Ascolta l'audio dell'articolo Dolore ai testicoli: i sintomi, le cause principali e le terapie
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Un trauma, un problema congenito o una patologia possono essere il fattore scatenante dell'orchialgia, disturbi che influiscono nella sfera intima dell'uomo causando forte disagio. Nei giovani e negli anziani la conoscenza del proprio apparato riproduttivo aiuta a individuare l'insorgere di malattie.

Sintomi

1 Come si manifesta il dolore ai testicoli

Il dolore scrotale può manifestarsi in modo acuto o cronico e coinvolgere uno o entrambi i testicoli. Nel primo caso è un sintomo temporaneo dovuto a infezioni batteriche o virali, traumi, posizioni anomale del testicolo come la torsione, calcolosi uretrale o prolungata eccitazione sessuale.
Quando il dolore diventa persistente e si cronicizza può sottendere a patologie più importanti come varicocele, epididimite, idrocele, cisti dell'epididimo o compressioni nervose dovute a ernie.

I sintomi principali che si possono manifestare sono:

  • gonfiore
  • arrossamento
  • senso di pesantezza
  • stiramento
  • dolore all'inguine
  • minzione dolorosa
  • nausea e vomito

Definizione

L'apparato genitale maschile

Un breve ripasso dei principali componenti dell'apparato riproduttivo maschile:

  • i testicoli o didimi sono le due ghiandole riproduttive maschili, posizionate all'interno dello scroto, deputate alla produzione degli spermatozoi.
  • L'epididimo, un canale che li avvolge, si occupa della maturazione degli spermatozoi e del loro afflusso al dotto deferente che unisce testicoli, vescicole seminali e prostata.
  • La prostata è la ghiandola che produce il liquido seminale nel quale si conservano e si muovono gli spermatozoi.
  • L'uretra è il canale che inizia nella vescica atto alla fuoriuscita dell'urina e dello sperma.
  • Il pene è l'organo riproduttivo maschile e il tratto finale delle vie urinarie.

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Dott. Massimo Capone

Possibili cause

2 Le cause dei dolori ai testicoli

Svariate patologie possono colpire l'apparato genitale maschile, alcune si possono manifestare in tenera età e risolversi spontaneamente con la crescita, altre sono congenite, altre ancora colpiscono l'adulto e l'anziano.

Anche lo stile di vita può influire sulla salute dell'apparato riproduttivo: obesità, diabete e disturbi metabolici possono pregiudicare il corretto equilibrio ormonale e il rilascio di testosterone, l'ormone che regola la crescita dei genitali eterni e le funzioni del corpo tipicamente maschili come la crescita della barba, dei baffi e del pelo, il comportamento e la libido.

Possibili cause

L'epididimite

L'epididimite è un'infiammazione dell'epididimo, il canale che avvolge il testicolo e che contiene gli spermatozoi in fase di maturazione. Solitamente è causata da un passaggio di batteri o virus attraverso l'uretra, la prostata o la vescica.
Nei giovani si tratta principalmente dei virus responsabili di malattie sessualmente trasmissibili come la gonorrea e la clamidia, nei bambini o negli anziani spesso la responsabilità è dell'Escherichia Coli, un batterio normalmente presente nell'intestino umano di cui alcuni ceppi sono responsabili di enteriti e coliti.

A volte l'epididimite può colpire chi ha portato un catetere, chi si è sottoposto a uroscopia o chi ha problemi di prostata ingrossata.

L'infezione si manifesta con dolore all'inguine, pesantezza testicolare, lieve stato febbrile, sangue nello sperma, bozzi e bruciore durante la minzione.

Possibili cause

La torsione del testicolo

La torsione si ha quando un testicolo ruota attorno al suo asse torcendo il funicolo spermatico, l'insieme di vasi, nervi e canali che lo collega agli organi dell'apparato riproduttivo maschile posti all'interno dell'addome.

Solitamente si manifesta nei ragazzi in via di sviluppo, tra i 12 e i 16 anni, quando il testicolo potrebbe non essere ancora ben ancorato in sede oppure il funicolo troppo lungo per la conformazione dello scroto. A volte compare anche nel neonato per cause congenite.
Può essere dovuta anche a una conformazione genetica per cui il testicolo risulta essere molto mobile e suscettibile di spostamenti all'interno della sacca scrotale.

La patologia porta dolore acuto al testicolo, gonfiore, nausea o vomito e deve essere trattata con urgenza a causa della possibilità di atrofia testicolare dovuta alla mancanza di irrorazione sanguigna. Se non trattata in tempo potrebbe causare un danno permanente con conseguente sterilità.

Possibili cause

L'idrocele testicolare 

L'idrocele testicolare è un'infiammazione dello scroto causata da un ammasso di liquido che ristagna nella tunica vaginale, la guaina che circonda il testicolo.
Il liquido, che di norma è prodotto per permettere la mobilità del didimo, in questa situazione non viene riassorbito e causa gonfiore.

È un disturbo abbastanza comune nei bambini fino a un anno di età a causa della mancata chiusura del dotto peritoneo-vaginale, il canale di comunicazione tra scroto e addome che permette la discesa dei testicoli in età fetale.
La chiusura, di solito, avviene spontaneamente con la crescita del bambino, ma possono verificarsi situazioni in cui è necessario intervenire e correggere l'idrocele.

Il sintomo principale con il quale si manifesta è un gonfiore anomalo dello scroto, non doloroso, che può variare durante l'arco della giornata.

