L'età della donna e del suo patrimonio ovarico possono essere un limite al successo della PMA.
La procreazione medicalmente assistita (PMA) prevede numerose metodiche di successo nel permettere a coppie con diverse tipologie di infertilità di ottenere un figlio, ma un limite importante è l'età della donna.
Infatti, dopo i 35 anni aumentano le difficoltà e i rischi legati alla ricerca di un figlio: minori possibilità di fecondazione, aborti spontanei, anomalie cromosomiche.
L'ovodonazione prevede l'utilizzo di un'ovocita donato da una donna al di sotto dei 35 anni, quindi che porta con sè le caratteristiche e le possibilità di una giovane donna fertile.
I rishi, sia per chi dona che per chi riceve, sono molto bassi. La donatrice si sottoporrà a una stimolazione ovarica e all'anestesia in fase di prelievo. La ricevente potrebbe avere delle difficoltà durante la gravidanza dovute all'età biologica come gestosi, o la difficoltà ad arrivare al nono mese a causa di un utero fibroso.
Vuoi approfondire questa tematica o hai bisogno di un consulto medico in Ginecologia?
Verifica la disponibilità di una visita medica, in video o in un centro medico a te vicino, con uno dei nostri specialisti selezionati

Francesco Tomei
Richiedi visitaAltri articoli di Dott. Francesco Tomei
Newsletter
Iscriviti alla newsletter
Scarica l'ultimo numero della rivista Medicina Moderna e rimani sempre aggiornato sui webinar e tutte le iniziative in tema di salute