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Pericardite e Covid, quale correlazione esiste? A parlarcene, il cardiologo Scattolin

Pericardite e Covid, quale correlazione esiste? A parlarcene, il cardiologo Scattolin

La correlazione tra pericardite e coronavirus, le parole dell'esperto

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La notizia del ricovero del ministro della difesa, Guido Crosetto, ha suscitato una certa preoccupazione e sollevato molti dubbi.

Il politico, infatti, è stato colpito da un nuovo episodio di pericardite che lo ha costretto a rimandare i suoi impegni istituzionali per qualche giorno. Fortunatamente, dopo i primi accertamenti, le sue condizioni di salute sono migliorate e ora il ministro ha lasciato l’ospedale San Carlo di Nancy a Roma, dove era ricoverato.

La pericardite è per definizione l’infiammazione del pericardio, ovvero il sacco che avvolge il cuore, e può essere di origine infettiva o non infettiva. Ma esiste qualche correlazione tra pericardite e Covid?

Nonostante la causa della pericardite non sia del tutto conosciuta, nella maggior parte dei casi si ritiene che sia ascrivibile a un’infezione virale. I virus colpevoli sono quelli influenzali e parainfluenzali, ma anche quelle delle malattie SARS-CoV-2.

Il Dr. Giuseppe Scattolin, Specialista in Cardiologia, ne ha parlato con noi di Medicina Moderna per fare un po’ di chiarezza:

“Secondo la mia esperienza, la pericardite causata da coronavirus compare con una frequenza inferiore a quella dell’influenza. Anzi, l’influenza ha mostrato di avere una maggiore incidenza di infiammazione del pericardio. In presenza di pericardite è davvero complicato trovare il virus che l’ha determinata. Certamente il Covid è stata una malattia virale che, lo sappiamo tutti, ha coinvolto il polmone in primis, e probabilmente anche il cuore, ma non in maniera superiore a tutte le altre malattie virali. Bisogna, invece, prestare sempre molta attenzione all’influenza, non dobbiamo mai sottovalutarla perché la possibilità che si sviluppi una pericardite, - e questo vale per qualsiasi malattia virale - è da tenere in considerazione. Per riconoscerla si deve innanzitutto osservare un versamento del liquido pericardico e poi, per ottenere la diagnosi, è sufficiente fare un emocromo, misurare la PCR (Proteina C Reattiva), ed eseguire un ecocardiogramma. Chi è colpito dalla pericardite guarisce quasi sempre con lo stesso sistema: con gli antinfiammatori non steroidei, cioè generali, perché non esiste un farmaco specifico”.

Le parole del cardiologo, dunque, tranquillizzano riguardo alla correlazione tra le due malattie, ma invitano a prestare molta attenzione a qualsiasi tipo di influenza.

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