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Lombocruralgia: quali sono le cause e come si cura?

Lombocruralgia: quali sono le cause e come si cura?

La Lombocruralgia è un disturbo che colpisce la colonna vertebrale e causa dolore alla parte bassa della schiena. formicolio e debolezza.

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La Lombocruralgia è una condizione dolorosa che colpisce la regione lombare e la parte anteriore della coscia con possibilità di arrivare anche alla gamba (sempre anteriormente), causando disagio e limitando le attività quotidiane dei pazienti. Questo disturbo può essere acuto o cronico e spesso associato a intorpidimento, formicolio e debolezza muscolare nella zona interessata.

1 Cause della Lombocruralgia

Le cause della Lombocruralgia possono essere molteplici e includono problemi muscoloscheletrici, come:

  • ernie del disco
  • stenosi spinale
  • lesioni da trauma o sovraccarico

nonché condizioni patologiche come l’artrite oppure lesioni neoplastiche o infiammatorie. 

Questi fattori possono contribuire alla compressione delle radici lombari che vanno a costituire il nervo femorale, causando dolore e disagio nella parte superiore della coscia, anteriormente. È importante sottolineare che la Lombocruralgia può manifestarsi in persone di tutte le età, ma è più comune negli individui di età adulta.

2 Sintomi della Lombocruralgia

I sintomi della Lombocruralgia possono variare da lievi a gravi e includono dolore importante nella parte bassa della schiena e nella coscia, sensazione di bruciore o formicolio lungo il percorso del nervo colpito, debolezza muscolare e difficoltà nel compiere movimenti. 

Questi sintomi possono peggiorare con l'attività fisica o la permanenza in una posizione per lungo tempo e possono limitare la mobilità e la qualità della vita dei pazienti affetti da Lombocruralgia. Solitamente si cerca di mantenere l’anca in flessione per attenuare la sintomatologia.

Per quanto riguarda il dolore crurale bisogna fare una diagnosi differenziale soprattutto con patologie che coinvolgono l’articolazione coxofemorale (l’anca), o visceri all’interno della cavità pelvica nelle vicinanze dell’origine del nervo femorale in quanto il territorio di distribuzione è molto simile.

3 Diagnosi della Lombocruralgia

La procedura diagnostica inizia tipicamente con un'accurata anamnesi medica e un esame obiettivo approfondito.

Durante l’anamnesi il medico raccoglierà informazioni dettagliate sulla storia del dolore del paziente, chiedendo quando il dolore ha avuto inizio, come si irradia, quali attività lo aggravano o lo alleviano, e se vi sono sintomi associati come formicolii, debolezza o intorpidimento. Raccoglierà, inoltre, informazioni sulla presenza di eventuali condizioni mediche preesistenti o trattamenti subiti in passato.

Durante l’esame fisico il medico eseguirà una serie di test per valutare la mobilità della colonna vertebrale, la forza muscolare, i riflessi e la sensibilità nelle diverse aree del corpo. Manovre di stiramento radicolare e di valutazione articolare dell’anca e del ginocchio. Questi test possono aiutare a identificare le aree di dolore e debolezza e a determinare se il dolore è associato a problemi specifici della colonna vertebrale e delle radici nervose, o ad altri distretti anatomici. 

La Risonanza Magnetica (RM) è uno degli strumenti diagnostici più efficaci per la lombocruralgia, in quanto può fornire immagini dettagliate dei dischi intervertebrali, delle radici nervose e di altre strutture della colonna vertebrale. È particolarmente utile nel rilevare ernie del disco, stenosi spinale o altre anomalie che possono comprimere le radici nervose. Spesso sono fondamentali anche le RX del rachide LS in carico o in proiezioni dinamiche e bending laterali. 

Un’ elettromiografia EMG può darci maggiori informazioni sull’entità di un eventuale danno neurologico e soprattutto se l’insorgenza è recente o meno. A volte si deve indagare anche il bacino con rx o RMN.

4 Trattamenti per la Lombocruralgia

Per quanto riguarda il trattamento della Lombocruralgia, una volta accertata la causa di origine spinale, le opzioni terapeutiche dipendono dalla gravità dei sintomi e dalle cause sottostanti della patologia.


Il trattamento conservativo

Nella maggior parte dei casi, il trattamento inizia con misure conservative come:

  • riposo
  • fisioterapia
  • terapie manuali
  • esercizi di rafforzamento muscolare
  • terapie del dolore 

La terapia farmacologica si basa sull’uso di antidolorifici o antinfiammatori per alleviare il dolore e ridurre l'infiammazione nella regione lombare.
In fase acuta può essere indicato l’uso di corticosteroidi

Nelle forme più dolorose si associano spesso oppiacei e farmaci ad azione centrale sul dolore neuropatico. Spesso si utilizzano neurotrofici come l’acido alfalipoico o l’acetil-carnitina più complessi vitaminici del gruppo B.


Il trattamento chirurgico

Se le misure conservative non portano sollievo, è possibile ricorrere a interventi più invasivi come le iniezioni mirate di corticosteroidi e anestetici per ridurre l'infiammazione intorno alla radice nervosa colpita o la chirurgia per correggere le condizioni sottostanti come un'ernia del disco o una stenosi spinale. 

Il trattamento chirurgico può essere più o meno invasivo a seconda della causa che determina il disturbo ed è rivolto a quei casi in cui il trattamento conservativo difficilmente potrebbe migliorare il quadro clinico come nel caso di stenosi importanti associate o meno a deformità come scoliosi (focali o classiche) o spondilolistesi.
Altre volte si propone in quei casi in cui il paziente non è migliorato nonostante i vari trattamenti non invasi in casi come ernie discali. 

È fondamentale consultare un Medico o, meglio ancora, uno Specialista della colonna vertebrale per valutare il trattamento più appropriato in base alle esigenze individuali del paziente e alla gravità della Lombocruralgia.

 

5 Prevenzione e consigli per la Lombocruralgia

Per cercare di prevenire la lombocruralgia e i vari disturbi di origine spinale, è consigliabile mantenere un peso corporeo adeguato, praticare regolarmente esercizio fisico, evitare movimenti che sovraccaricano la schiena e migliorare la postura sia in piedi che seduti. 
Inoltre, tecniche di sollevamento corrette e una postazione di lavoro ergonomicamente progettata possono ridurre il rischio di sviluppare questa condizione.

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Dott. Agostino Bernabei Dott. Agostino Bernabei
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