinesi stanno mettendo in pratica una vecchissima procedura di igiene e sanità pubblica, la quarantena, introdotta per la prima volta all’epoca della Repubblica di Venezia per limitare la peste con la creazione dei lazzaretti.
Attorno a questa ci sono già diverse polemiche ma non ci sono altre misure immediate.
Oltre alla Cina si parla anche di almeno altri 10 paesi nel mondo. Cosa la preoccupa di più?
Conosciamo la sequenza di 6/7 genomi che lo accomunano al virus della SARS e ancora di più al virus del pipistrello che nel 2002 le diede origine. Tuttavia, basandoci su quello che riportano le autorità cinesi, il rapporto tra infetti e deceduti indica che la mortalità è più bassa, mortalità del 2-3% contro il 10% della SARS.
Un virus con queste caratteristiche rischia di diffondersi maggiormente perché sopravvivere insieme alla persona e quindi può vivere più a lungo, causando un forte impatto sulla vita lavorativa e sociale delle persone, oltre all’impatto su strutture sanitarie ed ospedali.
Quanti virus conosciamo ad oggi?
Sono 7 i virus che hanno infettato gli umani. 4 sono gli alfa corona virus che sono quelli del raffreddore; la SARS del 2002, la MERS del 2012 e tra 2019 e 2020 questo nuovo coronavirus. Le poche informazioni disponibili al momento sulla trasmissione all'uomo di questo virus rappresentano un altro elemento di preoccupazione. Ad esempio non conosciamo ancora l’animale che ha fatto da tramite tra il pipistrello e l’uomo. In sostanza manca l’identità dell’ospite intermedio, fondamentale per studiare il virus.
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Si tratta di una polmonite virale, un’infezione delle vie respiratorie profonde differente quindi dall’influenza che solitamente colpisce le prime vie respiratorie, quali faringe, laringe, trachea. Si accompagna a stati febbrili gravi e può avere un periodo di incubazione anche di dieci giorni.
Il virus tuttavia non è libero nell’aria e per trasmettersi necessita di un vettore, come le goccioline di aerosol, il contagio delle mani, la vicinanza della persona contagiata.
Pertanto è fondamentale attenersi alle più semplici ma efficaci misure igieniche per evitare l’infezione respiratoria.
Lavarsi le mani e fare attenzione ai contatti. Se si sospettano i sintomi è fondamentale rivolgersi alle strutture sanitarie cittadine, al proprio medico. Anche qui a Villa Maria sono disponibili tutti gli strumenti per valutare la situazione ed indirizzare il paziente verso un’adeguata assistenza.
CURRICULUM VITAE – PROF. GIORGIO PALÙ - Laureato in Medicina e Chirurgia presso l’Università di Padova e specializzato in Oncologia ed in Patologia Generale presso l’Università di Pavia. Research Associate presso l’Istituto dei Tumori Jules Bordet, Université Libre di Bruxelles e l’Institute of Cancer Research di Londra; Visiting Professor presso l’Università di Yale, (Connecticit, USA), di Harvard (Boston, Massachusetts,USA) e di Londra dove ha condotto studi di virologia clinica e molecolare.
Guest Professor e docente di Medicina Molecolare presso l’Università di Ulm(De), Adjunct Professor di Neuroscienze e di Biotecnologie preso l’Università di Temple (Philadelphia, Pennsylvania, USA). Professore di Microbiologia e Virologia presso l’Università di Padova.
Già primario presso l’Azienda Ospedaliera-Università di Padova. Ha sviluppato le sue competenze principalmente nel campo della terapia antitumorale ed antimicrobica.
Si è dedicato in particolare alle patologie sostenute da agenti di infezioni sessualmente trasmesse, alle malattie infettive acute e croniche, alla terapia di infezioni virali e batteriche resistenti agli antimicrobici, alla terapia genica con impiego di cellule staminali, allo studio del microbioma.
Relatore a conferenze/seminari/corsi in tutto il mondo ed in particolare presso prestigiose istituzioni quali l’Accademia Nazionale delle Scienze di Washington, La Royal Society di Londra, La Royal Academy di Amsterdam, le Università di Harvard, Stanford, Yale, University College, Imperial College e molte altre.
Autore di oltre 600 pubblicazioni scientifiche oltre ad una trentina di trattati evolumi. Membro di Associazioni/Società Scientifiche di Microbiologia, Malattie Infettive,Terapia Genica. Presidente delle Società Italiana ed Europea di Virologia.
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