La tiroide è una piccola ghiandola che si posiziona nel collo e svolge un’importantissima funzione per il nostro corpo: serve per far funzionare al meglio l’energia che introduciamo attraverso l’alimentazione. Per fare ciò produce, grazie allo iodio, l’ormone tiroideo chiamato tiroxina. L’eccesso di produzione ormonale (ossia la produzione eccessiva di tiroxina) si chiama ipertiroidismo; mentre una scarsa produzione ormonale si traduce in ipotiroidismo. Oltre a queste due problematiche esistono anche patologie di tipo morfologico, noti come noduli.
La tiroide, assieme alle ghiandole surrenali e le gonadi (ovaie e testicoli), fa parte del sistema endocrinologico coordinato dall’ipofisi.
Nel corretto funzionamento della tiroide, l’elemento essenziale per la produzione dell’ormone tiroideo è lo iodio che ricaviamo principalmente dai cibi. Lo iodio, infatti, viene assorbito dall’apparato digerente nel tratto gastrointestinale; successivamente passa nel sangue e viene prelevato dalla tiroide che lo utilizza per produrre la tiroxina (chiamate T4 in quanto composta da 4 atomi). La tiroxina, quindi, viene riversata nel sangue, perde un atomo, e diventa T3, ovvero triiodotironina che è l’ormone più attivo nella trasformazione dell’energia.
Le disfunzioni tiroidee sono diagnosticabili tramite ecografia o con specifici esami del sangue. Tramite appositi prelievi, si vanno ad indagare l’ormone prodotto dall’ipofisi (il TSH) e la tiroxina e, in caso di valori alterati, si può stabilire o meno la presenza di patologie. Con l’ecografia, invece, si evidenziano la presenza di noduli, benigni o maligni e di malattie infiammatorie la cui entità viene stabilita successivamente con l’ago aspirato.
Per arrivare alla diagnosi ci vogliono in media due anni e spesso, tali patologie, vengono riscontrate a seguito di analisi per altri disturbi.
Andiamo ora a scoprire sintomi, cause e terapie correlate.
1 Problemi alla tiroide: sintomi
I sintomi dell’alterazione della funzione tiroidea, sono molteplici:
- Stanchezza (o astenia)
- Aumento di peso non giustificato da altre cause (nella tiroidite di Hashimoto o ipotiroidismo)
- Perdita di peso non giustificata da altre cause (nell’ipertiroidismo)
- Sporgenza degli occhi o esoftalmo (nel Morbo di Graves-Basedov tipico dell’ipertiroidismo)
- Aumento della frequenza cardiaca
- Cambiamento nell’aspetto del collo che tende ad ingrossarsi a volte fino alla formazione di quello che viene chiamato gozzo
- Irregolarità mestruale fino alla mancanza totale della mestruazione dovuta a stimoli che sregolano la struttura ipotalamo-ipofisaria con perdita del bioritmo mestruale
- Disfunzione erettile;
- Freddolosità generalizzata
- Disturbo del sonno e dell’umore
2 Problemi alla tiroide: cause
I disturbi della tiroide sono causati da diverse patologie riconducibili alle disfunzioni ormonali dell’ipofisi o della tiroide stessa. Ad influire su tali problematiche si inserisce anche lo stress; più stress equivale a maggior probabilità di sviluppare patologie.
Altre concause di questi disturbi sono quelle genetico-costituzionali, oltre che fattori ambientali quali la radioattività subita per le varie esplosioni nucleari avvenute in passato, l’abuso di prodotti tossici in agricoltura, le modalità di produzione di alcune materie di produzione per il settore agroalimentare.
Ipotiroidismo o tiroidite di Hashimoto
L’ipotiroidismo è una patologia catalogata come “tipicamente femminile” in quanto ad esserne affette sono per la maggior parte le donne; tuttavia anche molti uomini presentano questo problema.
Si caratterizza principalmente per valori di TSH elevati e si manifesta con sintomi quali stanchezza cronica, aumento di peso, aumento della frequenza cardiaca, sensibilità al freddo, disturbi del sonno e dell’umore, disfunzioni erettili (nell’uomo) e irregolarità nel ciclo mestruale (nella donna).
Ipertiroidismo o Morbo di Graves-Basedow
Nell’ipertiroidismo i valori del TSH scendono fino a toccare lo zero. Alcuni sintomi come stanchezza cronica, aumento della frequenza cardiaca, freddolosità, disturbi del sonno e dell’umore e irregolarità nel ciclo mestruale sono comuni a quelli dell’ipotiroidismo.
Tuttavia, a caratterizzare questa patologia, sono una repentina perdita di peso ingiustificata e la presenza di occhi sporgenti (esoftalmo). L’ipertiroidismo, in genere, è più difficile da tenere a bada rispetto all’ipotiroidismo e, in gravidanza, è più pericoloso per il feto.
Negli anziani l’ipertiroidismo può essere caratterizzato da problemi cardiaci, in particolare aritmie.
Oftalmopatia tiroidea
L’oftalmopatia tiroidea è una patologia infiammatoria autoimmune che coinvolge i tessuti degli occhi. È tipica delle forme di ipertiroidismo acuto ma si può riscontrare, in alcuni casi, anche nella tiroidite di Hashimoto.
