Malattia di Parkinson e disturbi respiratori
Fatica respiratoria e dispnea sono dovute ai farmaci antiparkinson oppure hanno un’altra origine?
I disturbi respiratori nella malattia parkinsoniana compaiono più frequentemente nelle fasi più avanzate della malattia . Sono secondari a rigidità e incoordinazione della muscolatura respiratoria e anormalità posturali (cifosi e cifoscloliosi dorsale e caduta del capo in avanti). Si manifestano come 'fatica' respiratoria fino a dispnea da sforzo.
L'aumento delle secrezioni bronchiali che con difficoltà possono essere espulse a causa di un ridotta validità della tosse (a causa della rigidità della muscolatura deputata a questo scopo e a meccanismi centrali),la comparsa di turbe della deglutizione con 'ab ingestis' sono alla base di possibili infezioni polmonari.
Non infrequentemente, anche nelle fasi iniziali della malattia parkinsoniana, vi sono disturbi respiratori nel sonno con irregolarità della frequenza respiratoria e apnee (arresto della respirazione più o meno prolungata). Ne consegue una ridotta ossigenazione cerebrale e conseguente sonnolenza diurnia , dminuzione della capacità di concentrazione e memorizzazione.
I farmaci antiparkinsoniani possono creare problemi nella respirazione sopratutto nella misura in cui son responsabili delle discinesie le quali interferiscono sul ritmo respiratorio.
Valutazioni cliniche e strumentali (rx torace,spirometria, polinonnografia) sono opportune per affrontare tali problematiche.
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