Nell'adulto può manifestarsi in relazione a un'ernia inguinale, un'infiammazione o un tumore e va risolto chirurgicamente tramite drenaggio percutaneo, scleroterapia, idrocelectomia dopo aver individuato e curato la causa scatenante.

Possibili cause

Le cisti dell'epididimo o spermatocele

Sono delle formazioni benigne extratesticolari, dei rigonfiamenti (estroflessioni) che contengono del liquido lattiginoso con spermatozoi non vitali e si formano nei pressi dell'epididimo.
Hanno, solitamente, una natura spontanea, ma possono insorgere anche in conseguenza di traumi, infiammazioni come l'epididimite o una vasectomia.

L'aspetto dello spermatocele è quello di un nodulo compatto che si può sentire al tatto, è solitamente asintomatico e non pregiudica la fertilità o la normale attività sessuale, ma se le cisti si ingrandiscono troppo possono causare gonfiore, dolore a un testicolo, pesantezza, e malessere allo scroto.

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Dott. Giovanni Drago

Possibili cause

Il varicocele

Il varicocele è una patologia che riguarda la dilatazione varicosa delle vene nello scroto che causano un reflusso di sangue verso il basso che coinvolge il testicolo sinistro nel 95% dei casi.
Il sangue che non rifluisce provoca un aumento della pressione e, di conseguenza, della temperatura nello scroto, pregiudicando la produzione di spermatozoi e causando, a lungo andare, infertilità.

Colpisce principalmente i giovani tra gli 15 e i 30 anni, in particolare durante la pubertà, l'età in cui i testicoli crescono più velocemente. Si suppone sia dovuto ad una fragilità delle pareti venose congenita e una debolezza delle valvole.

È una patologia mediamente asintomatica che si diagnostica con una visita medica (un tempo fondamentale era quella del servizio di leva), ma in alcuni casi il paziente può manifestare dolore sordo al testicolo sinistro e pesantezza allo scroto, soprattutto dopo l'attività fisica o una prolungata permanenza in piedi.

Possibili cause

L'ipogonadismo (LOH)

L'andropausa o LOH è una sindrome biochimica associata all'avanzare dell'età o a disfunzioni metaboliche che causa un graduale e significativo calo della produzione di testosterone nell'uomo.

Coinvolte in questo decadimento ci sono anche l'asse ipotalamo-ipofisi che regola il rilascio delle gonadotropine che condizionano la spermatogenesi, ma può sopraggiungere in relazione ad anomalie genetiche come la sindrome di Klinefelter o la sindrome di Turner, ad infezioni virali e malattie di fegato e reni.

I sintomi che porta l'ipogonadismo sono:

  • depressione
  • infertilità e riduzione testicolare
  • disfunzione erettile
  • vampate di calore
  • osteoporosi
  • perdita di massa muscolare
  • aumento di massa grassa

Possibili cause

Il tumore al testicolo (neoplasia testicolare)

Il tumore al testicolo è una neoplasia piuttosto rara che riguarda circa l'1% dei tumori in generale. Colpisce, di norma, giovani tra i 15 e i 40 anni e ha la sua genesi nei tessuti testicolari. In particolare quando deriva da una sbagliata replicazione delle cellule germinali si ha la classificazione in seminomatoso, quando l'origine è dovuta al carcinoma embrionale è classificato come non-seminomatoso.

Come la maggior parte delle neoplasie, anche per il tumore del testicolo, si annoverano dei fattori di rischio conosciuti che sono:

  • la criptorchidite, cioè la mancata discesa del testicolo nella sacca scrotale e la sua permanenza all'interno dell'addome 
  • la sindrome di Klinefelter, un'anomalia cromosomica che aggiunge al corredo genetico del maschio due o più cromosomi femminili X
  • l'esposizione a sostanze, come i pesticidi e il fumo, che alterano l'equilibrio endocrino

L'esordio è solitamente accompagnato dalla presenza di un nodulo palpabile, gonfiore, pesantezza, dolore improvviso e acuto, alterazione del testicolo che può ingrossarsi o rimpicciolire, sangue nelle urine.

Attualmente non c'è un programma di prevenzione del tumore al testicolo, ma praticare regolarmente l'autopalpazione può far scoprire eventuali anomalie da portare all'attenzione del medico specialista.

Diagnosi

3 La diagnosi per i dolori ai testicoli

Anche per quanto riguarda le patologie che coinvolgono l'apparato riproduttivo maschile, come per il tumore al seno della donna,  la prevenzione data dall'autopalpazione è un ottimo modo di riscontrare la presenza di noduli e anomalie.

Al manifestarsi di sintomi che coinvolgono testicoli e scroto una visita da uno specialista in urologia o andrologia è il primo passo per avere una diagnosi: il medico raccoglierà la storia clinica del paziente e con un indagine manuale potrà già da subito riscontrare patologie e problematiche.

In caso di necessità di approfondimenti lo specialista può prescrivere esami di laboratorio e diagnostici come:

  • gli esami del sangue per i marcatori tumorali (alfa-feto proteina e beta-hcg)
  • l'esame delle urine per infezioni batteriche o virali
  • l'ecodoppler e l' ecografia scrotale che per mezzo degli ultrasuoni mostrano per immagini la situazione dei vasi sanguigni
  • la transilluminazione che, tramite un fascio di luce appoggiato alla scroto permette di vederne il liquido all'interno e la dilatazione delle vene.