Nelle forme più lievi si presenta con:
- Congiuntivite con edema
- Prurito
- Lacrimazione
Nelle forme più gravi invece si verificano:
- Disturbi della motilità oculare
- Sporgenza dei bulbi oculari (esoftalmo)
- Retrazione della palpebra a volte con incompleta chiusura dell’occhio
- Sdoppiamento delle immagini
- Dolore intraorbitario
- Perdita di vista importante
Noduli alla tiroide
La maggior parte dei noduli si riscontrano attraverso un’ecografia e presentano un diametro massimo inferiore al centimetro. Quasi il 70% della popolazione presenta questa problematica e si può riscontrare anche negli anziani.
Possono essere benigni o maligni e per stabilirlo se ne valutano la struttura (solido, cistico, misto), la presenza o meno di microcalcificazioni, la vascolarizzazione. Un nodulo solido, molto vascolarizzato e con margini irregolari potrebbe essere maligno; un altro a margini lisci, contenente liquido e non vascolarizzato è sicuramente benigno.
3 Problemi alla tiroide: terapie
Le terapie variano in base alla patologia che la persona sviluppa. Ipotiridismo ed ipertiroidismo, infatti, non possono essere curate allo stesso modo.
Un ruolo fondamentale nella diagnosi e nella cura delle disfunzioni tiroidee lo svolgono l’informazione e la prevenzione. Apposite campagne vengono organizzate per sensibilizzare e raccogliere informazioni utili, come quella di Fondazione Cesare Serono che ha condotto un’indagine web tramite il sito tiroideinprimopiano.it raccogliendo in totale più di 3000 questionari con l’obiettivo di diffondere una cultura dell’informazione e della consapevolezza.
Il questionario, infatti, ha evidenziato come meno del 40% delle persone intervistate hanno effettuato esami di controllo nei 3 anni precedenti.
Tiroidite autoimmune e dieta
Una sana e variata alimentazione è fondamentale per chi soffre di disturbi alla tiroide. In particolare, le persone che hanno l’ipotiroidismo devono assumere una adeguata quantità di iodio ogni giorno (150 microgrammi).
Lo iodio si trova in particolare nel sale marino iodato in quello integrale. Inoltre, ai pazienti con patologie tiroidee è sempre consigliato recarsi al mare sia per la maggior quantità di iodio presente nell’aria che per effettuare un periodo di relax che consente di far riposare il corpo.
Farmaci per la tiroide
Si ricorre alla terapia farmacologica in caso sia necessaria un trattamento sostitutivo per valori di THS maggiori a 6mUl nel caso in cui sia acclarata una tiroidite autoimmune. La terapia viene assegnata dal medico specialista dopo aver accertato la patologia; inoltre, i dosaggi dei farmaci possono variare, sempre in base alle indicazioni dello specialista, al variare dei valori del TSH.
Terapia per oftalmopatia tiroidea
La terapia per questa forma di disturbo della tiroide ha l’obiettivo di spegnere il processo infiammatorio dell’occhio durante la fase acuta dell’infiammazione, al fine di scongiurare danni irreversibili e si basa su farmaci immunosoppressori (ad esempio gli steroidi) e sulla radioterapia dell’orbita oculare. Se la terapia non ha effetto e solo in fase non infiammatoria, quindi su danni irreversibili, si interviene con l’intervento chirurgico.
Tiroidite e caffè
La caffeina è una sostanza “nervina” ossia che agisce sui centri nervosi provocando un senso di benessere generale e sprona ad essere maggiormente attivi e con riflessi più pronti. Ovviamente del caffè non si deve abusare altrimenti subentrano moltissime controindicazioni. Tuttavia, grazie alle sue caratteristiche, è indicata l’assunzione di una dose minima di caffè nei pazienti affetti da ipotiroidismo in quanto la caffeina stimola la funzione tiroidea ed il metabolismo.
Tiroide e gravidanza
Nei primi mesi della gravidanza la tiroide del feto non funziona (inizia a funzionare dal secondo trimestre) pertanto è la ghiandola della futura mamma che deve assicurare il giusto apporto di ormoni tiroidei al bimbo ed anche a sé stessa.
È importante, dunque, che all’inizio della gravidanza la donna venga sottoposta agli esami della tiroide per assicurarsi che non ci siano patologie o, nel caso già siano accertate o vengano riscontrate, che i valori dell’ormone rimangano nei range corretti. In entrambi gli ultimi due casi l’endocrinologo valuta il dosaggio degli ormoni da assumere. Durante tutto il corso della gravidanza, inoltre, l’andamento dell’ormone TSH verrà monitorato periodicamente e la cura farmacologica tarata secondo le necessità. Ciò consente di evitare l’insorgere di malattie quali il cretinismo.
Il fabbisogno di iodio cresce, dunque, durante la gravidanza e andrà integrato in due modi:
- Seguendo una dieta che comprenda sale iodato, il consumo di pesce (anche in scatola) due o tre volte la settimana e due bicchieri di latte al giorno;
- Integratori appositi e vitamine.
Nel caso in cui, alla futura mamma, venga riscontrato l’ipotiroidismo o abbia già tale disturbo vanno attuati i trattamenti farmacologici sostitutivi per mantenere il TSH <2,5mUl (nel primo trimestre); nel caso di ipertiroidismo la cura sostitutiva prevede l’utilizzo di farmaci tireostatici, preferendo il propiltiouracile nel primo trimestre ed il metimazolo successivamente.