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L'intervento di rinoplastica: alcune paure ingiustificate

L'intervento di rinoplastica: alcune paure ingiustificate

Dal dolore alle cicatrici, dagli impatti sull'estetica del volto a quelli sulla funzione respiratoria, sfatiamo tutti i miti sulla chirurgia del naso.

Dott. Alessandro Morelli Coghi

La rinoplastica è un intervento davvero peculiare, che consente di modificare significativamente il profilo e la dimensione del naso e, di conseguenza, i rapporti anatomici con il resto del volto.
Ancora oggi, è una procedura che spaventa un po’, perché in genere associata a una scarsa prevedibilità del risultato e alla paura di sentire molto dolore.
 

Il primo colloquio con il chirurgo

In realtà, la rinoplastica è un intervento di grande soddisfazione, se programmato con serietà e precisione. Innanzitutto dedico in genere almeno un’ora alla visita, fornendo informazioni sugli elementi salienti dell’intervento, ma soprattutto spiegando nel dettaglio, anche con simulazioni da fotografia, come apparirà il proprio volto dopo operati

E, infatti, è importante che la paziente o il paziente capisca che non ci si deve concentrare unicamente sul naso, ma bisogna pensare come il suo miglioramento possa contestualizzarsi su tutto il volto. Infatti, ogni viso è diverso, e pensare di applicare la stessa tecnica standardizzata per ogni rinoplastica è profondamente sbagliato. Così come per la mastoplastica, la rinoplastica deve essere programmata ed eseguita su misura.

La prevedibilità del risultato, e di conseguenza la soddisfazione del/della paziente, è tanto più alta quanto più tempo si è speso parlando e discutendo insieme al Chirurgo, senza timore di porre troppe domande. Per esempio, i maggiori crucci nelle pazienti di sesso femminile sono la curvatura del gibbo, e la punta troppo globosa. Mentre gli uomini lamentano l’eccessivo volume e la larghezza della piramide nasale.      


L'equivoco della convalescenza

La rinoplastica non è un intervento doloroso. Il decorso è in genere bene accettato, e gli unici fastidi sono rappresentati dalla presenza dei tamponi endonasali, che sono comunque rimossi dopo qualche ora, dal mantenimento per 10-12 giorni della medicazione sul dorso del naso, e da un gonfiore nella regione sottopalpebrale, che in genere scompare dopo 7-10 giorni. La mancanza di dolore è dovuta alla evoluzione delle tecniche, che prevedono un sempre maggiore rispetto dell’anatomia strutturale del naso. 

Anche se da subito è evidente il cambiamento, il naturale edema postoperatorio può impiegare qualche settimana a risolversi completamente. 
 

Il naso: oltre l'estetica

Il naso, oltre all’indubbio valore estetico, ha anche una grande rilevanza funzionale, essendo parte essenziale dell’apparato respiratorio nonché sede di ricezione degli stimoli olfattivi.

La rinoplastica può infatti essere non solo estetica, ma anche funzionale o, ancor meglio, morfo-funzionale. Con questi termini, si intendono gli interventi che sono mirati non solo al miglioramento della fisionomia del naso, ma anche alla correzione delle numerose condizioni patologiche di cui può soffrire l’anatomia del naso esterno o di quello interno, responsabili solitamente di un deficit respiratorio nasale.
 

La chirurgia funzionale ed estetica del naso

La chirurgia funzionale ed estetica del naso ha raggiunto, soprattutto nell’ultimo decennio, un tale affinamento da garantire uno standard di risultati chirurgicamente molto buoni, se non ottimi. Il buon esito della rinoplastica dipende non soltanto dall’abilità tecnica del chirurgo, ma anche dalle implicazioni psicologiche del paziente legate all’ambiente in cui vive, dove il giudizio degli altri assume importanza preminente. La rinoplastica è comunque un intervento chirurgico molto complesso, che comporta cambiamenti tali della morfologia del naso interno ed esterno che possono modificare l'aspetto del volto, oltre che migliorare la respirazione

L’indicazione all’intervento di rinosettoplastica funzionale si pone nella scoliosi della piramide nasale, nel naso a sella, nelle malformazioni delle cartilagini alari e triangolari con conseguente alterazione della dinamica respiratoria, nelle deviazioni del setto nasale associate ad ipertrofia dei turbinati inferiori, e in tutte quelle patologie esteticamente poco rilevanti, ma che condizionano la corretta respirazione.
 

L'esecuzione dell'intervento

Dal punto di vista della metodica chirurgica, personalmente prediligo la cosiddetta rinoplastica aperta (open), per via del migliore accesso alle strutture del naso e alla migliore visuale della anatomia del setto e dei vestiboli narinali.
 

L'assenza di cicatrici

La cicatrice esterna che deriva da questo accesso è veramente inconsistente e appena percettibile a distanza di pochi mesi.
Va poi sottolineato che, come ogni altro intervento chirurgico, possono esserci alcune complicanze, dalle più banali ad altre più complesse. Tuttavia, mantenere un colloquio costante con il proprio chirurgo e seguire le indicazioni post operatorie alla lettera rende la necessità di un reintervento correttivo inferiori al 3-4%.

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