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La celiachia è una patologia autoimmune di cui soffre circa il 2% della popolazione italiana e che colpisce il sistema digerente quando si assume glutine, una proteina presente in grano, orzo e segale. 

Nelle persone colpite da questa malattia, il sistema immunitario attacca i villi intestinali quando ingeriscono cibi contenenti glutine. Ciò causa infiammazione, dolore addominale e altri sintomi che possono variare da persona a persona. Alcuni non mostrano nessun sintomo evidente, mentre altre possono sperimentare diarrea, gonfiore addominale, perdita di peso, anemia.

Definizione

1 Cos'è la celiachia?

La malattia celiaca è una patologia autoimmune che colpisce l'intestino tenue, la parte più lunga dell'intestino, responsabile del completamento della digestione e dell'assorbimento dei nutrienti.
Spesso viene definita come un'intolleranza al glutine, tuttavia è molto più complessa di così. Infatti, la celiachia è una malattia cronica che si manifesta con una reazione immunitaria verso il glutine, una proteina contenuta in alcune varietà di cereali come frumento, orzo, segale e farro.

In presenza di celiachia il sistema immunitario attacca le cellule dell'intestino tenue quando entra in contatto con il glutine. Questo danneggia la mucosa intestinale e può causare sintomi come malassorbimento dei nutrienti, diarrea, gonfiore addominale e perdita di peso.

Definizione

Che differenza c'è tra celiachia e intolleranza al glutine?

La celiachia e l'intolleranza al glutine sono due condizioni molto diverse, anche se spesso vengono confuse tra loro. In realtà, la celiachia è una malattia autoimmune, mentre l'intolleranza al glutine è una reazione avversa al glutine che non coinvolge il sistema immunitario.

L'intolleranza al glutine è una condizione in cui il corpo non riesce a digerire correttamente il glutine. Questo può causare sintomi simili a quelli della celiachia, ma senza gli stessi danni all'intestino tenue.
L'intolleranza al glutine può essere diagnosticata attraverso test allergologici o eliminando il glutine dalla dieta per un certo periodo di tempo.

La celiachia, invece, è una malattia cronica che richiede l'eliminazione totale del glutine dalla dieta per tutta la vita. Anche piccole quantità di glutine possono causare problemi all'intestino tenue dei pazienti affetti da celiachia.
L'intolleranza al glutine, d'altra parte, può essere gestita con una dieta povera di glutine o evitandolo del tutto.

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Dott.ssa Margherita Cendon

Definizione

Che cos'è il glutine?

Il glutine è una famiglia di proteine presente in alcuni cereali come frumento, orzo, segale e farro.  

Nel seme dei cereali ha lo scopo di favorire la germinazione e, quando miscelato con acqua, forma un reticolo che intrappola l'aria ed è ciò che conferisce molta della consistenza e dell'elasticità ai prodotti da forno come il pane, la pasta e i dolci. 

Nello specifico, la frazione prolamina, nelle persone affette da celiachia, è quella che trasforma il glutine in un nemico del loro organismo: il sistema immunitario reagisce al glutine come se fosse un pericoloso invasore e attacca l'intestino tenue, causando danni ai villi intestinali.
Questo può portare alla sintomatologia tipica della malattia celiaca come dolori addominali, diarrea o stitichezza, gonfiore addominale e perdita di peso.

Per il celiaco è importante evitare tutti gli alimenti contenenti glutine, compresi quelli che potrebbero contenere piccole quantità di questa proteina. Ad esempio, la birra contiene glutine perché viene preparata con orzo maltato (a differenza del whisky che non ne contiene perché viene distillato e il processo di distillazione rimuove il glutine).

Inoltre, le persone con celiachia devono fare attenzione anche ai contaminanti incrociati: questo accade quando alimenti naturalmente privi di glutine vengono contaminati durante le lavorazioni industriali o la preparazione in cucina. È importante leggere attentamente le etichette degli alimenti e scegliere prodotti certificati senza glutine.

Purtroppo, a causa di queste contaminazioni, il glutine può essere presente anche in prodotti non strettamente legati alla panificazione, come salumi, caramelle, cioccolato, latticini.

Possibili cause

2 Quali sono le cause della celiachia?

La celiachia è una malattia che si manifesta in presenza di numerosi fattori, ma la predisposizione genetica sembra essere la principale causa. Infatti, la maggior parte delle persone che sviluppano la patologia ha un parente di primo grado (madre, padre, fratello o sorella) che ne è affetto. Tuttavia, non tutti i familiari di una persona celiaca sviluppano la malattia.

Inoltre, alcuni studi hanno dimostrato che l'esposizione precoce al glutine può aumentare il rischio di sviluppare la celiachia. Ciò significa che l'introduzione del glutine nella dieta di un bambino prima dei 4 mesi di età può aumentare il rischio di sviluppare la malattia.

