New Penta: diabete e dieta
Il diabete di tipo 2, in particolare, è una malattia molto diffusa in tutto il mondo e la sua prevalenza è in continua crescita (si prevedono per il 2030 più di 400 milioni di pazienti al mondo).
Il rischio di sviluppare questa malattia aumenta con l'età, con la presenza di obesità e con la mancanza di attività fisica. La familiarità per la patologia sembra giocare un ruolo importante: circa il 40% dei diabetici di tipo 2 ha infatti parenti (genitori o fratelli) affetti da questa malattia.
La diffusione di questa malattia è in gran parte correlata all'aumento dell'obesità e alla sedentarietà, pertanto una corretta alimentazione e un'attività fisica costante rappresentano il cardine del trattamento del diabete.
Determinante la dieta: un'alimentazione ricca di acidi grassi saturi (grassi animali) aumenta il rischio di sviluppare il diabete, mentre la parziale sostituzione di questi ultimi con acidi grassi insaturi lo riduce (omega 3).
A risultare ancor più determinante in questo ambito è la netta riduzione di carboidrati che sono i macronutrienti da tenere sotto controllo per evitare obesità, sindrome metabolica e diabete tipo 2.
Un approccio dietetico nuovo e promettente per combattere il diabete ci viene dato dalla dieta chetogenica. Studi recenti hanno valutato gli effetti della dieta chetogenica a basso contenuto calorico (VLCKD) sulla composizione corporea e il dispendio energetico a riposo nell'inversione a breve termine del diabete mellito di tipo 2. I principali risultati sono stati il risparmio di massa magra, la riduzione della massa grassa addominale, la flessibilità metabolica ripristinata, il mante- nimento del dispendio energetico a riposo e il rientro del diabete.
Un recente studio italiano riporta, con questo tipo di dieta, una perdita di grasso del tronco del -20,72%, e soprattutto di grasso addominale del -24,8%. Ciò evidenzia che questo tipo di trattamento nutrizionale è utile per ridurre la massa grassa del distretto addominale, fortemente associata alla comparsa del diabete.
Per quanto riguarda gli esami del sangue, questo trattamento ha portato a una riduzione della glicemia a digiuno del 39,7% e dell'emoglobina glicata del 6,5%, corrispondente al ritorno dei soggetti entro i valori normali. Evidenze che hanno portato nel 2019 la Società Italiana di Endocrinologia SIE ad approvare la dieta chetogenica anche nella gestione del diabete.
È sempre fondamentale rivolgersi ad uno specialista per una sicura gestione della terapia dietetica.
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