Il trattamento MOCA: via le varici senza dolore
Il rivoluzionario trattamento senza anestesia.
La ricerca e l’evoluzione tecnologica hanno messo a disposizione del chirurgo vascolare nuovi presidi e tecniche che permettono terapie sempre meno invasive per il trattamento della malattia venosa cronica superficiale degli arti inferiori.
Moltissime donne soffrono di vene varicose. Quali sono le cause?
Il sesso è certamente un fattore determinante: infatti, confermo che i soggetti maggiormente colpiti sono per l'appunto donne. Un ruolo importante lo svolge anche l'ereditarietà, poi il peso, l'abitudine alla sedentarietà e alla stazione eretta prolungata sono condizioni che possono favorire la patogenesi dilatativa della parete venosa.
Quando arriva il momento di “correre ai ripari”?
Nelle fasi iniziali della malattia, le varici rappresentano principalmente un problema di natura estetica e richiedono un trattamento medico basato fondamentalmente sulla regolazione dello stile di vita e sull’elastocompressione. Col passare del tempo e il peggioramento dell’entità del reflusso venoso compaiono i primi sintomi più problematici: dal senso di pesantezza e facile affaticabilità dell’arto, alle alterazioni cutanee, per finire con prurito e crampi muscolari. Alla comparsa di uno di questi sintomi, per ovviare anche alle possibili complicanze quali la flebite e la tromboflebite, si può ricorrere alla correzione chirurgica.
È vero che esiste un trattamento innovativo in grado di risolvere il problema senza dolore?
Negli ultimi anni, a fianco alle tradizionali tecniche chirurgiche si sono sviluppati molteplici trattamenti cosiddetti mini invasivi che prevedono la “chiusura” della vena varicosa con il laser o la radiofrequenza, e altre metodiche ancora più recenti che non richiedono fonti di calore per occludere la vena malata, tra cui la MOCA. Quest’ultima tecnica è indolore e non richiede alcuna anestesia.
Come si svolge il trattamento? Vi si può sottoporre chiunque?
La MOCA è un trattamento chirurgico ambulatoriale che, ripeto, non richiede l’utilizzo di anestesia essendo assolutamente indolore. Prevede la puntura della vena sotto guida ecografica e l’inserimento al suo interno di un catetere rotante che determina un’alterazione meccanica e chimica della vena malata e quindi la sua completa chiusura. Moltissimi pazienti hanno caratteristiche anatomiche della vena tali da poter essere sottoposti a questo trattamento. Per stabilire l'indicazione all'intervento, è sufficiente una visita con ecocolordoppler dell’arto inferiore.
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