Altre possibili cause della celiachia includono:

  • infezioni virali (es. Rotavirus) o batteriche
  • stress fisico o emotivo
  • disturbi autoimmuni come il diabete tipo 1 e la tiroidite autoimmune

In ogni caso, per sviluppare la celiachia è necessaria sia una predisposizione genetica che l'ingestione di glutine.


Sintomi

3 I sintomi della celiachia e come riconoscerla

I sintomi della celiachia possono variare da persona a persona e possono essere simili a quelli di altre malattie gastrointestinali. Tuttavia, ci sono alcuni sintomi comuni che possono aiutare a riconoscere la celiachia:

  • problemi digestivi come diarrea, gonfiore addominale, dolore addominale e nausea 
  • anemia
  • perdita di peso
  • affaticamento
  • problemi di pelle: la dermatite erpetiforme
  • problemi neurologici come depressione, ansia o perdita di memoria
  • osteoporosi

Il dolore che prova un celiaco può essere sia fisico che emotivo. Da un lato, le conseguenze della malattia sul sistema gastrointestinale possono causare forti dolori addominali e problemi digestivi che influiscono sulla qualità della vita quotidiana.
Dall’altro lato, bisogna considerare anche gli aspetti psicologici: la difficoltà nel reperire alimenti senza glutine e la limitazione sociale nell’alimentazione (ad esempio non poter mangiare fuori casa) possono causare stress e frustrazione.

In presenza di questi sintomi ricorrenti è importante consultare un medico per fare una diagnosi accurata che viene effettuata attraverso esami del sangue per verificare la presenza degli anticorpi specifici legati alla malattia e attraverso biopsie dell'intestino tenue.

Diagnosi

4 La diagnosi della celiachia

La diagnosi della celiachia è un passo importante per coloro che soffrono di questa patologia autoimmune. 
Per diagnosticare la celiachia, il primo passo è quello di sottoporsi ad alcuni esami del sangue per la ricerca degli anticorpi anti-transglutaminasi (anti-tTG), degli anticorpi anti-endomisio (EMA) e degli anticorpi anti-gliadina (AGA): questi anticorpi sono prodotti dal sistema immunitario quando si entra in contatto con il glutine e sono quindi un segnale di possibile celiachia.

Se i risultati del test del sangue sono positivi, il passo successivo è quello di effettuare una gastroscopia con biopsia dell'intestino tenue.
Questa procedura consente di verificare se ci sono danni alla mucosa intestinale causati dalla celiachia. La biopsia consiste nell'asportazione di un piccolo campione di tessuto intestinale che viene analizzato al microscopio per individuare eventuali alterazioni dei villi intestinali, che sono le piccole protuberanze che assorbono i nutrienti dal cibo.

In alcuni casi, può essere necessario ripetere la biopsia dopo aver eliminato il glutine dalla dieta per alcuni mesi. Questo perché i danni ai villi intestinali possono essere invertiti con una dieta priva di glutine.

È importante sottolineare che non bisogna eliminare il glutine dalla propria dieta prima di aver effettuato gli esami del sangue e la biopsia intestinale. In questo modo infatti si rischia di compromettere la corretta diagnosi della celiachia.

Altro

5 Cosa non possono mangiare i celiaci?

Come detto, la celiachia è una patologia autoimmune che colpisce l'intestino tenue, causando un'infiammazione cronica della mucosa e impedendo l'assorbimento di nutrienti fondamentali. Chi soffre di questa malattia deve seguire una dieta gluten-free per evitare complicazioni e migliorare la qualità della vita.

Ma cosa significa esattamente "senza glutine"? E cosa non possono mangiare i celiaci?

Il glutine è una proteina presente in molti cereali, tra cui frumento, orzo, farro e segale, di conseguenza, i cibi a base di questi ingredienti sono vietati ai celiaci: 

  • pane
  • pasta
  • biscotti
  • torte
  • pizza

Ma non solo: il glutine può nascondersi anche in prodotti insospettabili come salse, condimenti, snack salati e persino gelati.

Per questo motivo, è importante leggere attentamente le etichette dei prodotti alimentari e scegliere quelli certificati senza glutine. Inoltre, è consigliabile evitare i cibi preparati in casa o al ristorante se non si è certi della loro composizione, poiché alcuni cibi possono contenere tracce di glutine a causa dell'utilizzo di utensili o superfici contaminati durante la preparazione.

Con un po' di attenzione e una dieta equilibrata, i celiaci possono vivere bene e gustare tanti cibi deliziosi senza rinunce.

Altro

I cereali senza glutine

Non tutti i cereali contengono glutine e chi soffre di celiachia ha a disposizione una discreta scelta di alimenti che possono essere fonte di carboidrati come:

  • riso
  • mais
  • grano saraceno
  • amaranto
  • miglio
  • quinoa
  • sorgo
  • teff
  • fonio
  • avena

Anche le farine derivate dai legumi (ceci, fagioli, piselli, lenticchie, fave e lupini) possono essere un valido sostituto a quelle derivate dai cereali.

