Si tratta di un processo infiammatorio che danneggia la mielina (la guaina che circonda le fibre nervose), le cellule che la producono (oligodendrociti) e le fibre nervose stesse. Il processo di danneggiamento si chiama demielinizzazione; si concentra in alcune aree del cervello (in genere nervi ottici, cervelletto e midollo spinale) e forma delle lesioni dette “placche”. Le cicatrici che derivano da questo processo si chiamano sclerosi. Da qui il nome sclerosi multipla (o polisclerosi).
È una malattia cronica per la quale attualmente non esiste una cura risolutiva, ma solamente delle terapie volte a migliorare la qualità della vita dei pazienti che ne sono affetti.
Si stima che in Italia le persone colpite da questa malattia siano circa 126mila (600mila in Europa, 2,3 milioni nel mondo). Si presenta a qualsiasi età, in numero triplo nelle donne rispetto agli uomini, e tipicamente nelle zone temperate del pianeta (Nord Europa, Stati Uniti, Australia del Sud, Nuova Zelanda).
Indice
1 Sintomi della sclerosi multipla
I sintomi della sclerosi a placche sono molteplici e si differenziano in base alle aree del sistema nervoso centrale che vengono colpite. Tuttavia ci sono alcuni sintomi che risultano essere comuni anche se le aree interessate dalla malattia sono diverse; e sono:
- stanchezza cronica e sensazione di fatica fisica aumentata rispetto alla fatica che dovrebbe generare una determinata attività
- disturbi visivi come la neurite ottica, lo sdoppiamento della visione (diplopia) l’oscillazione ritmica e involontaria degli occhi (nistagmo)
- calo della sensibilità al tatto o sensazioni alterate o dolorose
- disturbi intestinali come stitichezza o difficoltà a trattenere aria e feci
- disturbi vescicali come urgenza minzionale (bisogno di fare pipì spesso e con urgenza), incontinenza, ritenzione urinaria (difficoltà a svuotare la vescica)
- disturbi cognitivi quali perdita di memoria, difficoltà a mantenere l’attenzione, confusione e mente annebbiata con difficoltà a gestire più attività contemporaneamente o problematiche nei calcoli
- dolori fisici
- spasticità, ovvero spasmi muscolari involontari e pesantezza muscolare
- depressione
- disturbi della coordinazione come perdita di equilibrio, instabilità della camminata, tremore, vertigini
- disturbi parossistici
- disturbi del linguaggio
- cefalea
- perdita di udito
- disfagia ovvero difficoltà a deglutire (solo nelle forme più gravi della malattia)
- disturbi della respirazione
- disturbi vascolari, nel caso di forme che provocano scarsa mobilizzazione
- Crisi epilettica.
2 Quali sono le cause della sclerosi multipla?
Le cause di questa malattia non sono ancora state chiarite e sono tuttora in fase di studio. Le ricerche finora svolte hanno identificato alcuni fattori correlati all’insorgere della sclerosi a placche.
Si differenziano in:
- fattori ambientali: la sclerosi multipla si manifesta più frequentemente in alcune zone del pianeta piuttosto che in altre; in particolare nelle zone temperate e ciò può dipendere dalla minore esposizione alla luce solare e di conseguenza alla scarsa produzione di vitamina D. Un basso livello di vitamina D nel sangue è un fattore di rischio per lo sviluppo della SM
- predisposizione genetica: pur non essendo una malattia ereditaria, recenti studi hanno confermato che si sviluppa con maggiore frequenza all’interno di nuclei famigliari che hanno già avuto casi di polisclerosi tra i parenti stretti
- agenti infettivi: virus e batteri, come il virus di Epstein-Barr (mononucleosi) possono concorrere, assieme ad altri fattori, allo sviluppo della SM
- altri fattori sono ancora in fase di studio, tuttavia sembra che anche il fumo abbia un ruolo di rilievo nello sviluppo della malattia
La sclerosi a placche, come già segnalato, colpisce maggiormente le donne piuttosto che gli uomini. Negli uomini può provocare anche disfunzioni erettili ed eiaculazione precoce; nelle donne, invece, regredisce durante la gravidanza, mentre nel post gravidanza ha una possibilità da 6 ad 8 volte in più del normale di ripresentarsi. In gravidanza la cura farmacologica va concordata con il medico specialista che segue la paziente. La sclerosi multipla non provoca infertilità.
3 Trattamenti per la sclerosi multipla
Chi è affetto da polisclerosi deve sottoporsi a controlli periodici per monitorare lo stato e l’andamento della malattia.
Nel caso di soggetti con malattia non attiva è consigliabile effettuare visite neurologiche ogni sei mesi e un controllo annuale con risonanza magnetica più mezzo di contrasto.
Nei soggetti con malattia attiva i controlli devono essere più ravvicinati e ogni nuovo sintomo va approfondito con appositi accertamenti.
Sebbene la sclerosi a placche non possa essere curata, tuttavia esistono diversi farmaci che possono migliorare la qualità della vita dei pazienti: interferone, farmaci con copolimeri e anticorpi monoclonali come Natalizumab e Fingolimod.
