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Dolore al collo: la stenosi del canale cervicale

Dolore al collo: la stenosi del canale cervicale

Vediamo come riconoscere i stintomi di un restringimento del canale cervicale.

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Per stenosi cervicale si intende una riduzione dei diametri del canale vertebrale, soprattutto quello antero-posteriore. Questa però è una definizione radiologica che non necessariamente determina una patologia soprattutto se è lieve. Da un punto di vista clinico si parla di stenosi quando questa riduzione provoca una compressione delle strutture nervose, in particolar modo il midollo spinale con tutti sintomi che può causare.

1 Perché si manifesta la stenosi cervicale?

La patologia discale determina con il tempo una artropatia (quindi una degenerazione delle articolazioni) sia a carico delle articolazioni posteriori sia dei processi uncovertebrali e una osteofitosi posteriore con ossificazione del legamento longitunale posteriore.
Anche i legamenti gialli possono ispessirsi o ingrossarsi e partecipare alla riduzione del diametro interno determinando una compressione.

Questo processo degenerativo può portare a sintomi clinici significativi, come il dolore radicolare, la riduzione della mobilità e, nei casi più gravi, la compressione del midollo spinale con conseguenti deficit neurologici. La diagnosi precoce, e un adeguato trattamento, sono fondamentali per gestire i sintomi e prevenire ulteriori complicazioni.

2 Come riconoscere i sintomi di una stenosi cervicale?

Inizialmente, la sintomatologia può essere una comune dolorabilità cervicale che si presenta frequentemente con rigidità nei movimenti. Ma questi sintomi possono essere associati anche a componenti muscolotensive senza per forza essere associati ad una stenosi.

Possono poi esserci parestesie sia agli arti superiori sia agli arti inferiori, quindi un’alterazione della sensibilità degli arti o di altre parti del corpo. Successivamente possono comparire disturbi più importanti legati alla mielopatia come la sensazione di rigidità e difficoltà nei movimenti e alla deambulazione, disturbi della sensibilità, e a volte anche a carico degli sfinteri.

Nei casi più conclamati, una flessione del capo può evocare un dolore simile ad una “scossa” lungo la colonna vertebrale, posteriormente, che a volte può irradiarsi agli arti superiori e/o inferiori. Una sensazione di instabilità, invece, non è necessariamente collegata ad un segno di mielopatia.

3 La compressione del midollo spinale quali complicazioni può comportare?

La compressione del midollo può creare una sofferenza dello stesso con mielopatia, che potrebbe diventare irreversibile con un quadro di paraplegia o tetraplegia se la compressione è nel tratto cervicale alto.

4 Come attenuare il dolore provocato dalla stenosi?

Quando la stenosi non ha ancora causato sofferenza delle strutture nervose può essere trattata conservativamente con terapia manuale e fisioterapia. Per un beneficio temporaneo possono aiutare anche tutti quesi trattamenti locali come:

  • infiltrazioni
  • ozono
  • agopuntura
  • mesoterapia

L’uso di un collare nelle fasi più acute insieme agli antinfiammatori possono essere necessari quando la sintomatologia algica è importante.

I miorilassanti possono essere di aiuto e, in certi casi, anche l’azione di psicofamaci può aiutare a rilassare la muscolatura. Fondamentale poi è il percorso riabilitativo posturale e la prevenzione, evitando posture scorrette e prolungate come l’uso continuo del cellulare o la lettura a capo chino.


Quando è opportuno rivolgersi al medico?

Quando la sintomatologia è persistente, o compaiono sintomi neurologici, è opportuno fare una valutazione specialistica e se il medico lo riterrà necessario anche degli esami strumentali.

5 Quali esami fare per la stenosi cervicale?

Una semplice radiografia può evidenziare il quadro artrosico degenerativo con relativa osteofitosi. Per capire però se si tratta di stenosi è fondamentale una risonanza magnetica del rachide cervicale che può evidenziare i conflitti con le strutture nervose e se questi determinano una sofferenza dello stesso.

Determinanti poi sono i potenziali evocati sia sentivi sia motori, un esame che conferma o meno la presenza di una mielopatia. L’EMG (elettromiografia) invece segnala una eventuale lesione mono o pluriradicolare.

6 L’intervento chirurgico è sempre necessario?

L’intervento diventa necessario quando siamo in presenza di mielopatia per evitare che diventi irreversibile e che possa aggravarsi. Ovviamente va considerata l’età del paziente e le sue condizioni cliniche generali.

L’approccio chirurgico a sua volta dipende dalle caratteristiche anatomiche della lesione, dai livelli interessati e dalla presenza di lordosi cervicale o meno e può essere eseguito per via anteriore o posteriore, o a volte combinato.

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Dott. Agostino Bernabei Dott. Agostino Bernabei
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