Insufficienza venosa cronica, come curare le varici

Pesantezza, crampi notturni, prurito e gonfiore delle gambe possono essere il campanello d’allarme per la diagnosi di una disfunzione molto comune e scientificamente conosciuta col nome di malattia venosa cronica (MVC). 
 

Quali sono i principali sintomi dell'insufficienza venosa cronica? 

Questa malattia, che interessa il sistema vascolare venoso, è caratterizzata da una cattiva circolazione del sangue e può accompagnarsi alla comparsa delle vene varicose. 
 

Da cosa può essere causata? 

Tra le cause principali spiccano

• ereditarietà
• vita sedentaria
• sesso femminile

a questi possono essere aggiunti fattori predisponenti come la gravidanza e l’obesità. 

Tra le complicanze più frequenti, possiamo citare le flebiti e le ulcere, che costituiscono causa di inabilità alle attività della vita quotidiana e lavorativa.
Oggi, tuttavia, esistono tecniche all’avanguardia che consentono di trattare tale malattia con un intervento ambulatoriale in anestesia locale, permettendo al paziente di tornare alle proprie abitudini di vita nel giro di poche ore. 
 

Come si curano le varici? 

Esistono oggi diversi metodi di trattamento delle varici, sebbene nessuno di questi assicuri con certezza una guarigione definitiva. È fondamentale comprendere che una metodica che può essere adatta ad un paziente può non esserla per un altro. 
 

Qual è la metodica migliore? 

Non esiste la metodica migliore, ma quella più adatta a quello specifico paziente. Esistono due strategie fondamentali per il trattamento delle vene varicose: quella conservativa, che mira a preservare quanto più possibile le vene, e quella ablativa, che mira invece ad eliminare tutte o gran parte delle vene malate. 

Grazie ai progressi tecnologici, negli ultimi 15 anni si sono consolidate nuove tecniche mini invasive come il laser e la scleroterapia ecoguidata con schiuma, che possono essere utilizzate sia nella strategia conservativa che ablativa. 
 

Quali caratteristiche deve avere il metodo utilizzato? 

Per ottenere il massimo risultato, il trattamento deve essere “personalizzato” e spesso “combinato” con più tecniche associate tra loro nello stesso caso che permette, soprattutto nei casi più complessi, di ottenere i massimi risultati con la minima invasività, che è ciò che oggi richiedono i nostri pazienti. 

Cos'è il trattamento laser delle varici? 

Il trattamento laser sostituisce di fatto il trattamento classico, rappresentato dallo stripping (sfilamento) della vena safena. Il laser, invece, consegue il risultato voluto trattando la vena dall’interno, senza necessità di toglierla e di fare tagli. 
 

Quali sono i vantaggi del laser rispetto al trattamento chirurgico classico? 

I vantaggi sono numerosi: mini-invasività, assenza di ricovero, di dolore post-operatorio e rapida ripresa delle attività quotidiane. 
Lo specialista che, dopo un’accurata visita ed un attento esame diagnostico, stabilirà quale sia il trattamento più idoneo nello specifico caso. È necessario pertanto affidarsi ad un professionista esperto, che sappia padroneggiare tutte le tecniche a disposizione: il bisturi come il laser o la scleroterapia.
Solo in questo caso potrà personalizzare il trattamento ed ottenere i migliori risultati con la minima invasività. 

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