4 Trattamenti alternativi per la cura della sclerosi multipla
Molti pazienti affetti da sclerosi multipla si stanno avvicinando a forme di trattamento non-convenzionale quali una particolare attenzione alla dieta alimentare, l’utilizzo di supplementi vitaminici, la pratica dello yoga ed altre tipologie di interventi, affiancati all’uso dei farmaci, che migliorano lo stato di salute generale.
La dieta per la sclerosi multipla
Per quanto riguarda la dieta si consiglia di adottare un regime alimentare ad alto contenuto di acidi grassi poli-insaturi (omega-3 e omega-6 come l’acido linoleico), diete ipoallergizzanti ed integrazioni con vitamina D, E ed altri antiossidanti.
La cura della sclerosi multipla con le nanotecnologie
Esistono, poi, trattamenti che prevedono l’utilizzo di nanotecnologie come il dispositivo medico Taopatch che consente il riequilibrio neuro-muscolare e posturale. Sviluppato in Italia dall’equipe di Chirurgia Vascolare dell’Ospedale Canizzaro di Catania e certificato CE, esso consente di trattare il dolore e i disordini del movimento causati dalla sclerosi multipla e da altre malattie degenerative (es.Morbo di Parkinson).
È nato dallo studio di centinaia di casi di persone affette da malattie croniche degenerative del sistema nervoso centrale e successivamente testato su 28 di esse, con caratteristiche simili, prima della sua immissione nel sistema sanitario.
I risultati della ricerca condotta dai medici dell’Ospedale di Catania sono stati pubblicati sulla rivista francese HEGEL ed inseriti su i-revues, banca dati del CNRS (Centre National de la Recherche Scientifique) e dell’INIST (Institut National de l’Information Scientifique e Technique).
Si tratta di una sorta di microchip, di 16 millimetri di diametro e 1 millimetro di spessore, applicabile al corpo del paziente con del nastro cerotto e che emette, verso il corpo, dei fotoni con la stessa misura d’onda della terapia laser (ultra debole) e della stessa misura d’onda che le cellule impiegano per comunicare tra di loro.
Il dispositivo per il trattamento della polisclerosi non ha controindicazioni, non rilascia sostanze chimiche, è portatile, non invasivo e ha costi molto bassi. La sua applicazione migliora le condizioni fisiche del movimento, del dolore, il benessere generale, l’aspetto emotivo e le ricadute sulla vita sociale e quotidiana dei pazienti.
La cura della sclerosi a placche con le strategie di gaming
Negli ultimi anni anche le strategie di gaming sono entrate a far parte dei possibili trattamenti di riabilitazione impiegabili per migliorare la qualità della vita dei pazienti con sclerosi multipla.
Sono veri e propri giochi fisici e cognitivi, impostati e controllati dal medico attraverso appositi parametri, che consentono al paziente di spingersi fuori dalla propria zona di comfort, riducendo le sensazioni fisiche prodotte dalla malattia ed aumentando la motivazione del paziente stesso nel superare in parte le conseguenze della malattia.
I serious game, così chiamati per differenziarsi dai normali giochi tecnologici, prevedono il controllo costante da parte dello specialista che, leggendo i dati ricavati dal gioco, è in grado di stabilire lo stato di salute del paziente. Si utilizza anche nel trattamento di morbo di Parkinson o nelle persone colpite da ictus.
Questo metodo è già utilizzato da più di 500 pazienti, tra i 65 e gli 85 anni d’età, in Italia, Europa ed Asia, ed ha conseguito due importanti premi internazionali: il Premio per la Migliore Presentazione all’evento Healthtech Invest Europe di Helsinki; il primo premio AboutPharma Digital Awards nel 2015 nella categoria “Organizzazione e appropriatezza in Sanità”.
È disponibile anche in versioni LITE quali active ageing, destinato agli anziani, e KIDS, per i bambini.
La marjiuana terapeutica ed i farmaci derivati dalla cannabis nel trattamento della sclerosi multipla
Nel 2012, il Consiglio Regionale del Veneto ha approvato la distribuzione gratuita negli ospedali e nelle farmacie di farmaci e preparati galenici a base di cannabinoidi.
Questi farmaci, i cui principi attivi sono derivati dalla cannabis sativa (specie utilizzata in medicina), sono efficaci nelle cure palliative e antalgiche. Sono di grande aiuto per pazienti affetti da sclerosi a placche nel controllo del dolore causato dalla malattia ed hanno l’ulteriore beneficio di ridurre i dosaggi degli analgesici oppiacei quali la morfina ed i suoi analoghi.
Sono disponibili sotto prescrizione medica e vengono utilizzati anche per pazienti affetti da altre patologie come i malati terminali di cancro, gli ammalati di Sla, di distrofia muscolare, da Alzheimer e da morbo di Parkinson. Sono utili anche nel trattamento del glaucoma dell’occhio, della nausea e del vomito in pazienti con neoplasie, in patologie neurologiche e traumi cerebrali, nel trattamento dell’asma.