Malattia di Parkinson e disturbi respiratori
Fatica respiratoria e dispnea sono dovute ai farmaci antiparkinson oppure hanno un’altra origine?
La malattia di Parkinson è una patologia neurologica degenerativa che coinvolge anche la funzione respiratoria. I disturbi respiratori possono derivare da diversi fattori: alterazioni dei muscoli respiratori, modificazioni posturali, effetti collaterali dei farmaci o complicanze legate alla malattia stessa.
Questi problemi possono incidere sulla qualità della vita e favorire lo sviluppo di complicanze come le polmoniti da aspirazione. Per questo motivo è fondamentale riconoscere e trattare i sintomi respiratori nei pazienti parkinsoniani.
Indice
1 Catarro e secrezioni: un sintomo frequente
Molti pazienti riferiscono la sensazione di catarro in gola o difficoltà a liberarsi dalle secrezioni. Questo è legato alla ridotta efficacia della tosse e alla disfagia (alterazione della deglutizione), che può portare a ristagni di muco e aumentare il rischio di polmoniti da aspirazione.
Quando il catarro diventa persistente, o si accompagna a febbre e affaticamento, è importante consultare lo specialista.
2 Tosse e respiro affannoso nel Parkinson
La tosse può avere diverse cause:
- presenza di catarro
- reflusso gastroesofageo, frequente nei pazienti parkinsoniani
- rigidità toracica che riduce la capacità espulsiva.
Il respiro corto o affannoso (dispnea) può comparire sia durante sforzi minimi sia a riposo.
È importante distinguere se l’origine è neuromuscolare o cardiopolmonare, motivo per cui talvolta sono necessari accertamenti mirati.
3 Apnee notturne e disturbi del sonno
Il Parkinson è associato a un rischio maggiore di apnee ostruttive del sonno. Sintomi tipici sono russamento, risvegli frequenti, sonnolenza diurna e cali di concentrazione.
La polisonnografia è l’esame indicato per la diagnosi e permette di valutare la necessità di trattamenti specifici, come la ventilazione notturna.
4 Farmaci e respirazione
Alcuni farmaci antiparkinsoniani, in particolare la levodopa, possono influenzare la respirazione.
Le discinesie (movimenti involontari) possono interessare anche i muscoli toracici e rendere irregolare il ritmo respiratorio.
In questi casi è utile rivalutare la terapia con il neurologo.
5 Esami utili per la valutazione
Per inquadrare correttamente i disturbi respiratori nel Parkinson si ricorre a:
- spirometria, per analizzare la funzione polmonare
- polisonnografia, per rilevare apnee e alterazioni del sonno
- radiografie o TAC del torace, se necessario
- visita pneumologica di approfondimento.
6 Strategie di gestione e supporto
Oltre alla terapia farmacologica, esistono approcci di supporto:
- riabilitazione respiratoria e fisioterapia per migliorare la ventilazione
- logopedia per affrontare disfagia e difficoltà di deglutizione
- attività fisica regolare e corretta postura per favorire l’espansione toracica.
7 Domande frequenti
Il Parkinson può causare catarro?
Sì, a causa di disfagia e ridotta capacità di eliminare le secrezioni.
Perché chi ha il Parkinson tossisce spesso?
La tosse può essere dovuta al catarro, al reflusso gastroesofageo o a infezioni ricorrenti.
Il respiro affannoso è sempre legato al Parkinson?
Non necessariamente: può avere origine cardiaca o polmonare, per questo servono esami mirati.
Quando fare la polisonnografia se ho il Parkinson?
Quando compaiono russamento, apnee notturne sospette o eccessiva sonnolenza diurna.
I farmaci per il Parkinson possono influenzare la respirazione?
Alcuni sì, soprattutto se inducono discinesie che coinvolgono i muscoli respiratori.
Visita in studio o videoconsulto
Hai bisogno di un consulto medico in NeurologiaVerifica la disponibilità di una visita medica, in video o in un centro medico a te vicino, con uno dei nostri specialisti selezionati Trova specialisti