Altro

Chi non è celiaco può mangiare senza glutine?

Negli ultimi anni il glutine è stato sempre più considerato un alimento che favorisce uno stato infiammatorio dell'organismo, per questo, molte persone scelgono di evitare il glutine anche se non sono affette da celiachia.

Esistono molti prodotti senza glutine sul mercato che possono essere utilizzati senza problemi. Tuttavia, è importante tenere presente che questi prodotti possono essere più costosi rispetto ai loro equivalenti contenenti glutine e potrebbero non avere lo stesso sapore o la stessa consistenza.

Inoltre, è importante capire che gli alimenti senza glutine non sono necessariamente più salutari degli alimenti contenenti glutine. Infatti, alcuni produttori potrebbero utilizzare ingredienti meno nutrienti per sostituire il glutine nei loro prodotti.

Quindi, se una persona non celiaca vuole evitare il glutine per motivi personali, è importante scegliere alimenti senza glutine nutrienti e bilanciati. In ogni caso, è bene consultare sempre un medico o un nutrizionista prima di apportare cambiamenti significativi alla dieta.

Cure

6 Le terapie per la celiachia

La terapia principale per la celiachia consiste nell'eliminazione totale del glutine dalla dieta.

Questa terapia è fondamentale per evitare danni alla mucosa intestinale e prevenire la comparsa di sintomi come diarrea, gonfiore addominale, stanchezza cronica e perdita di peso. Tuttavia, eliminare completamente il glutine dalla dieta può essere difficile e richiede un certo grado di attenzione e impegno.

Inoltre, alcuni pazienti con celiachia possono avere difficoltà nell'adeguare la propria dieta alle diverse situazioni sociali, come ad esempio i pasti fuori casa o le cene con amici. 

Esistono farmaci che possono aiutare a prevenire danni alla mucosa intestinale in caso di esposizione accidentale al glutine. Questi farmaci agiscono sul sistema immunitario impedendo la reazione autoimmune del corpo contro il glutine.

Cure

I nuovi farmaci per il trattamento della celiachia

Attualmente, la dieta priva di glutine è l'unico modo per controllare la celiachia.

Tuttavia, ci sono nuovi farmaci in fase di sviluppo che potrebbero cambiare il modo in cui la celiachia viene trattata. Questi farmaci agiscono sulla risposta immunitaria dell'organismo al glutine e potrebbero permettere ai pazienti affetti da celiachia di gestire meglio la loro dieta senza dover eliminare completamente il glutine.

Tra i farmaci in via di sperimentazione troviamo Latiglutenasi, una combinazione di due enzimi digestivi che scompongono il glutine nel tratto gastrointestinale prima che possa causare danni all'intestino. Gli studi hanno dimostrato che i pazienti che hanno l'hanno assunto  insieme a una piccola quantità di glutine non hanno avuto danni all'intestino come quelli che seguono solo una dieta priva di glutine.

Un altro farmaco in fase di sviluppo è l'inibitore di zonulina, un peptide prodotto dall'intestino tenue quando viene esposto al glutine. L'inibitore di zonulina blocca l'effetto della zonulina e previene la permeabilità intestinale aumentata, riducendo così l'infiammazione dell'intestino causata dalla celiachia.

Contro l'assunzione involontaria di glutine è in fase di studio Amg714 un anticorpo monoclonale che ha lo scopo di bloccare il meccanismo regolatore della reattività al glutine e, in questo modo, alleviare i sintomi della malattia.

Cure

Il nuovo vaccino per la malattia celiaca

Recentemente si sta studiando un nuovo vaccino per la malattia celiaca che si basa sull'utilizzo di particelle simili al virus dell'epatite B modificate per presentare peptidi di glutine al sistema immunitario. In questo modo, il sistema immunitario viene addestrato a riconoscere il glutine come una sostanza innocua anziché attaccarlo, prevenendo così la reazione autoimmune che causa i sintomi della celiachia.

I test condotti finora hanno dimostrato che il vaccino è sicuro e ben tollerato dai pazienti con celiachia. Inoltre, ha mostrato di essere efficace nel ridurre la risposta immunitaria ai peptidi di glutine in studio.

Tuttavia, ci sono ancora molte prove da fare prima che il vaccino possa essere approvato per l'uso clinico. Gli studi futuri dovranno valutare l'efficacia del vaccino nel prevenire i sintomi della celiachia quando viene introdotto nella dieta dei pazienti.

Nonostante ci siano ancora molte domande senza risposta, il nuovo vaccino rappresenta una promessa importante per le persone affette da celiachia. Se dimostrerà di essere efficace, potrebbe offrire una soluzione a lungo termine per la gestione della malattia, riducendo la necessità di una dieta priva di glutine.