Ambulatorio medico integrato: un nuovo approccio
La medicina di gruppo permette una visione multidisciplinare all’approccio medico al paziente.
Secondo un concetto di “Lean Organization di management aziendale” dove gli obiettivi consistono nel eliminare gli sprechi, ridurre tempi e costi e migliorare qualità e livelli di servizio, con l’ambulatorio integrato si punta a semplificare, razionalizzare, migliorare i processi in tutte le attività di supporto e servizio in ambito sanitario.
1 Cos’è la Lean Organization?
La Lean Organization o Organizzazione Snella è un approccio organizzativo che ha assorbito i principi della produzione snella (lean production) per mettere in gioco tecniche e strumenti con l'obiettivo di migliorare l’efficienza dei processi aziendali interni, riducendo gli sprechi. Rappresenta un approccio innovativo di cui si discute per i vantaggi che una corretta applicazione potrebbe consentire in questo settore, nell’ottica di migliorare la qualità dei servizi erogati e di razionalizzare il consumo di risorse. Ma l’ambulatorio Integrato non va spigato solo in termini di Lean Organization.
Cosa si intende, quindi, per integrato?
Il termine integrato fa riferimento al tipo di approccio che si utilizza nella valutazione del paziente e nel metodo di impostazione di un percorso preventivo/ terapeutico.
Per comprendere meglio questo aspetto bisogna chiarire il significato della parola “Integrazione”. In senso generico, il fatto di integrare, significa “rendere intero, pieno, perfetto ciò che è incompleto, insufficiente a un determinato scopo, aggiungendo quanto necessario o supplendo al difetto con mezzi opportuni” (Enciclopedia Treccani).
Citando Aristotele possiamo definire l’integrazione come “Il tutto che è più della somma delle sue singole parti”. L’integrazione in sintesi, ha un valore molto maggiore rispetto all’esistenza stessa delle singole realtà che la compongono.
2 Cosa c’entra questo con la medicina?
L’approccio medico integrato è alla base della cosiddetta Medicina Integrata: essa si basa su due momenti fondamentali.
• La valutazione globale della persona avviene raccogliendo informazioni sulle sue problematiche, sul suo background clinico, sul suo contesto socio-familiare-lavorativo e infine sul suo assetto emozionale-psicologico. Tutti questi aspetti caratterizzano l’analisi iniziale della persona e da questa emergono tutti i suoi fabbisogni, sia nella cura dell’eventuale patologia presentata, ma anche, e soprattutto, delle sue aspettative nei confronti del percorso diagnostico- terapeutico che andrà ad intraprendere.
• L’altro aspetto riguarda la proposta terapeutica in sé, la quale tiene conto di tutte le considerazioni fatte sulle precedenti informazioni. Sia dal punto di vista diagnostico sia dal punto di vista terapeutico.
Va da sé che entrambe le fasi coinvolgano più figure professionali. Sia di tipo medico che non. In realtà non c’è una limitazione alla tipologia e al numero di professionisti coinvolti, possono essere medici specialisti, medici generici, psicologi, fisioterapisti, laureati in scienze motorie, “addetti al movimento” (come insegnanti di yoga e di pilates..), nutrizionisti, medici agopuntori, medici omeopati e chi più ne ha più ne metta.
Non è la specializzazione o il settore di appartenenza a fare la differenza, ma la mentalità con cui ci si approccia alla persona e ai suoi disagi/patologie. È il team che la fa la forza e non tanto le singole competenze dei professionisti.
Elisa Pasqualetto
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