Si tratta di uno degli interventi di chirurgia plastica più richiesto nell’ambito della medicina estetica, sia dalle donne che dagli uomini, per rimodellare l’aspetto di naso e viso. Se entrambe le categorie, dunque, decidono di sottoporsi a questa operazione, le esigenze, all’opposto, sono molto diverse.

Nell’ambito dell’intervento estetico, infatti, le donne chiedono di intervenire sulla curvatura del gibbo e sulla punta del naso ritenuta troppo globosa. Gli uomini, invece, usufruiscono della rinoplastica per ridurre l’eccessivo volume e la larghezza della piramide nasale.

Se, invece, il paziente ricorre alla rinoplastica per correggere la deviazione del setto nasale, a spingerlo è la possibilità di correggere le numerose condizioni patologiche che la deviazione stessa comporta.

Scopriamo insieme a cosa serve l’intervento di rinoplastica, in cosa consiste, quali sono le controindicazioni e quali sono le tecniche più avanzate disponibili oggi.

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1 A cosa serve la rinoplastica?

La rinoplastica ha una doppia funzionalità: estetica e m

Nel primo caso si interviene per modificare:

  • un naso poco armonioso
  • un naso deforme
  • la presenza del gibbo

Nel secondo caso serve per migliorare le funzionalità respiratorie, alterate, per esempio, da incidenti o traumi al naso. Si parla, in questo caso, di rinosettoplastica.

La deviazione del setto nasale e altre malformazioni, hanno implicazioni anche in  apparati ed organi vicini, provocando spesso sinusiti, faringiti, gastriti e bronchiti. Questo in quanto l’aria che respiriamo dalla bocca, a causa della ridotta funzionalità del naso, non viene adeguatamente filtrata dalle cavità nasali, ma entra in contatto diretto con le nostre mucose (in particolare di notte quando si tende a dormire con la bocca aperta).

Nell’intervento di rinosettoplastica non si vanno a toccare forma e struttura del naso e non serve inserire i tamponi. È un intervento privo di dolore indicato anche in pazienti in età preadolescenziale.

I medici, in genere, si pronunciano a favore dell’intervento di rinoplastica o di rinosettoplastica in presenza di:

  • scoliosi della piramide nasale
  • naso a sella
  • malformazioni delle cartilagini alari e triangolari con conseguente alterazione della dinamica respiratoria
  • deviazioni del setto nasale associate ad ipertrofia dei turbinati inferiori
  • patologie esteticamente poco rilevanti ma che incidono sulla corretta respirazione


Negli ultimi anni si sta affermando la cosiddetta rinoplastica secondaria, vale a dire una seconda rinoplastica che serve a correggere eventuali criticità sopraggiunte dopo un primo intervento di chirurgia al naso (rinoplastica primaria).

Definizione

2 Cos’è la rinoplastica: l’iter completo

Come anticipato, la rinoplastica - chiamata anche chirurgia di rimodellamento del naso - è un intervento chirurgico che viene effettuato da chirurghi plastici esperti in materia e che consente di modificare la forma e le dimensioni del naso migliorando l’armonia del viso.

Vediamone insieme l’intero percorso.

 

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Dott.ssa Rossella Sferrazza

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Rinoplastica prima dell’intervento: la visita preliminare

L’intervento chirurgico è sempre preceduto da almeno una visita preliminare che consente al medico di fare il quadro della situazione del paziente e di valutare modalità dell’intervento e strategie studiate ad hoc sulla persona.

Durante questo consulto è necessario che tra medico e paziente si stabilisca un rapporto di fiducia e sincerità: il paziente deve sentirsi libero di esprimere le ragioni che lo portano a richiedere l’intervento di rinoplastica. Il medico, dal canto suo, deve analizzare le esigenze del paziente e le sue motivazioni.

Il tempo da dedicare alla visita preliminare è di circa un’ora ed il chirurgo spiega nel dettaglio anche come apparirà il volto dopo l’intervento. Per far ciò utilizza delle simulazioni sulla base di fotografie fornite dal paziente. Rifarsi il naso, infatti, ha un forte impatto sul volto della persona, e l’intervento va contestualizzato in base alle caratteristiche che lo contraddistinguono.


Conclusa la visita viene fissata la data dell’intervento e si procede ad effettuare le analisi preliminari.

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L’intervento di rinoplastica

L’intervento chirurgico non richiede il ricovero ospedaliero e nella maggior parte dei casi si svolge in day hospital. Sia che si tratti di aumentare o di ridurre le dimensioni del naso, l’intervento avviene in anestesia totale.

Nel caso di aumento delle dimensioni vengono effettuati degli innesti di tessuto, mentre durante l’intervento di riduzione il tessuto o il materiale in più viene rimosso.

Esistono due tecniche per effettuare la rinoplastica:

  • intervento aperto che prevede alcuni tagli fatti all’esterno del naso
  • intervento chiuso nel quale le incisioni vengono praticate direttamente all’interno del naso e non risultano cicatrici visibili

A seconda dell’obiettivo che si vuole raggiungere, inoltre, il chirurgo può intervenire sia sulla cartilagine che sul tessuto osseo oppure a livello del tessuto molle, staccandolo dalla parte sottostante e lasciando così spazio per lavorare sull’osso e sulla cartilagine dall’interno del naso.

