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Intervento vertebrale con accesso laterale (XLIF): una novità nella chirurgia spinale

Intervento vertebrale con accesso laterale (XLIF): una novità nella chirurgia spinale

Una tecnica chirurgica per risolvere le degenerazioni della colonna vertebrale.

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Negli ultimi anni, la chirurgia spinale ha visto importanti innovazioni grazie allo sviluppo di tecniche mini-invasive. Una delle procedure più promettenti è l'intervento vertebrale con accesso laterale, conosciuto con l’acronimo XLIF (eXtreme Lateral Interbody Fusion - XLIF).
Questo metodo offre numerosi vantaggi rispetto agli approcci tradizionali, migliorando sia i risultati clinici sia la qualità della vita dei pazienti.

1 Cos'è l'intervento vertebrale con accesso laterale?

L'intervento vertebrale con accesso laterale è una tecnica chirurgica minimamente invasiva che prevede l'accesso alla colonna vertebrale attraverso un'incisione sul fianco del paziente, poco al di sopra del bacino. 

Questo approccio consente ai chirurghi di operare senza danneggiare o trazionare i muscoli della schiena, riducendo così il trauma chirurgico e riducendo il tempo di recupero post-operatorio. 

Utilizzando strumenti specifici, tecniche di imaging avanzate intra-operatorie (come la fluoroscopia) e monitorando i nervi con un’elettromiografia costante durante la procedura, è possibile rimuovere e sostituire il disco intervertebrale danneggiato, stabilizzando la colonna vertebrale.

2 A chi è rivolto?

L'intervento vertebrale con accesso laterale è rivolto principalmente a pazienti che soffrono di patologie degenerative della colonna vertebrale, con danni a carico dei dischi intervertebrali, come:

  • ernia del disco lombare: quando dal disco intervertebrale fuoriesce parte del nucleo polposo (ernia discale), può comprimere i nervi spinali causando dolore, intorpidimento e debolezza
  • stenosi spinale: un restringimento del canale spinale che comprime i nervi, provocando dolore e difficoltà motorie
  • spondilolistesi: una condizione in cui due vertebre scivolano tra di loro, determinando una stenosi dei forami d’uscita dei nervi, causando dolore e instabilità
  • scoliosi degenerativa: una curvatura anomala della colonna vertebrale che si sviluppa con l'età e che può causare dolore e problemi posturali

I candidati ideali sono coloro che non hanno risposto positivamente ai trattamenti conservativi, come la fisioterapia e le terapie farmacologiche, e che presentano un quadro clinico che richiede un intervento chirurgico.

3 Il processo chirurgico

Prima dell'intervento, il chirurgo eseguirà una serie di esami diagnostici per determinare la causa del dolore e pianificare la procedura. Questo può includere radiografie, risonanze magnetiche e tomografie computerizzate.

Durante l'intervento, il paziente, in anestesia generale, viene posizionato su un fianco. Il chirurgo effettua una piccola incisione di circa 5 cm sul lato del corpo per accedere alla colonna vertebrale.
Per tutta la durata dell’intervento il paziente è sotto stretto controllo tramite un monitoraggio elettroneurofisiologico e fluoroscopia, in modo da minimizzare il rischio di lesioni a carico dei nervi.

Si procede quindi a rimuovere il disco danneggiato e a inserire un impianto per via percutanea in modo da stabilizzare la colonna vertebrale per mezzo di viti posteriori.

La durata dell’intervento XLIF (accesso antero-laterale) può variare dai 20 ai 40 minuti.

Dopo l'intervento, il paziente viene monitorato in ospedale per circa 48 ore. Il tempo di recupero varia da paziente a paziente, ma in generale è molto più breve rispetto alla chirurgia spinale tradizionale.

4 Il post-operatorio

Il recupero dopo un intervento vertebrale con accesso laterale è generalmente più rapido rispetto alle tecniche tradizionali. 

La ridotta invasività dell'approccio laterale permette ai pazienti di alzarsi e camminare già il giorno dopo l'intervento. Tuttavia, il processo di guarigione varia da paziente a paziente e può richiedere da alcune settimane a diversi mesi. 

Durante questo periodo, è fondamentale seguire le indicazioni del chirurgo e del team riabilitativo, che possono includere esercizi specifici per rafforzare i muscoli della schiena e migliorare la mobilità.


Possibili complicanze

Come qualsiasi intervento chirurgico, anche l'intervento vertebrale con accesso laterale comporta dei rischi. Le complicanze possono includere:

  • infezioni: sebbene rare, le infezioni possono verificarsi e richiedere trattamenti antibiotici o ulteriori interventi chirurgici.
  • problemi con gli impianti: l’intervento, se associato alla classica artrodesi posteriore, non si mobilizza o rompe mai, proprio grazie alla notevole forza di resistenza alle sollecitazioni dello stesso.
  • emorragie: anche se l'approccio laterale riduce il rischio di grandi emorragie, possono comunque verificarsi sanguinamenti.

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