Disfonia: cos’è, sintomi, cause e trattamento
La disfonia non colpisce solo i cantanti: è una condizione che interessa fino al 20% della popolazione italiana almeno una volta nella vita. Scopri cos’è, quali sono i sintomi e come si cura.
Un abbassamento quantitativo e/o qualitativo della voce: è questa la disfonia.
Un problema perlopiù funzionale, ma che può avere anche origine organica. A soffrirne sono soprattutto insegnanti, cantanti, e tutti quei professionisti che devono usare costantemente la voce. Ma può colpire chiunque, e qualsiasi fascia d’età.
Studi recenti, infatti, indicano che in Italia il 20% delle persone, almeno una volta nella vita, fa i conti con questa condizione.
Indice
1 Cos’è la disfonia?
La disfonia è un’alterazione qualitativa o quantitativa della voce che può manifestarsi come voce rauca, debole o alterata nel tono e nella qualità.
Disfonia e afonia: qual è la differenza?
Mentre nella disfonia il paziente riesce ancora a parlare, nonostante la voce risulti alterata (ad es. raucedine, debolezza, tensione), nell’afonia si ha la totale assenza di voce e l’incapacità di produrre suoni di alcun tipo. Quest’ultima è pertanto una condizione più severa e può insorgere a seguito di traumi, interventi chirurgici o di un’infiammazione particolarmente severa a carico delle corde vocali.
2 Cause della disfonia
Le cause possono essere molteplici, agire singolarmente o in sinergia tra loro.
Prima tra tutte, l’utilizzo eccessivo o scorretto della voce, motivo per cui spesso si manifesta in pazienti che utilizzano molto la voce per lavoro, come insegnanti o cantanti.
Inizialmente il problema può essere di natura puramente funzionale, legato a un movimento e a un contatto alterato delle corde vocali durante la fonazione, ma nel tempo possono svilupparsi anche lesioni strutturali come noduli, polipi, cisti o edema delle corde vocali.
Anche processi infettivi o l’esposizione a sostanze irritanti come fumo, inquinamento o succhi gastrici acidi in caso di reflusso possono portare a problematiche a carico delle corde vocali, così come traumi diretti o indiretti a livello della laringe.
Infine, alterazioni qualitative o quantitative della voce si possono avere anche in caso di patologie neuromuscolari o lesioni maligne che interessano direttamente le corde vocali, o che infiltrano i nervi responsabili del loro movimento.
Da ricordare, inoltre, che la disfonia può avere anche una componente psicogena, dove lo stress o l’ansia alterano la produzione vocale.
3 Tipi di disfonia
La disfonia può essere classificata sulla base dell’eziologia.
- Disfonia Organica: derivante da alterazioni strutturali della laringe (noduli, polipi, cisti, infiammazioni, edemi, lesioni maligne, ecc.).
- Disfonia Funzionale: quando il profilo delle corde vocali è indenne e il problema risiede in una disfunzione nell’uso della voce (abuso vocale, tensioni muscolari, oppure componenti psicogene).
- Disfonia Neurogena: causata da anomalie dell’innervazione o da problemi neurologici (come la paralisi delle corde vocali o la distonia laringea, ovvero spasmi involontari dei muscoli laringei).
4 Come si diagnostica la disfonia?
Per una corretta diagnosi è fondamentale la valutazione da parte di uno specialista ORL che, grazie a un’anamnesi mirata e alla raccolta di informazioni relative a sintomi, durata, abitudini vocali e possibile esposizione a fattori di rischio, è in grado di guidare l’iter diagnostico-terapeutico.
Tra gli esami di primo livello ritroviamo senz’altro la laringoscopia: endoscopia minimamente invasiva che permette una visualizzazione diretta delle corde vocali per indagare l’eventuale presenza di alterazioni funzionali e/o strutturali.
Più di precisione, ma anche di più difficile reperibilità, sono invece la videolaringostroboscopia e la laringoscopia con luce NBI, simili all’esame precedente come tecnica ma che permettono di osservare rispettivamente il movimento vibratorio più fine delle corde vocali durante la fonazione, e alterazioni nel pattern vascolare della mucosa che possono essere indicative di processi infiammatori, precancerosi o maligni.
In casi particolari, a completamento diagnostico, possono essere necessari anche esami ematochimici, istologici, microbiologici o esami di imaging come ecografia, TAC o risonanza magnetica.
5 Come si cura la disfonia?
Il trattamento della disfonia varia in base alla causa individuata.
In caso di processi infettivi, o infiammatori, vengono utilizzati antibiotici, antivirali o corticosteroidi.
In caso di irritazione legata al reflusso gastroesofageo la terapia si baserà su una dieta specifica, norme comportamentali e farmaci in grado di inibire la secrezione acida gastrica.
Lesioni organiche e strutturali come noduli, polipi o cisti possono beneficiare di una riabilitazione logopedica che, attraverso esercizi specifici che mirano a correggere eventuali abitudini scorrette e a favorire il recupero funzionale delle corde vocali, aiuta a migliorare l’uso della voce. Qualora il trattamento conservativo non sia efficace, si può optare anche per l’intervento chirurgico.
Alcuni integratori per lo più a base di vitamine A, C ed E, zinco o selenio possono essere proposti come coadiuvanti per alleviare i sintomi, ma sempre come supporto al trattamento medico convenzionale e dopo aver consultato un medico.
In caso di riscontro di lesioni maligne o pre-maligne, il paziente dovrà ovviamente essere preso in cura da un team multidisciplinare composto non solo da specialisti ORL, ma anche oncologi e/o radioterapisti.


Gioia Martini
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