Dopo la rinoplastica: decorso post operatorio

Il periodo post operatorio non ha una convalescenza lunga e poche ore dopo l’operazione il paziente viene dimesso. La presenza di gonfiore e lividi a livello delle palpebre inferiori e delle regioni mascellari è del tutto normale e, in genere, si risolvono entro 2-3 settimane.

Terminato l’intervento, il chirurgo inserirà dei tamponi all’interno del naso al fine di stabilizzare il setto, ed una stecca che previene le deformazioni e le cicatrizzazioni errate.


Ad una settimana dall’intervento viene effettuata una visita di controllo per verificare la riuscita dell’operazione, rimuovere i punti ed i tamponi. Dopo 1 o 2 settimane è possibile tornare alla vita di sempre.

Rifarsi il naso: quali effetti collaterali?

Alcuni pazienti dopo l’operazione di rinoplastica hanno sperimentato un certo grado di gonfiore, dolore e rigidità che si sviluppa di solito nella zona sotto gli occhi. Altri, invece,  insensibilità o rigidità della punta del naso anche per diversi mesi. 

Il gonfiore, a volte, può rendere molto difficoltosa la respirazione mediante il naso, ma questo problema in genere si risolve in tempi brevi. I pazienti, poi, possono anche andare incontro a lieve sanguinamento dal naso per uno o due giorni dopo l'intervento.

Tutti effetti collaterali temporanei che si risolvono in breve tempo.

Quali rischi comporta l’intervento al naso?

Come ogni altro tipo di intervento chirurgico, anche la rinoplastica comporta un certo livello di rischio di cui ogni potenziale paziente deve essere consapevole: 

  • infezione
  • ematoma
  • eccessivo sanguinamento
  • reazioni allergiche ai farmaci o all’anestesia
  • cicatrizzazione insoddisfacente
  • alterazione della funzione olfattiva
  • gonfiore persistente
  • irregolarità o asimmetria nel profilo
  • risultato non soddisfacente


Questi rischi vengono valutati nel corso della visita pre-operatoria sia dal chirurgo che dall’anestesista: durante la consultazione, il chirurgo plastico valuterà, in base alle caratteristiche uniche del paziente (salute, tratti del viso, aspettative, ecc .) la riuscita dell’intervento.

Cure

3 La nuova frontiera della rinoplastica: la tecnica MOPP

Oggi, grazie allo studio ed alla ricerca portata avanti dai medici, esiste una nuova tecnica chirurgica di rinoplastica adatta sia al rimodellamento estetico del naso che alla correzione della funzione respiratoria.

Questa tecnica si chiama tecnica MOPP (Micro Osteotomy Pneumatic Programmated) e consiste nell’intervenire sul naso senza martello e scalpello ma utilizzando un piccolo apparecchio munito di un micro-osteotomo che, con un solo passaggio di 9 secondi sulle ossa nasali, rimodella il naso e pone rimedio alle deviazioni del setto.

La durata di questo intervento, che può essere condotto dal chirurgo senza l’aiuto dell’assistente, varia dai 60 ai 90 minuti. La rapidità dell’intervento consente una altrettanto rapida ripresa dall’anestesia del paziente; che è praticata localmente con sedazione.

Nell’intervento con la tecnica MOPP, inoltre, non ci sono cicatrici visibili all’esterno in quanto incisioni e punti di sutura si trovano all’interno delle narici; infine, non sono necessari tamponi nasali (che si utilizzano solo quando si interviene su un setto nasale deviato) e con 7-10 giorni di convalescenza si ritorna alla normalità.

Infine, questa tipologia di intervento di rinoplastica garantisce un gonfiore post chirurgico modesto

Le indicazioni di riguardo post operatorio, che i medici danno, sono le seguenti:

  • evitare di soffiare il naso per circa 4 giorni
  • non portare occhiali pesanti per un mese
  • esporsi al sole minimo dopo 30 giorni a seconda della propria tipologia di pelle

Per ricorrere all’intervento con tecnica MOPP è necessario aver raggiunto la maggior età, momento in cui le ossa nasali hanno concluso la loro crescita.

 

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Dott. Nicola Balestrieri

Cure alternative

4 Rinoplastica non chirurgica: il rinofiller

Sebbene per rinoplastica si intenda un intervento chirurgico, si utilizza lo stesso termine per definire le tecniche di rinoplastica non invasiva. Il rinofiller consente la correzione del naso utilizzando l’acido ialuronico: questa tecnica consente di ottenere risultati estremamente positivi benché non definitivi.

Il filler, infatti, non è in grado di eliminare o modificare tessuti osseo-cartilaginei, ma rende armonico il profilo del naso dal punto di vista estetico. Con un’invasività limitata e sedute non superiori ai 30 minuti. Il trattamento non è doloroso e non ha alcun rischio per la salute consentendo di ottenere risultati ad un costo ed in tempi contenuti.